NBA 2025-26, under pressure: chi a più da perdere?
Sono in tanti, per diverse ragioni, quelli che hanno tanto da dimostrare in questa stagione a partire dai campioni in carica

Sono in tanti, per diverse ragioni, quelli che hanno tanto da dimostrare in questa stagione a partire dai campioni in carica
Con la prossima stagione NBA sempre più vicina, andiamo a spolverare un po' quali sono i ruoli dei giocatori nelle rispettive franchigie. Come ogni anno, per alcuni è una stagione più importante di altre: i giocatori in questa lista avranno tutti qualcosa da dimostrare.
NBA 2025/26: UNDER PRESSURE
Luka Doncic (Los Angeles Lakers)
Come sempre, uno dei giocatori più chiacchierati della Lega. Luka Doncic si appresta a cominciare la prima intera stagione in maglia Los Angeles Lakers con tante aspettative. Il rapporto finito tutt'altro che bene coi Dallas Mavericks, gli strascichi della decisione presa e le prime partite in giallo-viola poco entusiasmanti, hanno messo il fenomeno sloveno con tutti i riflettori addosso. In estate il #77 pare averci dato dentro tra palestra ed alimentazione, facendosi trovare pronto sotto ogni punto di vista per Eurobasket. I Lakers cercano un MVP, una stella da poter affiancare a LeBron James negli ultimi anni di carriera per tentare un ultimo disperato assalto all'anello. Le fortune dei Lakers passano per Lubiana.
Ja Morant (Memphis Grizzlies)
Tra infortuni e (soprattutto) problemi extra-campo, la parabola ascendente di Ja Morant ha affrontato uno stop importante nell'ultimo biennio. Se solo qualche anno fa i Memphis Grizzlies avevano tutte le carte in regola per giocarsi annualmente la Western Conference, questo ormai non vale più. Morant non ha saputo compiere un salto di qualità a livello caratteriale e comportamentale che lo avrebbero potuto rendere non solo faccia della franchigia ma potenzialmente dell'intera Lega. L'immagine di bad boy deve essere ripulita al più presto, ma non bastano le scuse: devono essere i numeri che mette in campo Morant a far cambiare l'opinione su di lui. Anche di giocate atletiche ormai se ne vedono sempre meno: dov'è finito l'atletismo che ha fatto innamorare i fan del #12 in maglia Grizzlies? Domande alle quali, si spera, Morant risponderà a suon di canestri e vittorie.
LaMelo Ball (Charlotte Hornets)
36, 22, 47: no, non sono numeri da giocarsi al Superenalotto, piuttosto il numero di partite alle quali LaMelo Ball ha preso parte nelle ultime tre stagioni NBA. Cifre ridicole, soprattutto per un giocatore del suo calibro. Di certo gli Charlotte Hornets non saranno in competizione per i playoff nel breve periodo, ma entrambe le parti devono cominciare a pensare cosa fare da “grandi”. La franchigia non è certo il mercato più attrattivo sulla piazza, per usare un eufemismo. Ball, al contrario, ha tutte le carte in regola per puntare ad essere una stella in una squadra da titolo. Cosa fare? Difficile a dirsi, almeno per ora: partendo dalle basi, Ball quest'anno deve tornare a giocare con regolarità (65/70 partite almeno) ed il solito livello mostrato finora, cercando di coinvolgere i compagni: Charlotte, in una Eastern Conference desolata, potrebbe avere qualcosa da dire.
Zion Williamson (New Orleans Pelicans)
Parlando di chi non gioca, Zion Williamson può stringersi la mano col già citato LaMelo Ball. La pietra miliare dei New Orleans Pelicans ha giocato 30 partite nella scorsa stagione a causa dei ripetuti problemi fisici legati alla sua costituzione, aspetto sul quale ha dimostrato di lavorare in maniera sporadica e non sempre seria. Di certo non il professionista su cui una franchigia dovrebbe fare affidamento. Nelle poche partite giocate, Williamson ha dimostrato di essere ancora una delle forze potenzialmente più dominanti della Lega, ma rimane sempre lo stesso grande dilemma. Il discorso fatto per Ball si può applicare anche al #1 dei Pels: bisogna giocare e dimostrare di poter essere affidabile dal punto di vista fisico. Quello è un punto di partenza, per il resto si vedrà.
Franz Wagner (Orlando Magic)
Campione del mondo ed Europa in carica con la sua Germania, per Franz Wagner è arrivato il momento di essere veramente protagonista anche in NBA. Nelle quattro stagioni finora affrontate, i numeri del tedesco sono sempre migliorati. L'anno scorso, però, dal ritorno dall'infortunio tutto è cambiato: se tra novembre e dicembre Wagner sembrava un pezzo imprescindibile dei giovani Orlando Magic, da gennaio in poi è sembrato un peso. Le percentuali sono crollate al tiro: è vero che Wagner è in grado di fare qualsiasi cosa in campo, ma i suoi canestri servono. Orlando, con le mosse fatte in estate, ha dimostrato di voler provare ad arrivare il più in alto possibile con questo gruppo. Per farlo, servono i canestri del tedesco: chissà che la vittoria ad Eurobasket, che lo ha visto protagonista, non gli dia una carica diversa.
Oklahoma City Thunder
Raggiungere la vetta lo possono fare tutti, restarci è la vera sfida. I Thunder campioni in carica entrano nella stagione nettamente con i favori dei pronostici per bissare il titolo vinto l'anno scorso: il nucleo è stato confermato (Shai, Chet, J-Dubb), la squadra non è neanche stata ritoccata più di tanto anche perché era perfetta così come era, ad Ovest oggi sulla carta non cc'è una vera contendente e l'East è tutta aperta.
Affrontare una stagione da favoriti non è come affrontarla da contender contando, ad oggi, l'ampio gap tra OKC ed il resto delle Lega. Riuscirà la squadra di Daigneault a gestire la pressione e le aspettative?
Le texane: Spurs, Maverick, Rockets
Le tra squadre del Texas sono chiamate a batte un colpo importante: San Antonio partirà da subito con la coppia Fox-Wembanyama con il francese in rampa di lancio per puntare anche all'MVP, Dallas deve aspettare il rientro di Kyrie Irving ma ha già un Cooper Flagg caldissimo oltre all'esperienza di Thompson e di un Anthony Davis (per ora) sano, infine Houston che con la trade per Kevin Durant si candida per forza ad essere protagonista. La dolorosa perdita di Fred VanVleet potrebbe pesae alla lunga ma la crescita di Alperen Sengun (di fatto la stella della msquadra) e di Amen Thompson rendono i Rockets una serie candidata a rompere le uova nel paniere.
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