Marco Belinelli, la risposta di un campione

Ecco come l'ex Spurs è tornato a riprendersi la scena bolognese dopo una prima parte di stagione in panchina.

Scritto da Giacomo Albazzi  | 
B.Costantini

Ecco come l'ex Spurs è tornato a riprendersi la scena bolognese dopo una prima parte di stagione in panchina.

Dall’essere fuori dalle rotazioni di Eurolega ad essere un principale perno offensivo dell’attacco bianconero nel giro di pochi mesi. Tutto questo è stato compiuto da un protagonista che non smette mai di sorprendere: Marco Belinelli.

Nella prima metà di stagione capitan Belinelli è stato sempre usato come uno dei giocatori principali, ma solo in campionato, perché ad inizio stagione era completamente fuori dai piani Europei di coach Scariolo. Difatti nelle prime 5/6 partite di Eurolega il suo impiego è stato spesso scarso (7’ contro Bayern e Zaliris, 4’ contro l’ASVEL, senza contare i vari n.e.), ma i risultati sono stati altalenanti come nel resto della stagione. Anzi forse gli unici rammarichi della compagine Bolognese risalgono proprio alle prime partite, come quella di Kaunas o quel famoso +20 al Paladozza contro i francesi dell’ASVEL.
Dopo ciò, come ben sappiamo, è iniziato il problema degli infortuni (prevedibili in una stagione a ritmi così alti e con molti alla prima esperienza) che è stato affrontato inizialmente con una semplice restrizione delle rotazioni, ma non era sopportabile alla lunga.

Incomprensioni con Scariolo

Marco Belinelli è tornato in Italia e specificamente alla Virtus per riportarla nella competizione più alta d’Europa e, dopo averlo fatto da protagonista alzando la coppa in quel dolce 11 Maggio dello scorso anno, si aspettava di potersi giocare le sue carte anche in Eurolega consapevole che il tempo passa per tutti. Il fatto è che i quattro n.e. consecutivi del mese di Novembre (7 in 8 partite tra Novembre e Dicembre) gli sono stati molto stretti, ma ha comunque rispettato la scelta del coach riguardo il suo ruolo. Poi per evenienza (o meglio dire assenza di Cordinier e Hackett) è sceso in campo assieme a Mannion contro il Fenerbahce sfornando una grandissima prestazione da 23 punti che, assieme ai 10 assist di Pajola e all’ottimo primo tempo di Nico Mannion, ha regalato una straordinaria vittoria ai 9000 tifosi presenti quella sera.
La sua gestione però non cambia e dopo l’incredibile impresa contro i Turchi gli tocca stare a sedere per altre 4 partite; inoltre le dichiarazioni di Scariolo alla fine della partita contro la Reyer alimentano ancora di più il malumore del giocatore: “Abbiamo tre italiani, quelli che possono giocare veramente, tutti nello stesso ruolo. Poi Beli che ci può dare una mano”.
Il giorno dopo non si fa attendere un tweet di Belinelli un po’ enigmatico: 12 faccine con la mano in faccia, tra lo sconsolato e il disaccordo.
Il Tweet fa rumore e già il giorno dopo si parla solo di quello in città con i portici a riportare una possibile lite interna, tra il capitano e il coach.
Tra metà Gennaio e metà Febbraio non si chiarisce ancora la loro situazione, ma il Beli inizia a giocare e dimostra di meritare il campo con buone prestazioni come i 21 punti contro l’ASVEL o i 12 contro il Barcellona. Il 15 febbraio Belinelli parla alla stampa e chiarisce la situazione attenuando i toni e esprimendo comunque grande entusiasmo per il suo buon periodo.

Migliore forma dal rientro in Italia?

Ecco da quel 15 di Febbraio, o meglio dai 21 punti in casa dell’ASVEL, capitan Belinelli sta continuando a giocare partite incredibili e con percentuali da capogiro. In particolare sono 16.5 punti di media con 18/33 da oltre l’arco dei 3 punti per quanto riguarda l’Eurolega, se invece includiamo anche campionato e Final Eight arriviamo a 20.6 punti di media con 48/84 da 3 punti. Parliamo di un volume di tiro veramente ampio e forse alle volte è risultato limitante per l’attacco di Scariolo, come contro Tortona domenica scorsa: nel primo tempo i padroni di casa erano in piena difficoltà vista l’intensità e gli errori al tiro di Belinelli, poi nel secondo tempo il capitano ha iniziato a segnare e ha costretto Ramondino a cambiare sui blocchi per evitare altre triple del numero 3, ma in questo modo si è sbloccato l’attacco delle v nere sfruttando la fisicità degli accoppiamenti sotto canestro. Il punto è che senza Teodosic che inventa ultimamente si è tornati a usare le uscite dai blocchi di Belinelli e qualche vantaggio fisico sotto canestro, ma la palla gira sempre lenta e c’è poco movimento tra quelli senza possesso.  
Belinelli si è rialzato incredibilmente dopo quell’inizio di stagione molto opaco ed è bene che in un momento come questo sia al top (come davvero lo è stato poco in questi 3 anni) per affrontare il finale di stagione con una marcia in più, quella del capitano.

Vs Partizan

Ieri sera è stata una serata difficile per Belinelli. Una partita giocata ad alti ritmi e con una difesa pianificata da Scariolo molto dinamica e pronta a raddobbi e veloci close-out.
Quindi sul piano difensivo il nativo di San Giovanni non poteva dare una mano, ma ha avuto le sue chance quando c'era bisogno dei suoi canestri, che sfortunatamente non sono arrivati (0/2 da 2, 0/5 da 3) e non hanno impedito all'armata Serba di espugnare la Segafredo Arena.


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