L'Italia post-Mondiali 2023: la Nazionale prima dell'orgoglio

Un altro quarto di finale dopo quello di EuroBasket, meno amaro questa volta ma che porta ancora a delle riflessioni.

Scritto da FMB  | 
Marco Brondi

Un altro quarto di finale dopo quello di EuroBasket, meno amaro questa volta ma che porta ancora a delle riflessioni.

È sempre difficile scrivere dell'ItalBasket in Italia, un paese dove di fatto la pallacanestro è uno sport di nicchia e la Nazionale viene vista, peggio che nel calcio, come una valvola di sfogo per vomitare addosso ogni peggio cosa. Perché in Italia, all'improvviso, siamo diventati come negli Stati Uniti: vincere o vergognatevi d'esistere.

Non funziona così ma, soprattutto, non è così che si segue e si vive questa Nazionale ed il fatto che non lo si sia capito dopo l'esperienza di EuroBasket la dice lunga. Opinione pubblica e giornalisti compresi.

Identità 

Abbiamo fatto il nostro. Lo abbiamo fatto, ahimè, a modo nostro complicandoci prima la vita (sconfitta contro Rep.Dominicana) e poi uscendone con la solita impresa contro ogni pronostico (vittoria contro la Serbia). Siamo entrati nelle prime 8 del mondo e dopo esserlo stati in Europa è un'importante affermazione per questo gruppo. È un fatto e va riconosciuto ai ragazzi

Siamo stati vittime impotenti del miracolo lituano perché, classico in questo format scellerato dei Mondiali, abbiamo vinto il nostro girone di 2° turno e ci siamo trovati un Team USA incattivito. Non sono d'accordo con Pozzecco quando dice che se non avessimo affrontato Team USA avremmo giocato la semifinale: contro la Lituania saremmo entrati in campo da sfavoriti e avremmo seriamente rischiato anche un sonoro KO vista la conformazione del roster baltico MA, ed è qui il punto focale su questa Nazionale, ci saremmo battuti.

Questa è una squadra che VIVE DI AGONISMO, VIVE DI SFIDE e VIVE SULLE EMOZIONI. Se vogliamo dirla tutta con un po' di perfidia, tecnicamente/tatticamente non siamo neanche da Top 10 al mondo perché i limiti strutturali di questa squadra sono lampanti e visibili anche ad un occhio poco esperto.

Volete che li scriva così vi sentite meglio ed evitate di intasare la sezione commenti sui social?
- A parte Fontecchio non abbiamo un altro realizzatore puro o un giocatore che batta l'uomo dal palleggio.
- Se Fontecchio non è in giornata cala la notte in attacco.
- Se non abbiamo una serata felice al tiro da 3 non riusciamo a trovare ritmo e fatichiamo a costruire.
- Abbiamo momenti di Blackout che a volte ci costano le partite.
- Dobbiamo sempre sperare in giornate positive di o Polonara, o Ricci, o Tonut o Mannion.
- Chiediamo a Melli di marcare 3 giocatori in difesa e fare reparto da solo dove specie in questo Mondiali abbiamo faticato ad arginare gli attacchi altrui.
- Soffriamo dannatamente a rimbalzo.
- Soffriamo dannatamente le squadre fisiche/atletiche.

Però siamo stati a 2 tiri liberi dall'andare in semifinale all'Europeo contro la Polonia e siamo arrivati nelle prime 8 del mondo quando avevamo un piede nella fossa. 

La potenziale sfida alla Lituania sarebbe stata la “classica partita dell'Italia targata Pozzecco” ovvero da underdog pronta ad esaltarsi con tutti e 12 i giocatori con gli occhi della tigre in grado di andare oltre i loro mezzi. Avremmo perso? Probabile, ma lottando e sputando sangue, rispettando il credo di questo gruppo. Occhi che contro gli USA più che della tigre erano di persone condannate al patibolo, perché è stata un'esecuzione che non meritavamo.

Prendere o lasciare. È così

Serve di più: bisogna allinearci alle altre

Ci aspetta un Pre-Olimpico di fuoco e dobbiamo farci trovare pronti. Come dico sempre, in questo paese tutti maestri assoluti nel CRITICARE, nel GETTARE FANGO gratuitamente, nell'invocare rivoluzioni al primo passo falso e non si guarda mai completamente il quadro.

