NBA Free-Agency 2020, chi si è mosso meglio?

Andiamo a valutare le migliori squadre che si sono mosse in questa sessione di mercato con i Lakers sul pezzo ma attenzione ai Suns e Hawks.

Scritto da Doc. Abbati  | 

Andiamo a valutare le migliori squadre che si sono mosse in questa sessione di mercato con i Lakers sul pezzo ma attenzione ai Suns e Hawks.

Finita la free agency, almeno per i nomi che più interessavano il mondo NBA, dopo qualche trade che definire interessante è anche poco, dopo che sono state firmate estensioni contrattuali e rinnovi, vediamo quali sono le cinque franchigie che, secondo il nostro assolutamente (in)discutibile giudizio, si sono mosse meglio. Fermo restando che ovviamente il giorno dopo aver pubblicato questo articolo succederà qualcosa che ricambierà le carte in tavola.

FREE-AGENTS TRACKER

Los Angeles Lakers
Si, lo so, molti potrebbero storcere il naso, vista la mia dichiarata passione gialloviola da ben 4 decadi abbondanti. Però dopo la firma, peraltro scontata ma da mettere sul contratto, di Anthony Davis, i campioni in carica si sono guadagnati il primo posto. Anche perché il resto dei loro movimenti, free agency e trade, è stato fatto nell’ottica di creare una squadra che possa giocare una Regular Season per guadagnarsi una posizione elevata nella Western Conference senza troppe ansie, allungando le rotazioni, e giocarsi  i playoffs con dei giocatori di esperienza che possano essere un upgrade importante.
Marc Gasol, Wes Matthews e Montrezl Harrell portano esperienza e capacità di saper giocare in squadre che possono competere per vincere, Dennis Schroder avrà voglia di dimostrare qualcosa a questo livello, e non sottovaluterei Alfonzo McKinnie, uno che minuti in una squadra importante li ha già giocati, sapendo perfettamente qual è il suo ruolo in questa lega.

Milwaukee Bucks
LaBron chiama, Giannis risponde. In Wisconsin hanno le idee chiare, e sono ovviamente andati all in, cercando di colmare quei buchi, caratteriali soprattutto, che sono costate due cocenti eliminazioni nelle ultime due stagioni in cui tutto sembrava apparecchiato per arrivare alle Finals. Quindi si sono cercati giocatori di impatto fisico, specie difensivo, con tiro e punti nelle mani, che possano non far sentire troppo l’assenza del greco con il #34 nei minuti di riposo.
Jrue Holiday e DJ Augustin sono sicuramente un upgrade nel ruolo di PG, con il primo che è uno dei giocatori più sottovalutati, specie nella sua metà campo, della lega. Nik Stauskas e Bryn Forbes dovranno garantire la pericolosità da dietro l’arco, ed il secondo è cresciuto tantissimo nel periodo Spurs. Torrey Craig garantirà quella fisicità difensiva, e qualche punto, che farà più caldo tornerà utile, ed attenzione che Bobby Portis non riesca a mettere da parte testa matta e infortuni e tirare fuori dal cilindro il giocatore talentuoso visto a inizio carriera NBA. Comunque un gruppo che si è rinforzato

Atlanta Hawks
Si sapeva che il front office degli Hawks aveva soldi da spendere in questa free agency. Ma non è sempre detto che chi ha i soldi li spenda bene, usandoli per rinforzare davvero la squadra, con giocatori che messi nel contesto pre esistente possano esaltarsi, aumentando la qualità presente. Ad Atlanta invece, si sono mossi davvero bene. