Virtus Bologna verso il 2023-24, il nuovo anno zero?

Tracciamo un bilancio di questa stagione dei bianconeri, tra ritorno in Eurolega e rammarico per il campionato

Scritto da Lorenzo Mengoli  | 

Tracciamo un bilancio di questa stagione dei bianconeri, tra ritorno in Eurolega e rammarico per il campionato.

La Virtus Bologna finisce la sua stagione con una sola(inutile) vittoria nella Supercoppa di inizio anno, mentre non riesce a raggiungere gli altri due obiettivi più o meno dichiarati a inizio stagione: i playoff di Eurolega e la vittoria della serie A. Nel mezzo c'è anche la finale di Coppa Italia persa con Brescia, citata da coach Scariolo come una delle due partite di cui avere un rammarico in questa stagione, insieme alla sconfitta con Napoli in campionato.

Virtus, un percorso frastagliato 

La stagione della Segafredo 2022-2023 verrà sicuramente ricordata come lunga e dispendiosa, a prescindere dai risultati ottenuti sul campo. Il coach bianconero, che ieri ha annunciato la sua intenzione di rimanere onorando fino in fondo il suo terzo e ultimo anno di contratto, si è detto soddisfatto dell’impegno e del livello di gioco espresso dalla sua squadra, per quasi tutta la stagione. Restano alcuni scivoloni che non possono lasciare bei ricordi, sia in campionato che a livello internazionale: le sconfitte con Napoli e Treviso che hanno regalato il primo posto a Milano in campionato, rivelatosi poi decisivo, visto che il fattore campo non è mai saltato in nessuna gara della finale; alcuni blow-out a livello europeo, pur con le attenuanti delle rotazioni ridotte, contro Olympiacos ed Efes, ad esempio. 

Gli infortuni hanno sicuramente condizionato questa stagione, questo è innegabile. Dopo aver pagato lo scotto del noviziato le prime gare, le Vu nere hanno messo in piedi una parte centrale di Eurolega molto buona, con un ritmo da piena zona playoffs, mentre sono calate nell’ultimo periodo, quando c’era da dare quel qualcosa in più per assicurarsi la qualificazione alla post-season, martoriate però da infortuni a numerosi giocatori chiave; citare Cordinier, viste le performance in finale con Milano, dovrebbe bastare per dare un’idea. In campionato c’è stata la possibilità di una rotazione maggiore, ma va detto che gli infortuni che hanno tolto la possibilità di competere fino in fondo in Eurolega, non hanno aiutato neanche ad arrivare più freschi e a spremere meno alcuni giocatori in LBA. Ritornando alla partita con Napoli citata prima, si può aggiungere che a volte i bianconeri hanno perso partite che dovevano comunque vincere, nonostante le attenuanti. 

Per concludere questo bilancio possiamo dire che alla stagione della Virtus in più occasioni è mancato quel quid in più per fare l’ultimo passo e arrivare agli obiettivi più importanti che si volevano raggiungere. 

Virtus, quale futuro?

Il titolo definisce la prossima stagione come un possibile anno zero per la squadra bolognese. A mio parere, in parte è così: le Vu nere sono tornate in Eurolega dopo tanti anni e sono competitivi in campionato giocandosela con Milano. Ora viene la parte più complicata, ossia usare le solide basi di questa stagione per migliorare nel futuro. Coach Scariolo, come detto, ha confermato che ci sarà e con impegno massimo, ma ha anche parlato di una riduzione del budget, lasciando però che sia la società a comunicare di preciso i numeri.

Si cercherà quindi di allestire un roster competitivo sui due fronti, colmando le lacune di quest’ anno, una su tutti il reparto lunghi. Mam Jaiteh è stato annunciato dal Monaco, così come Mannion dal Baskonia, mentre a livello di entrate sembrano sicuri Dobric, guardia ex Stella Rossa, Flaccadori, ala versatile e italiana con grandi numeri a Trento e la guardia tiratrice Kyle Guy, l’ultimo anno eccellente a Badalona. Per il resto si vedrà: Belinelli ha recentemente espresso l’intenzione di restare, su Teodosic le possibilità sono invece più scarse, mentre dovrebbero rimanere, avendo contratto, Mickey, Shengelia, Hackett e Pajola. 

Comunque, il mercato è appena iniziato e l’entrata, annunciata ieri, del gruppo CRIBIS, già sponsor bianconero, in società con un acquisto del 40% delle quote potrebbero cambiare le carte in tavola.

 

 


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