NBA, i 10 punti del mese di Marzo (2022)

I playoff si avvicinano e le squadre stanno arrivando al momento più importante in condizioni diverse: analizziamo Marzo.

Scritto da Valentino Aggio  | 

I playoff si avvicinano e le squadre stanno arrivando al momento più importante in condizioni diverse: analizziamo Marzo.

EASTERN CONFERENCE

Miami e le risse da bar 

Il mese di Marzo non è stato il migliore possibile per i Miami Heat. Le sconfitte hanno causato momenti di tensione nello spogliatoio, specialmente tra Jimmy Butler ed il veterano Udonis Haslem. Butler è famoso in NBA per i suoi continui problemi di locker room (Minnesota e Philadelphia), quindi questa notizia stupisce il giusto. Fa storcere il naso, parlando di campo, il rendimento di Kyle Lowry, che non è aumentato come ci si aspettava in vista dei playoff. Nonostante siano la prima testa di serie a Est, questi Heat non convincono a pieno, sperando che i ragazzi di coach Spoelstra risolvano a breve i loro problemi in vista dei playoff.

Milwaukee Bucks, quando il gioco si fa duro…

Nonostante i primi mesi di stagione non brillanti e alcuni brutti scivoloni, i Milwaukee Bucks non sono mai apparsi preoccupati né in campo né con i media. Questo comportamento, insieme al cambio ritmo dell'ultimo mese, denota una squadra vincente e matura conscia dei propri mezzi. Giannis Antetokounmpo in particolare ha alzato il proprio livello di gioco, specialmente nell'ultima partita giocata contro i 76ers, in un match che sapeva da serie di playoff. Il ritorno di Brook Lopez potrebbe giocare un ruolo importante per questi Bucks, che ora fanno ancora più paura di prima. 

Boston Celtics, il miracolo

Il 2022 dei Boston Celtics ha del miracoloso: da un record di 23-24 all'attuale di 47-30. In questo lasso di tempo, i Celtics hanno un record di 24-6, essendo la miglior squadra NBA per distacco. I bianco-verdi hanno la miglior difesa della lega ed il terzo miglior attacco nel 2022, annientando molte squadre candidate al titolo. I fattori del successo sono moltissimi, ma in particolare Jayson Tatum è al momento un candidato MVP. Nel mese di Marzo, lo #0 di Boston ha giocato segnando quasi 34 punti di media, con il 46% da tre punti (su quasi 10 tentativi!), il 54% dal campo ed il 91% ai liberi. Oltre a ciò, Tatum ha anche aggiunto 6.8 rimbalzi e 4.8 assist, rispondendo così alle critiche fatte a lui e Jaylen Brown. Proprio Brown ha giocato una grande pallacanestro a Marzo, con 28 punti di media e quasi il 60% dal campo. Oltre ai due “Jay”, Marcus Smart si rivela sempre più importante per questa squadra: la sua difesa è probabilmente inarrivabile tra gli esterni, oltre alla personalità che porta in spogliatoio. Questi Celtics possono puntare in alto, anche se rimane il dubbio riguardo l'infortunio di Robert Williams III: il centro dovrebbe tornare per il secondo turno di playoff, se tutto va a buon fine.

Chicago Bulls e la paura delle grandi

Nonostante siano in lotta per il primo posto a Est, i Chicago Bulls continuano a perdere tutte le partite con le dirette avversarie. Nell'ultimo mese, Chicago ha perso ben due volte da Milwaukee (con un -28), poi da Philadelphia e da Phoenix. Sebbene alcune partite siano state condizionate dagli infortuni, la situazione dei Bulls contro le contender è abbastanza preoccupante per i playoff. Detto ciò, DeMar DeRozan sta continuando una stagione senza senso, inseguendo numeri fatti nella Windy City solo da “His Airness” Michael Jordan. Bisogna sperare solo che i Bulls non abbiano già mostrato la loro miglior pallacanestro. 

