Eurolega 2021/22, i 5 punti della Final Four

Commentiamo la Final Four di Belgrado 2021/22, tra Ataman, deluse, Vezenkov e cosa ci apetta dalla prossima Eurolega

Scritto da Riccardo Corsolini  | 

Commentiamo la Final Four di Belgrado, tra Ataman, deluse, Vezenkov e cosa ci apetta dalla prossima Eurolega.

I 5 PUNTI DELLE FINAL FOUR

(Risultati del Giovedì & Sabato)

Ataman e la retorica vincente

Five more” a inizio playoff, “Two more” prima delle Final Four, “One more” prima della Finale e “Back to back” dopo. Una serie di frasi e epiteti che hanno accompagnato l'Efes nelle ultime due stagioni. Se l'ars oratoria della scorsa stagione era incentrata sul riprendersi ciò che si era interrotto con lo stop da covid, quella di questa stagione è stata sempre legata alla convinzione di essere i più forti, anche nei momenti di crisi. Questo auto convincimento e super fiducia nei propri mezzi, basati sulla presenza a roster dei 2 super talenti Micic e Larkin e la conferma di una struttura di squadra rimasta solida, dalla finale di Vitoria persa contro il Cska. Gli stessi giocatori hanno evidenziato quanto sia stata contagiosa la confidenza e la fiducia trasmessa dal coach ai propri uomini. Il campo ha fatto il resto. Una finale appunto contro il Cska a Vitoria nel 2019, la regular season 2020 dominata da prima con sole 4 sconfitte, ma stoppata dal covid, infine le ultime due coppe alzate, per un back to back a cui non si assisteva dal 2013 con l'Olympiacos di Sloukas, Printezis, Spanoulis e Hines, con la “doppia” che nell'era moderna di Eurolega, si era vista solo per i Reds e per il Maccabi di Jasikevicius, Halperin, Parker e Vujcic. Un'impresa quindi storica, che non si ripeteva da anni e a cui Ataman non vuole dare fine, parlando più volte di Three-peat, durante i festeggiamenti. Ciclo che apparentemente non sembra finito, ma che inizia forse ancora prima della finale contro il Cska, dato che Ataman prese nel 2018, quando l'Efes si giocò l'ultimo posto contro la Milano di Pianigiani. Dopo questo “Double” siamo in attesa di vedere quale altro coniglio dal cilindro tirerà fuori il suo allenatore. 

Micic, Larkin e i lunghi che alla lunga arrivano

I bicampioni come successo in altre occasioni, si sono mostrati i più forti nel momento clou della stagione. La base del successo è stata sicuramente il power duo di puro talento Larkin+Micic, con il secondo che bissa il premio di MVP delle Final Four 2021 ed entrambi hanno tirato l'Efes via dai guai, occorsi più volte in stagione tra un infortunio e l'altro. Inoltre l'assenza prolungata di Simon e Beaubois hanno, facilitatori del gioco biancoblu, non hanno aiutato la fluidità degli attacchi, spesso incentrati sulle singole giocate di Micic e Larkin appunto. Alle Final Four però, come fosse un diesel, l'Efes si è fatto trovare pronto, in ogni singolo membro del gruppo. Partendo da Bryant, più volte un fantasma in stagione, che oltre il tiro di Micic, è i ostato decisivo contro l'Olympiacos. Quello che forse ha sorpreso le avversarie di più, se era prevedibile la prova dei piccoli, sono stati i lunghi di Ataman. Forse l'unico a non fare lo step migliorativo in finale è stato Moerman, mai tornato sui livelli pre infortunio, ma Singleton, mortifero al tiro e sempre pronto a rimbalzo, l'esperto Dunston e Pleiss, uomo in più in finale, sono stati i centesimi per arrivare all'Eurolega.

Spagnole deluse: chi più, chi meno

Matematico e logico che una delle due uscisse alle semifinali, visto il bellissimo Clàsico di giovedì, ma entrambe le squadre spagnole, prima il Barça, poi il Real, hanno ceduto il passo allo strapotere e alla super confidenza Efes. Per il Barcellona, che ha perso forse il Clàsico più importante della stagione, aspettando i playoff ACB, quindi con un bilancio di 5-2 in stagione. Un'altra delusione per Jasikevicius, che stecca ancora una volta le partite decisive (almeno in Eurolega) e con uno dei pochi acquisti, Sertac Sanli, inutile alla causa per buona parte della stagione. Altro motivo del fallimento, perché dominando la stagione regolare di questo si tratta, l'immediato futuro incerto di qualche giocatore, Davies in primis, che già da qualche settimana è sul piede di partenza. Il Real è invece sì deluso, per l'andamento della finale, visti gli ultimi possessi e viste le percentuali da 3, ma l'essere in Finale era qualcosa di impensabile fino a qualche mese fa. Crisi interna, Heurtel e Thompkins fuori squadra come conseguenza e con infortuni e positività come ricorrenza. Un'altra vittoria personale per coach Laso, in una chiusura di stagione atipica, tra una quarta e una sesta in stagione regolare. Intanto lntanto c'è da capire cosa faranno i “vecchietti” la prossima stagione.

Vezenkov riparta da Printezis

NChi partiva più avanti belle aspettative di inizio Final Four, per poi deludere, è l'Olympiacos di Bartzokas, presentatasi in semifinale da seconda e dopo una lunga serie contro il Monaco, con 11.000 tifosi al seguito, qualcosa in più ce lo si poteva aspettare. Da premiato dopo una stagione super, forse quello a deludere di più è stato Vezenkov. Tanti tiri sbagliati nei momenti chiave della gara e una sfida personale persa contro Singleton, ex compagno di squadra al Barcellona. Quindi il focus dei tifosi, nella finale 3°-4° posto, si è trasformata in un lungo tributo dei tifosi a “The Shot” Georgios Printezis, all'ultimo ballo in Eurolega e visibilmente emozionato davanti ai Reds sugli spalti. Che Vezenkov guardi a lui come esempio, dato che Printezis in uno dei Clutch moment più belli e intensi della storia Eurolega, ha regalato uno dei 3 titoli della competizione all'Oly.

Euroleague: What's Next?

Si chiude quindi una stagione lunga e travagliata, tra rinvii da covid, tanti infortuni e tre squadre inevitabilmente tagliate dal torneo come mai successo prima. Virtus tramite Eurocup, Valencia tramite Eurolega e una dall'Aba Liga, con la Stella Rossa non sicura del posto. Solitamente la fine delle Final Four è coincisa con comunicazioni o riunioni del board, sulla stagione successiva, per cui siamo in attesa di capire qualche dettaglio in più sulla stagione 2022/23. Allo stato attuale delle cose, lo sfiduciato Bertomeu non sembra ancora muoversi, anzi è l'unico a comunicare dal punto di vista istituzionale e unico nome papabile, dato che non si è ancora presentato nessuno, almeno pubblicamente, come suo sostituto. Intanto, proprio come da sua affermazione, non pare ci sarà il da tanti desiderato cambio format, in quanto a numero di partite.
Stando alle prime voci di mercato, come Clyburn all'Efes, Pangos a Milano, Milutinov alla Virtus e Larkin conteso da mezza Eurolega, sicuramente questa estate non ci sarà da annoiarsi, con le escluse dalle prime 4 e le stesse “neopromosse” pronte a rilanciare per arrivare tra le prime posizioni. Intanto da italiani, l'acquisto della Virtus in Eurolega, con il primo derby italiano dopo tempo a infiammare la rivalità con Milano e a darci molti punti nella geopolitica delle squadre europee.

 


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