NBA 2023-24: promossi e bocciati alla pausa All-Star

Sono tante le sorprese in questa prima parte di stagione, specialmente ad Ovest. Lakers e Warriors rimandati.

Scritto da Valentino Aggio  | 

Sono tante le sorprese in questa prima parte di stagione, specialmente ad Ovest. Lakers e Warriors rimandati.

La pausa per il All-Star Weekend rappresenta da sempre il giro di boa della stagione NBA. Come tutti gli anni, andiamo a vedere insieme quali sono le gerarchie di questa stagione. Chi ha stupito e chi, invece, ha deluso finora? 

👍Promossi👍

Minnesota Timberwolves 

Primo seed nella Western Conference: chi se lo aspettava? I Minnesota Timberwolves sono la sorpresa più gradita di questa prima metà di stagione NBA. Dopo anni di promesse, prime scelte al draft, esperimenti non certo andati nel verso giusto (Jimmy Butler e Andrew Wiggins su tutti), finalmente Minneapolis ha una squadra propriamente competitiva. Anthony Edwards ha definitivamente scavalcato Karl-Anthony Towns nelle gerarchie della squadra, issandosi come stella dei Wolves e tranquillamente in lizza per il premio di MVP. I 26.1 punti di media rendono “Ant” uno dei migliori realizzatori della media, sempre accompagnato da KAT a 22.5. Nonostante questi numeri, non è l'attacco la chiave del successo di Minnesota. Infatti, i Wolves hanno il miglior Defensive Rating dell'intera NBA: qui entra in causa un Rudy Gobert finalmente ai livelli da miglior difensore dell'anno, ovvero quello che ci si aspettava dal francese già lo scorso anno. 

Oklahoma City Thunder 

I giovanissimi Oklahoma City Thunder, dopo ben 12 anni dalle ultime NBA Finals contro i Miami Heat, tornano alle luci della ribalta con un roster “fatto in casa”. Le tante scelte al draft prese nelle ultime stagioni hanno permesso a OKC di creare una squadra giovane ed armoniosa, attualmente al 2° posto nella Western Conference delle sorprese. L'attacco stellare di Shai Gilgeous-Alexander, altro candidato MVP al pari di Edwards, è prontamente supportato da Jalen Williams e dal rookie d'eccezione Chet Holmgren. Il grande equilibrio tra fase offensiva e difensiva della squadra allenata da coach Mike Daigneault ha permesso una prima parte di stagione stellare per i Thunder nonostante lo scandalo Josh Giddey. La giovane età potrebbe essere un problema in sede di playoff, ma la spensieratezza di questi Thunder li ha portati fino al 2° posto ad Ovest e potrebbe mandarli piuttosto avanti nella post-season.  

New York Knicks

Passiamo ora alla Eastern Conference, dove un'altra grande sta finalmente ritrovando lo smalto necessario per una piazza così importante. I New York Knicks sono attualmente in 4ª posizione con un record di 33-22, solo poco dietro alla contender Milwaukee. Come sempre nelle squadre di coach Tom Thibodeau è la difesa a farla da padrona, nonostante i grandi interpreti offensivi. Su tutti, Jalen Brunson sta vivendo una stagione fenomenale da 27.6 punti e 6.5 assist di media. L'ex Dallas Mavericks è senza dubbio la prima opzione nella Grande Mela, scalzando così un pur ottimo Julius Randle da 24 punti. Gli interventi fatti negli ultimi giorni di mercato, portando a New York Bojan Bogdanovic e Alec Burks, sembrano quantomeno azzeccati per far male anche ai playoff. Le NBA Finals mancano dal 1999 in una delle città più affascinanti del Mondo: un obiettivo azzardato, ma la magia del Madison Square Garden può aiutare in questo senso.

👎Bocciati👎

Chicago Bulls

Al 9° posto nella Eastern Conference con un record perdente da 26-29, i Chicago Bulls sono ormai da anni nel limbo della mediocrità. Non abbastanza forti per competere, ma nemmeno così scarsi per sperare in una scelta alta al prossimo draft, la dirigenza dei Bulls si trova davanti ad una scelta piuttosto difficile: svendere tutto e cominciare il rebuilding o aspettare per tempi migliori? Non è una scelta facile, ma con un terzetto formato da DeMar DeRozan, Zach LaVine e Nikola Vucevic ci si aspettava ben di più. Unica nota positiva di questa stagione allo United Center è la rinascita di Coby White. Dopo anni difficili, il #0 bianco-rosso viaggia a 19.6 punti di media (quasi 10 in più dello scorso anno), candidandosi così al premio di Most Improved Player.

Atlanta Hawks

Ci spostiamo solo di una posizione, scendendo al 10° posto degli Atlanta Hawks (24-31). Con la peggior Defensive Rating dell'intera Lega gli Hawks potrebbero anche dichiarare fallito l'esperimento Trae Young-Dejounte Murray. I due insieme non sono riusciti a formare intorno a loro una squadra competitiva, così come testimonia il record perdente. Sono tanti i giocatori con punti nelle mani, ma la dirigenza non ha fatto nulla in questi anni per sopperire nella fase difensiva, rendendo così la coperta fin troppo corta.

🤔Rimandati🤔

Los Angeles Lakers

Dopo la vittoria del In-Season Tournament, il buio più totale. LeBron James e Anthony Davis non bastano più ai Los Angeles Lakers, solamente al 9° posto nella Western Conference nonostante il 30-26 di record. Le due stelle hanno giocato quasi la totalità delle partite, un problema ripetuto più volte dopo il titolo del 2020, ma non basta. D'Angelo Russell e Austin Reaves non sembrano essere giocatori in grado di fare la differenza in assenza delle due stelle. L'aggiunta di Spencer Dinwiddie non risolverà i problemi sul breve termine, ma sappiamo quanto “King James” possa dare quando la palla pesa. 

Golden State Warriors

È finita questa era dei Golden State Warriors? I numeri dicono di sì. 10° posto a Ovest ed una crisi di gioco che non si è risolta con il solo arrivo di Chris Paul in estate. Il solo Stephen Curry, sempre fenomenale nelle prestazioni, è troppo poco. Klay Thompson sembra solo l'ombra del giocatore ammirato negli anni precedenti (anche post-infortunio), mentre i problemi comportamentali di Draymond Green non fanno di certo comodo ad uno spogliatoio che ne ha vissute tante negli ultimi anni. Spogliatoio ancora più spaccato dalle indiscrezioni degli ultimi giorni, secondo le quali Golden State avrebbe provato a sondare il terreno per l'acquisizione di LeBron James.


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