Eurolega 2022/23, i 5 punti della prima parte di stagione

Classifica cortissima, 5 squadre al comando a pari record e lotta Playoffs serratissima: andiamo a fare il punto dopo i primi 17 round

Scritto da Stefan Mancuso Nekic  | 
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Classifica cortissima, 5 squadre al comando a pari record e lotta Playoffs serratissima: andiamo a fare il punto dopo i primi 17 round

I 5 PUNTI MID-SEASON

📝 Round Olimpia (#17)

📝 Round Virtus (#17)

Le nuove arrivate

Se pensavate che la momentanea dipartita delle squadre russe avrebbe tolto spettacolo e qualità a questa competizione, siete sicuramente rimasti sorpresi dalle buone prestazioni che le nuove arrivate hanno saputo riservarci. Partizan, Virtus e Valencia sono tutte e 3 in lotta per un posto nei playoff. La squadra di Obradovic era sicuramente quella più sotto pressione visti i risultati negativi avuti nell’ Eurocup l’anno scorso che l’hanno costretta ad accedere alla massima competizione europea attraverso la porta delle wildcard. La rosa dei bianconeri è atipica rispetto a quelle avute dal coach che è sempre stato conosciuto per l’aspetto difensivo delle sue squadre. Questo Partizan è invece costruito per segnare, dispone di ottimi giocatori offensivi che storicamente mostrano lacune in difesa. La squadra di Belgrado vive una stagione a fasi alternate e dopo un ottimo 4-4 iniziale sembrava aver perso la strada in una serie di 5 sconfitte consecutive tra cui la cocente sconfitta nel primo derby di Belgrado a sfondo europeo. Ultimamente, invece, la mano dell’allenatore più vincente della storia del basket europeo si è iniziata a intravedere nella striscia attiva di 4 vittorie consecutive che il Partizan sta vivendo.
I bianconeri sono il terzo attacco della competizione e raramente limitano gli avversari a partite a punteggio basso, ma la difesa mostrata col Monaco nell’ultimo quarto con due sfondamenti guadagnati è l’esempio perfetto di come il gruppo si stia evolvendo anche sull’altra metà campo.

Il Valencia è arrivato anche lui tramite wildcard, ma la semifinale guadagnata in Eurocup l’anno scorso era un biglietto da visita molto più prestigioso rispetto a quello dei serbi. I suoi giocatori sembrano esaltarsi maggiormente contro le grandi squadre e le vittorie contro Olympiakos, Barcelona e Monaco lo dimostrano mentre contro le sue avversarie per la lotta al posto nei playoff tende a deludere con sconfitte inspiegabili come quella con la Virtus di 30 o quella di 16 a Tel Aviv. Il club guidato dal capitano Dubljevic e dal realizzatore Chris Jones è in grado di fare tutto sia sorprendere che deludere e in un’annata dove regna l’equilibrio riuscire a trovare la stabilità giusta per vincere quelle due tre partite in fila risulterà decisivo per una lotta alle ultime posizioni playoff che si prospetta ald incandescente.

Le Favorite

La favorita con la rosa più completa: il Barcellona

Se la pallacanestro fosse una competizione basata solo sulla somma del talento all’interno dell’organico il Barcelona non avrebbe rivali. Con il rientro dall’infortunio di Mirotic, l’arrivo del duo Satoransky-Vesely direttamente dalla nazionale della repubblica Ceca, l’acquisto del difensore serbo Kalinic e il talento di Laprovittola i catalani sembrano sulla carta avere la giusta esperienza per battere chiunque. Il supporting cast è di altissimo livello e allora perché il Barcelona non sta dominando in lungo e in largo? Semplicemente non stanno riuscendo a trovare quella continuità e quella coesione a livello di gruppo che trasforma il potenziale in risultati. Gli unici dati statistici in cui il Barca è nella top 5 tra le squadre sono gli assist e le triple. In tutti gli altri parametri statistici i catalani sono nella media. La squadra di Jasikevicius non è nemmeno nella top 10 nei rimbalzi, nei recuperi, nelle stoppate, ma soprattutto non lo è nel dato sui punti segnati. La classifica direbbe che è la prima della classe, ma l’atteggiamento che i blaugrana mostrano durante alcune partite non è da squadra vincente che vuole raggiungere il suo obiettivo e questa cosa l’ha rimarcata anche il coach lituano in varie occasioni.

