NBA, i 10 punti del mese di Ottobre (2022)

La stagione NBA è finalmente cominciata: vediamo insieme quali sono i primi verdetti dati dal campo.

Scritto da Valentino Aggio  | 

La stagione NBA è finalmente cominciata: vediamo insieme quali sono i primi verdetti dati dal campo.

EASTERN CONFERENCE

Milwaukee Bucks: la difesa è il miglior attacco

Ora come ora i Milwaukee Bucks è l'unica squadra a non aver perso una partita nella stagione 2022/23. Dopo una bruciante sconfitta contro i Boston Celtics ai playoff, gli ex campioni in carica hanno le idee chiare per il nuovo anno. Nonostante sia ancora imbattuta, ci sono dei numeri che sorprendono riguardo i Bucks. La squadra capitanata da Giannis Antetokounmpo (33.8 punti di media) si trova solo al 19° posto nella Lega per punti segnati (112.8), mentre è al 17° posto per Offensive Rating (113.1). Un attacco che è quindi al di sotto della media, specie se la squadra punta ad arrivare lontano nei playoff. La difesa è invece assolutamente stellare: Milwaukee concede il minor numero di punti agli avversari (103.8) ed ha il miglior Defensive Rating (104.1) tra le 30 squadre. Tutto ciò è arrivato senza che il secondo miglior giocatore della squadra, ovvero Khris Middleton, abbia giocato un solo minuto in questa stagione. Middleton è ancora out per l'infortunio al polso, ma dovrebbe rientrare tra non molto.

I Cleveland Cavaliers fanno sul serio?

Dopo la sconfitta al debutto contro Toronto i Cleveland Cavaliers hanno inanellato una serie aperta di 5 vittorie consecutive che li porta al 2° posto nella Eastern Conference. La squadra era ottima in prospettiva già lo scorso anno grazie al trio formato da Darius Garland, Evan Mobley e Jarrett Allen ma la dirigenza ha deciso di fare all-in acquisendo Donovan Mitchell dai Jazz. Proprio l'ex Lousville ha iniziato la stagione in maniera allucinante: 32.2 punti, 7.3 assist e 4.5 rimbalzi. I tre indicatori sono massimi in carriera, così come l'incredibile 45.5% da tre punti su oltre 9 tentativi a partita. Mitchell è una grossa parte del successo dei Cavs, ma la squadra allenata da coach Bickerstaff è davvero ben amalgamata. Nonostante sia una squadra che gioca pochi possessi, Cleveland si trova tra le prime 5 sia per Offensive che per Defensive Rating, dimostrando così di avere un ottimo equilibrio. Inoltre, la franchigia dell'Ohio è prima per percentuale di tiro da tre punti di squadra (42.7%) ed ha ben sette giocatori in doppia cifra di media. Tra questi spuntano i nomi di Kevin Love, Cedi Osman e Dean Wade. Siamo solo all'inizio, ma con un Garland in forma questa squadra può fare strada.

Atlanta Hawks: cambiare fa bene

Dopo una stagione da dimenticare chiusa al 9° posto nella Eastern Conference, gli Atlanta Hawks vogliono rifarsi. La squadra di coach McMillan è 4^ a Est nonostante abbia cambiato molti giocatori nel corso dell'estate. In Georgia è arrivato Dejounte Murray direttamente dai San Antonio Spurs ed il suo impatto è stato ottimo. Le sue cifre si sono leggermente abbassate rispetto allo scorso anno, il che è comprensibile dato che ora è il secondo violino di Trae Young. L'ex Spurs ha comunque una media di 20 punti a partita ed è inoltre diventato un tiratore leggermente più affidabile grazie al 40% da tre punti. Ma la vera stella è Trae Young, che rimane una delle stelle NBA meno apprezzate da tifosi e addetti ai lavori. Il #11 degli Hawks sta viaggiando a quasi 30 punti e 10 assist di media. È vero, Atlanta ha vinto contro delle squadre non irresistibili (Detroit, Houston e Orlando) ma considerando che molti giocatori sono nuovi l'inizio promette bene. 