Brooklyn Nets, Durant e Irving alla riscossa

Kevin Durant e Kyrie Irving si sono caricati i Brooklyn Nets sulle spalle, con una missione ben precisa: evitare il Play-In. Con il lento tracollo dei Cleveland Cavaliers e la forma mostrata dai Nets, tutto è ancora possibile. In particolare Irving può finalmente tornare a giocare al Barclays Center, dando così anche più stabilita alle rotazioni di coach Nash. Ultimo taboo fondamentale in chiave playoff sarà quello di non incontrare i Toronto Raptors: se si giocasse in Canada, le leggi anti-covid non permetterebbero a “Uncle Drew” di scendere in campo, compromettendo così le sorti di una squadra con una delle coppie più talentuose presenti in NBA. 

WESTERN CONFERENCE

Dallas Mavericks, effetto Luka

Quando Luka Doncic inizia a giocare per davvero, ce n'è per pochi in NBA. Lo sloveno ha trascinato i suoi Dallas Mavericks al terzo posto nella Western Conference con un record di 12-4 nel mese di Marzo. L'addio di Porzingis sembra aver fatto bene a questi Mavs, che hanno trovato nel neo-arrivato Spencer Dinwiddie e Jalen Brunson due ottimi comprimari. Il punto debole probabilmente rimangono i lunghi ed il roster probabilmente non merita i risultati che sta conseguendo, ma con questo Doncic mai dire mai. 

Utah Jazz, il punto di non ritorno

Sopra di 25 contro i Clippers qualche notte fa, gli Utah Jazz sono comunque riusciti a perdere, in quello che è stato un ritorno trionfale di Paul George. Dopo la sconfitta, i due fari Donovan Mitchell e Rudy Gobert sono stati molto critici nei confronti della squadra, sottolineando una generale mancanza di impegno. Più probabilmente, è un ciclo che colpisce molto spesso le squadre ben rodate che non riescono a vincere. Utah ha un roster simile ormai da anni, con lo stesso coach, ma non sono mai arrivati troppo avanti ai playoff. Alla lunga, il tutto rende ancora più pesante l'aria all'interno dello spogliatoio. La sconfitta della Crypto.com Arena potrebbe essere il punto di non ritorno per questa squadra, arrivata a cinque KO consecutivi.

Los Angeles Clippers, a volte basta “poco”

Dopo ben cinque sconfitte di fila, il ritorno di Paul George dopo mesi di stop forzato ha ridato finalmente il successo ai Los Angeles Clippers. PG13 è tornato in grande stile con i suoi 34 punti, rilanciando così le ambizioni per quanto riguarda la postseason. Ormai fuori dalla qualificazione diretta, questa squadra in una partita secca come quella del Play-In può fare male a chiunque, specialmente se George mantiene questo ritmo di gioco dimostrato anche nella prima parte di stagione. Se solo ci fosse anche Kawhi Leonard…

New Orleans Pelicans, la speranza è l'ultima a morire

Nonostante il video enigmatico postato dalla star Zion Williamson, i New Orleans Pelicans parlano sul campo: eccome se parlano! Partiti con un record di 3-13, NOLA è ora al 9° posto in una Western Conference sì di basso livello, ma comunque potrebbe dire la sua in un Play-In che momentaneamente li vedrebbe giocare contro i Lakers. L'arrivo di C.J. McCollum si è dimostrato un buon innesto, mentre il solito Brandon Ingram continua l'ottimo lavoro che sta svolgendo da ormai un paio d'anni nella piazza più desolata della lega. Jonas Valanciunas fa sempre il lavoro sporco: se solo ci fosse anche Zion…

Los Angeles Lakers, naufragio dichiarato

Ormai i Los Angeles Lakers sembrano aver alzato bandiera bianca. Un mese di Marzo che ha visto un LeBron James assolutamente pazzesco non basta però ai giallo-viola per essere competitivi. Ora sia King James che Anthony Davis sono infortunati e divertiti alle partite, non si sa bene di cosa. Ciò che doveva essere una sorta di “revenge season” si è trasformata in un circo degno di quello a Monte Carlo. Quasi quasi converrebbe lasciare andare i giovani Spurs a giocarsi le proprie chance al Play-In, per evitare possibilmente l'ennesima figuraccia.


💬 Commenti