Eurolega 2022/23, i 5 punti del Round #4

A Polonara il derby contro Procida, il Barcellona cade a sorpresa a Kaunas e occhio al Fenerbahce.

Scritto da Stefan Mancuso Nekic  | 
Round 22

A Polonara il derby contro Procida, il Barcellona cade a sorpresa a Kaunas e occhio al Fenerbahce.

I 5 PUNTI DEL ROUND #4

📝 Round Olimpia (#4)

📝 Round Virtus (#4)

Mike torna ad Oaka e conquista la vittoria

Piccolo Michele did it again. Come contro l’Efes nel round 2, il numero 55 dei Roca gestisce nel primo tempo (8 punti) e poi si scatena nell’ultimo quarto. I suoi ultimi 5 minuti sono uno spettacolo per gli occhi. Prima esegue una penetrazione dove subisce fallo e concretizza un gioco da 3 punti, poi sul 71-70 mette a segno una tripla alla quale segue una dimostrazione della sua furbizia nel guadagnarsi tiri dalla lunetta sul malcapitato Perry Lee. Serie 5-0 tutta sua che chiuderebbe la partita se quei mattacchioni dei suoi compagni gli dessero la regia del pallone sugli ultimi possessi, ma così non è. Due attacchi pessimi dei monegaschi ridanno vita al Panathinaikos (guidati da un Derrick Williams da 28 punti) che si sta rivelando una squadra pronta a sfruttare ogni debolezza delle squadre più forti in questo inizio di stagione.
A salvare la situazione ci pensano Hall con un canestro da due e da Okobo e Loyd, entrambi precisi dai liberi, prima che Piccolo Michele possa arrotondare con un ultimo tiro libero il suo tabellino che recita 27 punti con 6/9 da 2 e 3/7 da 3.

Itoudis, un dirigente d’orchestra esemplare

È appena trascorso un minuto e mezzo nel secondo quarto di Fenerbahce-Valencia. La formazione spagnola sta dominando la partita con un’ottima circolazione di palla che porta a continue realizzazioni da 3 (un sorprendente 6/12 fino a quel momento), mentre escluso per una giocata da 4 punti di Wilbekin e il sempre presente Motley, i turchi non stanno vivendo una bella serata. Il Fener sembra una di quelle contender NBA in una partita di metà stagione che gioca con alcun tipo di concentrazione o sforzo difensivo. Il tabellone recita 20-33 per la squadra ospite. Osservando l’andamento generale delle maggiori rivali, il Fener potrebbe permettersi un passo falso, ma quel greco in panchina non è d’accordo e chiama time out. Fa notare ai suoi giocatori che stanno subendo triple evitabili da posizioni spot up e chiede di alzare l’intensità difensiva.
Da qui ha inizio un'altra partita e i gialloblù tornano a macinare la loro pallacanestro. Il Valencia riesce a limitare i danni e trovarsi sopra di 9 all’intervallo, ma gli spazi in attacco sono meno. Il terzo quarto è lo Scottie Wilbekin show che con 11 punti nel quarto, tra cui la tripla del pareggio e quella del sorpasso, trascina i suoi alla rimonta, ma la differenza viene colmata soprattutto nell’ altra metà campo con un’attenzione difensiva ritrovata che aveva contraddistinto finora la squadra di Istanbul. In 18 minuti il Valencia sigla solo 25 punti (paragonati ai 33 di inizio partita) contro i 40 della squadra di casa e il terzo quarto finisce 60-58. La banda di Itoudis poi vincerà, non senza qualche brivido, ma il primo momento di possibile crisi è stato scacciato perché il Fener ha un allenatore che ha la caratura per modellare i suoi uomini per gli scopi del gruppo. Il problema non sarebbe stato perdere questa partita, il problema sarebbe stato farlo giocando con l’attitudine distratta del primo quarto e sapendo che venerdì ci sarà il derby europeo contro l’Efes, il coach ex CSKA voleva arrivarci con morale e andamento in ascesa: Missione compiuta.

Efes vince, ma non convince

Nella partita del derby italiano in cui Procida mette a referto più punti (8 con un discreto 2/5 da tre), ma a festeggiare è Polonara (5 punti,6 rimbalzi e 2/2 dal campo) l’Efes trova una vittoria tanto importante quanto poco convincente
Clyburn (16 punti,11 rimbalzi) e Micic (20 punti,11 assist) portano alla vittoria l’Efes,ma le impressioni che il campo ci lascia non sono delle migliori in vista del derby di Istanbul. I campioni d’Europa vivono momenti in cui presentano un’ottima pallacanestro, ma li alternano a periodi in cui si sentono superiori e allentano la pressione nei confronti degli avversari.
Queste disattenzioni vengono sfruttate al meglio da un Alba che non molla mai guidata dalle triple di Zoosman e Blatt (15 punti a testa) e dal lavoro sotto canestro di Koumadje (12 punti e 5 stoppate). Il parziale di 16-0 dell’Alba nel terzo quarto è la prova che questo Efes rischia troppo spesso in partite già vinte. Questa squadra non ha ancora vinto una partita convincendo completamente in questa stagione come, invece, sono riusciti a fare i cugini gialloblù. I comprimari non sembrano riuscire ad offrire quel supporto necessario a gestire serenamente le situazioni di vantaggio (Beaunois è l’unico in doppia cifra esclusi i due terminal offensivi principali) e ciò porta a dover risolvere le partite nel finale. Il record di 2-2 di questo inizio di stagione conferma il trend e pone il Fener come favorito d’obbligo per il derby del Match day 5. È compito della squadra di Ataman provare il contrario.

Barcellona: ce l’abbiamo un go to guy?

Ulanovas (22 punti) e lo Zalgiris concludono con una vittoria, un doppio turno che sorride alla squadra lituana. Per quanto concerne, invece, i blaugrana questa partita lascia più di qualche dubbio. La squadra di Jasikevicius soffre le difese solide e fatica a trovare un giocatore che garantisca canestri quando il pallone pesa. Jokubaitis e Higgins hanno mostrato di saper segnare anche dopo la rottura dello schema, ma entrambi sotto la pressione di segnare il tiro della vittoria sono crollati sul più bello. Mirotic era il giocatore designato per questo ruolo e gli errori dei due giocatori sopracitati sul +1 e l’errore di Kalinic che sbaglia sul finale una tripla che sarebbe stata la risposta alla bomba decisiva del 72-70 di Butkevicius, mostrano che un go to guy vada trovato tra i giocatori in rosa. Sembra mancare qualcuno che prenda questa responsabilità e si mostri all’altezza di essa. Compito che, invece, ha svolto Ulanovas per lo Zalgiris andando a stoppare Satoransky dopo il regalo gratuito di Evans ad Higgins nell’azione decisiva della partita.

L’Olympiakos spegne la fiamma di Markus Howard

È la squadra greca a conquistare la vittoria nel big match tra le due squadre più sorprendenti di questa prima fase della Regular Season. Fondamentale per la vittoria dell’Olympiakos oltre alle prestazioni del solito Vezenkov (26 punti,7 rimbalzi) e dell’intramontabile Slouskas (20 punti,6 assist con 9/9 ai liberi), è la difesa di Walkup su Markus Howard. Il giocatore ex Nuggets, infatti, non riesce a confermarsi sui livelli delle ultime due uscite tirando solo 1/7 da 3. L’esperienza del greco si palesa soprattutto nell’ultimo quarto con un parziale di 32-18 che non lascia spazio a interpretazioni. 
 


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