Olimpia Milano 2022-23, è stato lo Scudetto della pazienza

I biancorossi conquistano il 30° titolo in una stagione travagliata dove, però, nel momento cruciale si sono uniti

Scritto da FMB  | 
Liverani

I biancorossi conquistano il 30° titolo in una stagione travagliata dove, però, nel momento cruciale si sono uniti.

L'Olimpia Milano si cuce sulla maglia la terza stella dopo aver battuto la Virtus Bologna nelle finali scudetto 2022-23, un titolo vinto a Gara7 al termine di una serie e di una stagione che hanno messo a dura prova la compagine biancorossa che, oltre alla durezza mentale, ha avuto nella PAZIENZA la chiave per alzare il suo 30° scudetto.

Milano, la pazienza nella finale

Nella conferenza stampa post G2 delle semifinali scudetto tra Olimpia Milano e Dinamo Sassari chiesi a coach Messina, reduce da una tirata vittoria, quale potesse essere la chiave per G3 tra la pazienza (nell'attaccare la solida difesa di coach Bucchi) o il pareggiare l'aggressività messa in campo dagli avversari. 

La risposta del coach, oltre alla battuta su Nanni Moretti, fu molto incisiva e chiara: “Il difficile del nostro sport è che bisogna far sempre combinare la pazienza di non voler far subito tutto nella prima parte del possesso con l'aggressività che devi avere in attacco ed in difesa. È un equilibrio molto sottile. Le grandi squadre lo trovano, i grandi giocatori ce l'hanno”.

Un equilibrio che nella serie contro la V-Nere ha visto però prevalere la PAZIENZA

  • La pazienza nel non deragliare in G1 dopo il grande avvio della Virtus Bologna (10-0), recuperare possesso dopo possesso lo svantaggio per poi uscire alla distanza
  • La pazienza nello stringere i denti nel finale thriller di G2 quando gli avversari erano rientrati dal -9 nell'ultimo periodo
  • La pazienza nel digerire e cancellare la due sconfitte alla Segafredo Arena specie quella folle ai supplementari in G4 dove Milano, dopo una pazzesca rimonta (da -17) era anche in vantaggio nel 1° overtime e tornare a Milano sul 2-2
  • La pazienza di vedersi annullato il Match-Point in una G6 dove Bologna ha dominato
  • La pazienza nell'aspettare e poi giocare una G7 perfetta.

Il tutto, va ricordato, con l'AGGRESSIVITÀ usata nei momenti giusti (soprattutto in difesa) come esplosione e manifesto di una squadra arrivata al grande evento con testa e gambe.

Milano, la pazienza nella stagione

La finale contro la Virtus è stato il manifesto di questo essere pazienti ed incisivi per i biancorossi che durante tutta la stagione hanno dovuto fronteggiare ostacoli importanti che hanno portato a situazioni critiche ed ad amare delusioni:

  • La pazienza nel non aver avuto Shavon Shields per ¾ di stagione
  • La pazienza dello stesso Shavon nel non sbragare dopo l'infortunio a Brindisi nel momento in cui stava rientrando
  • La pazienza di aspettare il vero Johannes Voigtmann poi diventato inamovibile
  • La pazienza di digerire l'amara campagna di Eurolega che avrebbe potuto lasciare strascichi
  • La pazienza del “dramma” playmaker con l'infortunio di Pangos che ha condizionato non poco l'inizio stagione
  • La pazienza nel rimare compatti dopo sconfitte logoranti come quelle contro Zalgiris, Alba e ASVEL a gennaio
  • La pazienza nel superare il momento più critico ovvero l'eliminazione shock agli ottavi delle Final Eight nel momento in cui la squadra sembrava aver trovato la via.

Messina lo ha ribadito nella conferenza stampa post-Scudetto: “Questo scudetto, il back to back, li dobbiamo ad una proprietà che, anche nei momenti più bui, ci ha sostenuto con positività, senza mai farsi prendere dall’ansia. Il signor Armani e Dell’Orco hanno avuto un peso molto importante. Poi è per un gruppo di giocatori dove, ognuno di loro, aveva mille motivi per essere insoddisfatto per minuti o infortuni, ma alla fine ha sempre trovato la forza per mettere da parte questi momenti e pensare alla squadra

Milano, la pazienza…anche nel mercato

Messina & Stravopoulos si prenderanno qualche giorno di meritato riposo sorseggiando buon vino e godendosi il recente successo, poi ci sarà da rimboccarsi le maniche perché questa sessione di mercato dovrà essere accurata ed incisiva.

Milano non può permettersi un'altra annata così dove inizia martoriata, dove i nuovi non riescono ad ingranare e a gennaio è già con l'acqua alla gola in Eurolega guardando il mercato di riparazione.
Anche in questo settore l'Olimpia dovrà trovare il giusto equilibrio tra pazienza nell'aspettare/lavorare ad un gran colpo e l'aggressività di accaparrarsi quello che le serve beffando la concorrenza

L'anno scorso di questi tempi il mercato biancorosso era praticamente fatto con Pangos, Davies, Voigtmann e Mitrou-Long praticamente prenotati prima dell'inizio dei Playoffs mentre le altre contender europee stavano ancora sondando il terreno per poi sferrare colpi intriganti.
L'Olimpia ha già piazzato un super colpo nel suo staff ovvero la sagace e saggia conoscenza di Gianmaria Vacirca, uno dei migliori scout a livello europeo e internazionale in grado di pescare quelle gemme nascoste a poco prezzo che poi si rivelano fondamentali.

Jules Renard (scrittore francese) scriveva: "La pazienza, la prima virtù del cacciatore", Milano ha dimostrato di averne e la prossima stagione sarà quella della caccia pesante per i biancorossi.

 


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