LBA 2019/20: Top 15 Players (Gennaio)
Gli italiani tornano (finalmente) a farla da protagonista nella nostra Top 15 mensile, guadagnandosi posizioni di primo livello.
PLAYMAKER
Wes Clark (Cantù, USA)
Secondo primato consecutivo per Clark, che conferma di trovarsi in un vero e proprio stato di grazia. Il mese canturino era iniziato nel migliore dei modi, vista la vittoria contro Milano, ma è proseguito via via calando. Le sconfitte contro Brindisi e Reggio Emilia, infatti, hanno frenato l’entusiasmo che si era venuto a creare in Brianza, ma non le ottime prestazioni dell’ex Brindisi: Wes ha realizzato 23 punti di media a partita, conditi con 4 rimbalzi, 3 assist e 6 falli subiti.
Marco Spissu (Sassari, ITA)
Prima apparizione in classifica per Marco, fresco inoltre di convocazione in nazionale. Dopo l’infortunio di Evans e la partenza di McLean ha preso, insieme a Pierre, le redini della squadra, trascinandola ad un bilancio di tre vittorie ed una sconfitta, quest’ultima arrivata per mano di Alessandro Gentile. Infine, cogliamo l’occasione per augurargli un buon venticinquesimo compleanno.
Milos Teodosic (Virtus Bologna, SRB)
In dicembre Milos è stato il “grande escluso”, ma con l’inizio del nuovo anno ha ottenuto la sua personale rivincita. Alla BLM Group Arena di Trento, in particolare, Teodosic ha dato prova di tutto il suo sconfinato talento, mettendo al tappeto Forray e compagni con i suoi 30 punti (16 dei quali arrivati negli ultimi cinque minuti). In generale, le sue statistiche recitano 16 punti, 2 rimbalzi, 4 assist, 1 recupero e quasi 5 falli subiti, numeri condizionati però dalla scarsa performance messa in campo contro Pistoia.
GUARDIE
Jason Clark (Varese, USA)
Con l’infortunio lasciato definitivamente alle spalle, Clark ha avuto la possibilità di mettere in mostra tutto il suo potenziale, rivelandosi l’uomo chiave per il sistema di coach Caja. In un momento non facile per Varese, che fra le altre cose ha salutato Peak, Jason è stato fondamentale: con il suo primo “trentello” in Serie A ha contribuito in maniera importante ad espugnare il PalaVerde, mentre a Sassari ha soltanto sfiorato l’impresa. Attualmente la zona playoff dista una sola vittoria, ed è un obbiettivo a cui l’Openjobmetis può seriamente ambire.
Michele Vitali (Sassari, ITA)
Michele si sta rivelando sempre più una garanzia per coach Pozzecco, grazie alle sue capacità balistiche e difensive. Inoltre, ricopre il primo posto nella classifica dei tiratori da tre punti, fondamentale che converte con il 52%.
Darius Johnson-Odom (Reggio Emilia, USA)
Dopo un periodo non semplice DJO è finalmente tornato ai suoi livelli standard, e lo ha dimostrato con la prova monstre messa in campo contro Trento. La sua intesa con Mekel sembrava finalmente consolidata, ma un altro infortunio ha costretto l’israeliano a stare ai box. C’è dunque da vedere come si adatterà all’arrivo di Will Cherry, playmaker con uno stile di gioco completamente differente.
ALI PICCOLE
Dyshawn Pierre (Sassari, CAN)
No Evans, no problem! In questo periodo di assenza di Dwayne (alle prese con un infortunio muscolare) Pierre è stato chiamato a fare degli straordinari, e lui non si è certamente tirato indietro. Soltanto le sue statistiche vanno venire i brividi: 19 punti, 8 rimbalzi, 3 assist, 1.5 recuperi, 5 falli subiti e 26,5 di valutazione. In quest’ultimo campo statistico ha fatto registrare anche il suo career high, superando per due volte consecutive quota quaranta (40 e 44).