Brooklyn Nets: una tragedia annunciata… e c'è Ben Simmons

Chiunque abbia dato i Brooklyn Nets come una contender in questa stagione evidentemente non ha seguito l'andamento dell'estate a New York. Come ho riassunto qualche tempo fa (CLICCA QUI per leggere) la telenovela messa in atto da Kevin Durant e Kyrie Irving quest'estate ha semplicemente preannunciato tutto ciò. Le due stelle finora ci sono e sono entrambe al di sopra dei 30 punti di media a partita, ma è il resto che manca. Perdendo tempo con trade assurde, Brooklyn non si è potuta concentrare sul migliorare la propria squadra che al momento gira solo intorno a quei due giocatori. Il record di 2-5 testimonia una difficoltà generale ed uno spogliatoio che non è lontano dall'implosione. Notizia fresca è quella del licenziamento di Steve Nash, head coach dei Nets. D'altronde KD lo aveva detto chiaro e tondo alla dirigenza: “O me o Nash”. La prima esperienza dell'ex Suns da allenatore non è stata proprio il massimo: a lui una parte delle colpe di questi Nets e, come spesso accade, il primo a saltare. Probabilmente il canadese non ha avuto il carisma necessario per domare dei caratteri complicati come quelli di Durant e soprattutto Irving.

Non parliamo poi di Ben Simmons, che si è finalmente ricordato di essere un giocatore di pallacanestro. Dopo una stagione fuori per problemi con i 76ers, Simmons è finalmente sceso in campo all'inizio del 2022/23 ed in certi sensi era meglio se fosse rimasto in panchina. Il tabellino recita 6.2 punti, 6.5 rimbalzi e 7.3 assist di media a partita: “Nemmeno troppo male!” potrebbe dire qualcuno. Malissimo, rispondo io. Simmons è il 7° giocatore per tiri tentati a partita: 5.7. Un numero imbarazzante per quello che dovrebbe essere il terzo dei Big-Three di Brooklyn. I difetti sono sempre quelli: poca responsabilità presa e problemi evidenti al tiro (46.7% ai liberi e 0.2 triple tentate a partita). La verità è che in tutti questi anni Ben Simmons non è mai migliorato: non ci ha nemmeno provato. L'ex Sixers si è appoggiato a quelle qualità che ha sempre avuto, non lavorando mai sugli altri aspetti. Sarà una lunga stagione in casa Nets.

Orlando Magic: ora c'è poco da sorridere, ma avete PAOLO

Gli Orlando Magic sono sotto i riflettori in quanto potrebbero aver fatto la prima scelta al draft decente in anni, ovvero Paolo Banchero. Il futuro (si spera) giocatore della nazionale italiana ha cominciato la propria carriera da professionista con dei numeri incredibili: 22.4 punti, 6.4 rimbalzi e 4 assist di media a partita. Questi sono numeri che superano addirittura le prestazioni di LeBron James e Michael Jordan al loro primo anno di carriera. Certo, per ora questi sono solo numeri che non stanno portando a vittorie (record di 1-6 e ultimo posto a Est), ma sono importanti per i prossimi anni. Orlando è una squadra davvero giovane che comprende ben sei giocatori nati dopo il 2000. Il più anziano e navigato è Terrence Ross, appena 31enne. Sono molti i giovani che promettono bene in Florida, tra i quali anche Bol Bol: il figlio d'arte è rinato dopo la brutta avventura a Denver ed ora ha medie di 10.9 punti, 6.7 rimbalzi e 2.4 stoppate. Tornando a Banchero, l'obiettivo di quest'anno è uno solo: il Rookie of The Year.

WESTERN CONFERENCE

Portland Trail Blazers: è tornato Damian Lillard, ma non solo

Dopo aver giurato più volte amore eterno ai Portland Trail Blazers, Damian Lillard ha saltato la passata metà di stagione per sottoporsi ad un intervento. La squadra non sarebbe andata comunque da nessuna parte: in Oregon hanno così deciso di prendere dei buoni giocatori di contorno al proprio #0. Arriva l'inizio della stagione 2022/23 ed i Blazers si trovano in testa alla Western Conference con il record di 5-1. Certo, è ancora ovviamente molto presto per poter parlare di classifica, ma intanto Lillard è tornato in maniera scoppiettante. Sono 31 punti con 4.8 rimbalzi e 4.6 assist per Dame Dolla, il quale però è già ai box per un problema al polpaccio. Nel frattempo hanno cominciato bene anche le promesse della scorsa stagione: Anfrernee Simons è un giocatore da 20.5 punti a partita di media, mentre Jerami Grant si sta pian piano adattando al ruolo di terzo violino: l'incognita rimangono i lunghi e la panchina. 