La squadra che ha trovato soluzione al suo problema: Monaco

È strano scriverlo dopo una sconfitta di 20 punti, ma se guardiamo il quadro generale la Roca è la squadra che meglio ha saputo muoversi per risolvere le sue lacune. La maggior lacuna dei monegaschi era la troppa dipendenza rispetto all’andamento di Mike James. Se il #55 giocava male il Monaco perdeva, se arrivava a corto di energie a fine partita la squadra perdeva. Con l’acquisto di Elie Okobo, la squadra di Obradovic, ha trovato un secondo violino capace di prendersi la responsabilità di guidare i compagni come avvenuto nella recente sofferta vittoria in casa con lo Zalgiris, quando l’ex giocatore dei Nets ha avuto una delle sue serate no. Mike è ancora il leader della squadra ed è sicuramente una delle stelle di questa competizione, ma come ogni giocatore di basket per vincere ha bisogna di una squadra. La dirigenza dei biancorossi sembra aver recepito il suo messaggio e oltre al francese ha portato nel principato giocatori che possono essere utili alla causa.
Moerman dall’ Efes e Brown hanno rinforzato il reparto lunghi mentre Loyd e Blossomgame aumentano la qualità sugli esterni. Il miglioramento rispetto all’anno scorso è testimoniato dall’11-6 maturato finora che posiziona i monegaschi sullo stesso record dei blaugrana. Queste impressioni verranno messe a dura prova verso aprile quando le partite avranno un peso maggiore, ma la Roca ha sicuramente più possibilità di competere rispetto all’anno scorso e in caso di fallimento le scuse valide per il piccolo Michele saranno molte meno

La rivoluzionata: Fenerbahce

La squadra che ha cambiato pelle di più rispetto all’anno scorso è il Fener. Salutato Djordjevic è arrivato in panchina Itoudis con il quale è stato rivoluzionato anche il roster con l’arrivo di molti volti nuovi che si sono rivelati la chiave per l’avvio di stagione sontuoso di questo Fener. Primo su tutti quello che si sta rivelando uno degli acquisti più azzeccati della stagione: Jonathan Motley. Il lungo texano è l’ago della bilancia per la sua squadra. Prima del suo infortunio al polpaccio i gialloblù erano quella squadra dominante che ad oggi manca al torneo. Nelle prime 12 partite solo il Barcelona e il Real erano riusciti a battere i turchi che sembravano una corazzata inarrestabile che con il suo 10-2 dominava in solitaria questa prima fase.
Dall’infortunio in poi, però, la squadra di Istanbul non ha più vinto in Eurolega collezionando 5 sconfitte che le hanno fatto perdere anche il primato in classifica. Se la sconfitta con l’Olympiakos senza 4 uomini era più che giustificabile molto meno accettabili sono le ultime 2, soprattutto il ventello preso dallo Zalgiris senza il suo uomo franchigia Evans che si è infortunato in avvio di partita. Se ritrovano la quadra sono la rivale peggiore per qualunque avversario perché combinano la tecnica di guardie come Wilbekin e Calathes alla fisicità di lunghi come il già citato Motley e Booker. Probabilmente sono la squadra più versatile tatticamente e con una volpe in panchina come Itoudis questo non è un piccolo dettaglio. Occhio al possibile rientro di Bijelica che secondo voci attendibili sta per ricominciare ad allenarsi

La meno rimaneggiata che conferma i suoi standard: Olympiakos

La classica squadra che si conferma sugli standard dell’anno passato. Anche i cambiamenti a livello di rosa sono stati pochi. L’arrivo di Canaan per sopperire alla partenza di Dorsey è avvenuto senza troppi cali di prestazione a livello di squadra e per sopperire al ritiro di Printezis sono stati aggiunti in rosa Bolomboy e Peters. Il vero miglioramento è dato dalle prestazioni di Sasha Vezenkhov che è in continua cresciuto ogni anno da quando è nelle fila biancorosse. Se escludiamo la rimonta subita contro l’Asvel la squadra non ha avuto brutte prestazioni e anche la recente vittoria nel derby col Pana testimonia il buon periodo dei greci che sono primi sia negli assist che nel PIR di squadra il che è dimostrato dalla loro costanza e dalla consapevolezza che hanno del proprio potenziale.

I vicecampioni in cerca di rivincita: Real Madrid

È stata una stagione a partenza lenta quella dei blancos del nuovo coach Laso. Sono state 3 le sconfitte nelle prime 6 partite e si era vociferato di un possibile licenziamento dell’allenatore. Dalla sconfitta contro la Virtus però la squadra ha trovato una quadra e ha vinto le successive 5 partite che le hanno permesso di risalire la classifica. Anche il Real è stato vittima di questo innalzamento della qualità media delle squadre che ha portato a una situazione di equilibrio e nonostante l’arrivo di Musa neanche la storica contendente spagnola ha saputo dimostrare la sua superiorità sulle concorrenti tornando ad alternare vittorie e confitte negli ultimi 6 incontri. La maggiore difficoltà è stata quella di individuare il playmaker titolare. Si sono avvicendati nel ruolo quattro giocatori Hanga, Rodriguez, Casseur e Williams Goss che sembra essere l’uomo scelto da Laso per dirigere la manovra durante la stagione. Oltre a Musa un altro balcanico ad approdare a Madrid è stato Hezonja. Per il resto escluso il ritorno del Chacho la squadra e le ambizioni sono quelle che conosciamo

