Round Olimpia: Milano scappa dalla cantina di Micic!

Partita incredibile nella seconda ad Istanbul dove gli uomini di coach Messina hanno tirato fuori gli attributi nel momento più difficile.

Scritto da FMB  | 

Aykut Akici / Getty Images

Partita incredibile nella seconda ad Istanbul dove gli uomini di coach Messina hanno tirato fuori gli attributi nel momento più difficile.

Che partita senza senso!

I primi 20 minuti sono stati a meni basse i primi 20 minuti più dominati di questa stagione milanese, rasenti alla perfezione: Efes ridicolizzato ma soprattutto impotente, l'Olimpia ha giocato una difesa paralizzante costringendo gli uomini di Ataman ad arrivare ai 24" con la palla ancora in mano mentre cercavano spazio per respirare, neanche riuscivano a tirare con ben 11 palle perse tutte causate dagli ospiti. In attacco ormai lo si pè capito, se Milano è in ritmo da dietro l'arco è tutt'altra storia, 8/14 nel primo tempo con quella mitragliata da 10-0 di break firmata Punter-Delaney per il +17. In 20 minuti hai visto una SQUADRA di pallacanestro contro gente con la stessa uniforme che vaga per il campo senza sapere cosa fare, per non parlare di alcuni soggetti tutt'oggi divenuti degli engimi su due gambe (Singleton e Larkin).

Freddy Krueger? No, Vasilije Micic!

L'Efes non è una squadra ma ha UNO che le palle ce le mette sempre e, piccolo dettaglio, oltre al carattere ha anche un certo talento che dall0altra parte dell'oceano attendono (specie ad Oklahoma City), Vasilije Micic! Vi ricordate i film "Nightmare" quando i ragazzi si addormentano e finiscono nella cantina di Freddy Krurger? Ecco, Freddy è Micic e le vittime sono i giocatori di Milano. Nel terzo quarto Micic prende a pesci in faccia tutta l'Olimpia che dal rasentare la perfezione sembra essere una squadra alle prime armi tra paura, confusione e totale disorganizzazione. Sono 6 punti realizzati nella sola terza frazione, da +17 a pari (56-56) col Ataman che, conscio della crisi dei suoi, non può togliere il serbo. 

Micic è palesemente in debito d'ossigeno ma la sua classe va oltre, assist per la tripla del fantasma Singleton a 6' dalla fine per il +6 Efes (65-59). Game Over. È il remake più crudo di Barcellona quando sul +7 sono crollati negli ultimi 6 minuti con la beffa che l'Efes oggi vale 3/10 del Barça. 

L'Uomo del Destino

Kyle Hines. Sempre lui. L'Olimpia davanti qualche punto lo mette ma servono degli stop dietro e allora ci pensa chiaramente IL vincente ex CSKA: l'Efes si schianta contro un muro, la stoppata capolavoro di Hines sullo stremato Micic (sul 67-67) dalla quale poi arriverà il canestro di Kevin Punter è IL SIMBOLO di questa partita e del #42. Milano piazza un break di 9-0, Punter formidabile con 5 punti pesantissimi, l'Efes non ha Larkin che la può tirare fuori dai guai ed il suo leader serbo non ne ha più, la tripla con la quale cercherà il sorpasso è una forzatura spinta dall'ìottima difesa di Punter e figlia di un giocatore che ha dato tutto e non ne aveva più. Hines è un vincente ed il suo carisma riesce a contagiare anche gli altri, se Milano non è uscita dalla Sinan Erden Arena col referto giallo molto lo si deve a lui, ricordando che ha dovuto giocare 30 minuti.

COMMENTO

Questa era una partita molto pesante per i biancorossi, perdere contro questo Efes ad Istanbul sarebbe stata una mazzata psicologica durissima da digerire, i turchi NON sono più l'armata dell'anno scorso, non stanno dimostrando di essere una squadra d'elitè in questa stagione copsa che Milano invece vuole a tutti i costi. Averli battuti in questo modo cinico e grintoso è un'iniezione di fiducia più forte anche del folle Overtime di Tel Aviv.
Tutto molto bello perché in 72 ore vincere tutte e due le partite in terra turca è un qualcosa di stimolante e anche storico, Milano lancia un forte messaggio perché oggi le uniche certezze sono CSKA, Barcellona e Real Madrid, sotto una gran ressa dove l'Olimpia si sta ritagliando e meritando il primo slot sotto le tre superpotenze.

Coach Ettore Messina esce soddisfatto, i suoi giocatori hanno il carattere e la mentalità giusta per stare in Europa...ma deve anche sedersi e riflettere. Come è possibile dominare 20 minuti e poi in 10 farsi letteralmente ridere in testa da un giocatore? Lui si è preso le colpe nel post-partita dicendo: "Non eravamo pronti usciti dagli spogliatoi ed è una mia responsabilità, in quanto allenatore, dobbiamo aggiustare questo aspetto" questa volta bravi a reagire e ancor più bravi a vincere, ma contro una squadra più quadrata e con identità (cosa ormai dispersa in casa Anadolu) poteva finire diversamente. 

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