Non abbiamo Victor Wembanyama. Non abbiamo Luka Doncic. Non abbiamo Giannis Antetokounmpo. NON abbiamo il super fenomeno NBA al quale cucire addosso la squadra che poi non sempre porta risultati. Non siamo la Germania che dagli Europei del 1993 ha iniziato ad investire nella pallacanestro in maniera progressiva con Dirk Nowitzki apripista in quello che oggi è il miglior movimento cestistico europeo per progressione: 300 mila bambini ed adolescenti (fascia 6-13 anni) giocano senza vincono di cartellini per poi, al compimento di 14 anni, venire registrati alle società affiliate alla DBB (federazione). Figli di questo progetto i due fratelli Wagner.

Non entrerò nel vorticoso e spinoso discorso trito e ritrito sui settori giovanili, sul “far giocare di più gli italiani” o sul progetto evidentemente andato male del “caccia all'oriundo all'High-Scool”, ma è evidente che siamo in un punto di stallo e lo esporrò in maniera schietta e cruda come vi piace: o restiamo questi o proviamo ad allinearci a quella che è pallacanestro moderna in tema nazionali ovvero facendo mercato.

La beffa di Paolo Banchero (andare ad insultarlo sui social è un classico da tifoso itagliota) non può e non deve metterci il paraocchi o, come è stato ahimè dichiarato dalle cariche importanti della nostra pallacanestro, in nazionale giocano solo italiani e non ci saranno mai naturalizzati. I paesi baltici e slavi possono ragionare così perché sono delle fornaci di giocatori/talenti/atleti che poi emergeranno, noi NO. 
La stessa Spagna di Sergio Scariolo, che qui si venera ed ammira, nel suo rebuilding ha naturalizzato Lorenzo Brown rivelatosi uomo chiave nel successo ad EuroBasket 2022 e senza di lui si è visto l'effetto. Le Bahamas si sono qualificate al Pre-Olimpico con lo statunitense Eric Gordon (che aveva pure giocato per Team USA vincendo i Mondiali 2010) da 30 punti di media facendo impazzire gli argentini.

La lista di problemi citati in precedenza ce la portiamo dietro da troppo tempo e nella pallacanestro odierna bisogna sistemare alcune voci se si vuole competere. Se la buona sorte ci affiancherà potremo riabbracciare Danilo Gallinari che anche a 35 anni è sempre una risorsa importante.
Darius Thompson? Eh, ci farebbe davvero comodo per il tipo di regista che è ma, oggettivamente, sono altri i reparti dove soffriamo terribilmente e bisognerebbe mettere da parte orgoglio e mettere il bene della Nazionale davanti: se c'è la possibilità di poter naturalizzare un 4-5 atletico (Drew Eubanks?) bisogna coglierla. Diamo un colpo di NOS a questa squadra, diamo della nuova linfa ad un gruppo che ha fame e voglia di competere…la meniamo tanto con la “Famiglia”, adottare un figlio per il bene comune non mi sembra un crimine se poi questo si rivela importante.

Il tutto chiaramente continuando a credere nei giovani che stanno emergendo: dal duo Procida-Spagnolo, passando per Diouf, Caruso e Bortolani ed infine Nico Mannion tutti chiamati ad una stagione importante.

SPOILER: Anche se fossimo arrivati quinti NON saremmo stati testa di serie nei sorteggi Pre-Olimpici perché siamo dietro a Lituania, Spagna e Slovenia

SPOILER #2: Gianmarco Pozzecco non verrà esonerato perché il gruppo è con lui al 100% e le parole di Melli post-Serbia sono state la testimonianza della coesione tra giocatori ed allenatore. Che vi piaccia oppure no togliere Pozzecco, con i suoi pregi e difetti, vorrebbe dire uccidere questa squadra. Potete andare avanti ad impazzire sui social al motto di “giullare” o “non è un coach” o a schernirlo quanto volete invocando altri allenatori ma non cambierete e non farete cambiare idea a Petrucci. 

Prendere o lasciare. È così

 

 

 

 

 

 


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