Pietro Aradori (Fortitudo Bologna, ITA)
Insieme ad Henry Sims è uno dei pochi sulla quale Bologna può fare costantemente affidamento, vista la sua esperienza e la sua grande vena realizzativa. Se la Fortitudo è ancora in corsa per un posto nei playoff e avrà la possibilità di giocarsi le sue carte nelle Final Eight di Coppa Italia, è merito anche del “Cagnaccio”.
Alessandro Gentile (Trento, ITA)
Numeri alla mano, non si è trattato del miglior mese di Gentile, ma ciò che essi non raccontano è la leadership e la grinta con le quali il figlio del grande Nando ha contribuito alla causa trentina. Nel match contro le V-Nere, ad esempio, Ale è stato il mandante della clamorosa rimonta, mentre del suo buzzer beater contro Sassari se ne è parlato in tutta Italia. L’Aquila è in netta risalita della classifica, e se vuole guadagnarsi un pass per la post season avrà bisogno della miglior versione del suo numero cinque.
ALI GRANDI
Paul Eboua (Pesaro, ITA/CMR)
È Paul la vera sorpresa di questo mese, che ha chiuso a 13 punti, 8 rimbalzi, 2 assist, 1 recupero e 4 falli subiti di media, anche in questo caso statistiche macchiate dalla prova non brillante disputata contro Bologna. Ciò che ha colpito maggiormente è la maturità di questo ragazzo, che, nonostante i soli 20 anni di età, non sembra esitare nell’assumersi le responsabilità. La stagione di Pesaro si sta rivelando sempre più fallimentare, ma vede nella crescita di Eboua una (seppur magra) consolazione.
Jason Burnell (Cantù, USA)
Altra apparizione, anche in questo caso un po’ inaspettata, per Burnell, che pur lontano dai riflettori timbra sempre il cartellino. Ultimamente il suo contributo sta risultando sempre più fondamentale, visto che l’altra ala forte della squadra, Jeremiah Wilson, non sta rendendo come ci si poteva aspettare. In gennaio, l’ex Jacksonville State ha viaggiato a 12 punti, 8 rimbalzi, 2 assist, 2 recuperi e quasi 18 di valutazione media.
Giampaolo Ricci (Virtus Bologna, ITA)
Se la Virtus è al comando in solitaria della classifica il merito passa anche per le mani di Pippo, capace di farsi trovare pronto ogniqualvolta viene chiamato in causa. In queste quattro gare Ricci ha confermato una volta ancora di non aver sofferto l’approdo in una squadra più talentuosa e ambiziosa, poiché la sua produzione è addirittura aumentata rispetto a quello dello scorso anno: per lui 13 punti (63% da 2, 57% da 3, 88% ai liberi), quasi 6 rimbalzi, 2 assist ed 1 palla recuperata.
CENTRI
Ethan Happ (Cremona, USA)
Non si ferma la furia di Ethan, ormai in corsa pure per il titolo di MVP stagionale. Con lui in campo Cremona gioca veramente bene, ed è temuto da tutti i centri del campionato.
Henry Sims (Fortitudo Bologna, USA)
C’è voluto il miglior Happ per spodestare Sims dal “suo” trono, e questo fa capire la quantità di talento di cui dispone il centro della Effe. Il problema, però, è che le sue doti fisiche e tecniche non sono sempre accompagnate da un’altrettanto grandiosa intelligenza cestistica, motivo principale della sua incostanza. Se riuscisse a compiere questo step mentale potrebbe veramente ambire ad un futuro ad alto livello europeo, se non addirittura in NBA.
Miro Bilan (Sassari, CRO)
Nonostante la Dinamo stia attraversando un momento non semplice, Miro Bilan continua a incantare tutti i tifosi con i suoi movimenti in post basso, che gli hanno permesso di mettere a segno 17 punti a partita. Ad essi ha aggiunto anche 7 rimbalzi, 3 assist, 1 stoppata e 6 falli subiti, per un totale di 23 di valutazione.
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