NBA Most Improved Player 2022/23: è una corsa a 4!

Andiamo a vedere chi potrebbero essere i papabili vincitori del M.I.P mai così incerto come in questa stagione

Scritto da Valentino Aggio  | 

Andiamo a vedere chi potrebbero essere i papabili vincitori del M.I.P mai così incerto come in questa stagione

Arrivati a questo punto della stagione, è giunta l'ora di parlare dei premi che verranno assegnati per la stagione NBA 2022/23. Questo argomento è da sempre terreno fertile per le solite chiacchiere da bar, ma a Basketball-Evolution cerchiamo di alzare un po' i toni. Un premio che vede molta concorrenza in questa stagione è il Most Improved Player, assegnato a colui che ha fatto il maggior salto di qualità dalla stagione precedente alla corrente. Vediamo insieme i possibili candidati. 

M.I.P 2022-23, I CANDIDATI

Shai Gilgeous-Alexander (OKC) 

2021/22: 24.5 pts, 5 rim, 5.9 ass.
2022/23: 31.3 pts, 4.8 rim, 5.6 ass.

Il merito dell'ottavo posto nella Western Conference al momento occupato dagli Oklahoma City Thunder (34-35) è in buona parte di Shai Gilgeous-Alexander. La stella dei Thunder, ad essere onesti, sta facendo una stagione da MVP: purtroppo, visto il record di OKC, quel premio non sarà mai raggiungibile. Rimane comunque il premio di Most Improved Player, che l'ex Los Angeles Clippers non ha mai visto in carriera nonostante una costante crescita nell'arco delle ultime stagioni. Per la prima volta in carriera SGA sta viaggiando oltre i 30 punti di media a partita (31.3), ben oltre 6 punti di differenza a partita rispetto alla scorsa stagione.
In generale, sono migliorate tutte le percentuali al tiro nonostante un maggior volume di conclusioni nell'arco della partita. Inoltre, cosa da tenere bene a mente quando si danno questi premi, gli Oklahoma City Thunder hanno migliorato sensibilmente la propria posizione in classifica rispetto alla scorsa stagione. OKC è passata dal 14° posto del 2021/22 (24-58) ad un potenziale accesso al Play-In, migliorando sensibilmente il Offensive Rating, andando da 104.6 a 115.2. 

Lauri Markkanen (UTA)

2021/22: 14.8 pts, 5.7 rim, 1.3 ass
2022/23: 25.4 pts, 8.5 rim, 1.8 ass.

Caso diverso rispetto a quello appena analizzato, per il semplice fatto che Lauri Markkanen è passato dai Cleveland Cavaliers agli Utah Jazz nell'arco dell'estate. Questo cambio di casacca ha ridato vita al lungo finlandese, che sembrava essersi perso dopo le prime stagioni incoraggianti ai Chicago Bulls. Per un paio di mesi la franchigia di Salt Lake City ed il suo nuovo #23 hanno infiammato la NBA, diventando così la vera e propria sorpresa dell'inizio stagione. Poi, con il passare dei mesi, i rendimenti del giocatore e della franchigia si sono appiattiti: ciononostante, Markkanen ha ottenuto la prima convocazione in carriera per il All-Star Game.
I numeri parlano chiaro: c'è stato un aumento repentino in punti a partita (da 14.8 a 25.4), in rimbalzi (da 5.7 a 8.5) ed in tutte le percentuali al tiro. Come detto, la stagione di Utah non avrebbe mai dovuto decollare visto che in estate hanno svenduto i propri migliori giocatori Donovan Mitchell e Rudy Gobert. Nonostante queste importanti perdite, i Jazz stanno comunque disputando una stagione dignitosa, trovando in Markkanen un uomo sul quale puntare per gli anni a venire. 

Jalen Brunson (NYK)

2021/22: 16.3 pts, 4.8 rim, 3.9 ass.
2022/23: 23.8 pts, 3.6 rim, 6.1 ass.

Altro giocatore che ha cambiato casacca in estate, passando dai Dallas Mavericks di Luka Doncic ai New York Knicks di Julius Randle. Jalen Brunson ha avuto un inizio più complicato del previsto nella Grande Mela, aumentando il proprio rendimento insieme a quello della squadra. In questo momento i Knicks si trovano al 5° posto nella Eastern Conference con un ottimo record di 41-30. Proprio insieme a Randle, Brunson ha rialzato la squadra negli ultimi mesi, che ora può anche aspirare a superare il primo turno di playoff. Rispetto alla scorsa stagione, lo status di Brunson all'interno della squadra è cambiato.
Se a Dallas era il secondo violino nella squadra di Doncic, ora a New York ha un ruolo più paritario: è la stella della squadra insieme a Randle. Alla fine dei conti, Brunson ha cambiato franchigia proprio per avere più minuti e responsabilità, e per ora la scelta sta ripagando. Questo cambio di ruolo ha un impatto anche sulle statistiche del #11 dei Knicks: i punti sono aumentati di oltre 7 a partita. Un dato interessante sono le percentuali da tre punti: nonostante un sostanzioso aumento di tiri (da 3.2 a 4.7), le percentuali sono passate dal 37.3% della scorsa stagione al 41.4% dell'annata corrente. 

Tyrese Haliburton (IND)

2021/22: 15.3 pts, 4 rim, 8.2 ass.
2022/23: 20.8 pts, 3.7 rim, 10.4 ass.

Dopo mezza stagione di ambientamento con gli Indiana Pacers, Tyrese Haliburton ha preso in mano la squadra. Lo #0 di Indiana si è guadagnato la prima convocazione All-Star della propria giovane carriera, avendo finalmente minuti e libertà d'azione in campo. Tutte cose che nei suoi due anni ai Sacramento Kings Haliburton non ha avuto a causa del rapporto con De'Aaron Fox, giocatore molto simile sia come stile di gioco che come ruolo.
Lo scambio avvenuto alla scorsa Trade Deadline ha fatto bene a tutti, infatti i numeri di Haliburton sono schizzati alle stelle. Oltre all'aumento di 5.5 punti di media a partita, Haliburton ora è 2° nella classifica degli assist, dietro solo a James Harden (10.8 assist di media). Haliburton ha aumentato considerevolmente i propri tentativi dall'arco dei tre punti, arrivando a oltre 7 quest'anno. Le percentuali sono rimaste però ottime, con l'ex Kings che è stabilmente oltre il 40% da tre punti: ciò gli è valso, oltre all'All-Star Game, anche la partecipazione al Three-Point Contest.


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