Menzione d’Onore: Efes

Ero indeciso se inserire la squadra di Ataman fra le favorite o tra le delusioni. Da una parte la consapevolezza che una squadra che vince due titoli consecutivi non va mai tagliata fuori dalla lotta, dall’altra l’andamento discontinuo e la questione del reparto lunghi a cui nelle ultime ore è stata messa una pezza con il ritorno di Singleton. Devono approfittare dell’equilibrio di questa stagione per risalire la classifica ed evitare un accoppiamento sanguinoso per convincermi pienamente. Anche se Clyburn è un signor rinforzo

Le sorprese

Una delle capoliste: Baskonia

Salite sul treno di Markus Howard e godetevi il panorama signori. Questo è ciò che si può dire di una squadra che sta sorprendendo tutti. La squadra di Bilbao ha scommesso sul cambiamento e il cambiamento sta dando i suoi frutti grazie all’arrivo oltre all’ex Nuggets di giocatori quali Thompson, Diez, Kotsar e Holmes che si stanno rivelando funzionali al progetto. Henry è rientrato dall’esperienza al Fener mentre Costello e Griedaitis sono i superstiti della squadra che l’anno scorso mancò i playoff. I baschi sono la miglior squadra per quanto riguarda le conclusioni dall’arco e sono il secondo miglior attacco. Sono terzi nel performance index e tutte queste statistiche sono stante confermate dalla vittoria tanto fondamentale quanto rivelatrice contro il Real. Non sono tra le favorite solo perché hanno meno esperienza nei playoff delle squadre sopracitate.

La squadra che rimonta: Stella Rossa

I biancorossi di Belgrado iniziano la stagione con un 1-6 disastroso con il coach Jovanovic che viene licenziato. Viene nominato allenatore Dusko Ivanovic noto per la difesa e gli allenamenti massacranti a cui sottopone i propri giocatori. Da quel giorno la Stella Rossa vince 9 partite su 11 diventando una macchina da guerra con un solo obiettivo raggiungere i playoff. Ad alimentare il cambio di rotta è l’arrivo di Luca Vildoza e la consacrazione di un giovane talento della scuola serba che fino a ieri aveva deluso un po ovunque dopo essere stato nominato ne miglior quintetto del mondiale under 16 a cui aveva partecipato da giovane. Parliamo di Filip Petrusev ex centro dell’Efes che sembra essere il giocatore che più ha giovato del cambiamento di panchina. Il suo rendimento difensivo è migliorato a dismisura e anche a livello offensivo il miglioramento è stato notevole. Anche Nedovic ha usufruito della cura Dusko e ora con l’arrivo di Campazzo quando potrà giocare si avrà veramente la possibilità di lottare per la postseason

La onda lituana: Zalgiris Kaunas

Da ultima in classifica l’anno scorso ad essere in piena lotta playoff quest’anno. L’arrivo di Evans e le prestazioni di un motivato Ulanovas e di un ottimo Brazdeikis sono la chiave di questo miglioramento inaspettato. I lituani nelle ultime quattro partite hanno battuto Real, Bayern e Fener. Hanno inoltre messo in difficolta il Monaco forzando Okobo agli straordinari nell’unica sconfitta nell’ultimo mese. Ora con Evans out tutto torna in discussione, ma per ciò che lo Zalgiris ha mostrato fino ad oggi merita dei sinceri complimenti

Le delusioni

L’altra faccia della medaglia greca: Panathinaikos

Avere in rosa il miglior scorer della competizione Dwayne Bacon e a metà stagione ti ritrovi in alto mare con sole 6 vittorie e poche residue speranze di andare ai playoff è dura da accettare, se inoltre perdi di 20 il derby di Atene e non hai idee di gioco se non affidarti al tuo uomo squadra e hai la seconda peggior difesa del torneo i problemi diventano troppi. L’eroe della risalita della Zvezda nel basket balcanico ,l’allenatore Dejan Radonjic, non deve avere sonni tranquilli e con un pubblico esigente come quello di Oaka, abituato a ben altri risultati europei, la situazione diventa sempre più difficile.

Il basket tedesco

Passare dall’avere due squadre in zona playoff ad avere due squadre in fondo alla classifica non deve essere facile. Il basket tedesco ha vissuto il suo momento d’oro con il bronzo ad Eurobasket ed ora la stanchezza si fa sentire su giocatori talentuosi come Tillmann e Obst   o forse i cambiamenti per una legge di compensazione non possono portare beneficio a tutti e semplicemente i team tedeschi si sono trovati dal lato sbagliato della moneta. Fatto sta che per Procida e Trinchieri questa a stagione a livello di obiettivi di squadra sembra già essere finita. Gabriele ha la motivazione di crescere per lottare per il suo posto in NBA almeno, per l’ex coach di Cantù e Partizan l’augurio è di avere più fortuna il prossimo anno.
 


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