Utah Jazz: ma quale tanking?

Parliamoci chiaro: nessuna squadra in NBA parte con l'idea di tankare (ovvero perdere “appositamente” per aumentare le chance di una scelta di rilievo al prossimo draft). Ogni squadra, così come gli Utah Jazz, ad inizio stagione prova a giocare e vede se con il roster attuale può provare a sognare un posto nei playoff. Dopo aver ceduto sia Rudy Gobert che Donovan Mitchell il nuovo “anno zero” a Salt Lake City sta procedendo alla grande. Nello Utah è finalmente sbocciato Lauri Markkanen, autore di 22.6 punti di media nelle prime 8 gare della stagione. Il finlandese non è mai esploso del tutto né a Chicago e tantomeno a Cleveland, ma finalmente i Jazz hanno un uomo dal quale ripartire. Ottimo inizio anche per Collin Sexton dopo aver perso quasi tutta la scorsa stagione a causa di infortunio. Inoltre ha giocato le prime partite in NBA anche SIMONEFONTECCHIO che, nell'unica partita dove ha potuto giocare 16 minuti ha messo a segno 13 punti con tre triple e altrettanti rimbalzi. L'italiano si sta lentamente guadagnando un posto nel roster, non ci voleva lo stop per il Health and Safety Protocols.

San Antonio Spurs: tra lo scandalo di Primo ed un ottimo inizio

I San Antonio Spurs non sono proprio una franchigia che finisce spesso sotto i riflettori: è quasi una loro caratteristica. Quelle volte che si “meritano” l'attenzione dei media è per il caso di Joshua Primo e non per l'ottima partenza in questa stagione. La squadra del vecchio volpone Gregg Popovich ha vinto 5 delle prime 7 partite stagionali ed è stabilmente nella corsa playoff. Questo è dato anche da una piccola evoluzione nel gioco dei texani attuata nel corso delle ultime due stagioni. Gli Spurs si trovano al 3° posto nella Lega per possessi giocati a partita (102.8), oltre ad essere la prima squadra per assist (31.1). I maggiori artefici di questo successo sul parquet sono Keldon Johnson e Devin Vassell. Il primo ha completato una progressione che ora lo vede a 23.9 punti, 5.4 rimbalzi e 4.1 assist: il vero leader in campo per gli Spurs. Vassell è passato da 12 a quasi 20 punti di media a partita. Nonostante un roster non del tutto all'altezza, mai sottovalutare Pop e i suoi. 

Dallas Mavericks: Luka c'è, ma poi?

Luka Dončić ha iniziato la propria stagione con una strepitosa media di 36.7 punti, 9.5 rimbalzi e 8.7 assist di media. Cifre fuori di testa, eppure i Dallas Mavericks hanno un record di 3 vittorie e 3 sconfitte: come mai? La risposta è, come sempre, nei numeri. Oltre al fenomeno sloveno, la dirigenza della franchigia texana non è stata in grado di mettere nessun giocatore di livello al proprio fianco. Il secondo scorer per i Mavs è Christian Wood: un buon giocatore senza dubbio, ma non può essere il secondo violino di una squadra che punta ai playoff. Una volta fallito il progetto con Kristaps Porzingis i Mavs avevano l'obbligo di mettere un nome pesante al fianco di Dončić per non sprecare questo talento incredibile

Los Angeles Lakers: sorpresa!

Sinceramente la questione Los Angeles Lakers è stata presentata in ogni tipo di modo, eppure ad inizio stagione c'era ancora qualcuno che dava i giallo-viola come pretendenti per i playoff. La questione è semplice: questa è una squadra assolutamente campata in aria, senza alcun senso logico. I Lakers sono al PENULTIMO POSTO per punti segnati a gara (105.3) con un imbarazzante 26.6% da tre punti di squadra. A questo punto conta fino ad un certo punto il ritorno di Anthony Davis, le cifre di LeBron James o l'evidente difficoltà ed inadeguatezza di Russell Westbrook in questo roster. Tutta la squadra è da smantellare, ma questo già si sapeva ancora prima di cominciare. Ah, in tutto questo i Lakers hanno ceduto la scelta del draft 2023 ai New Orleans Pelicans. Quindi non c'è alcun piano dietro a questa falsa partenza di Los Angeles: semplicemente, la squadra arriva fino a lì. Quest'anno uno dei travestimenti più spaventosi per Halloween era proprio la canotta dei Lakers.


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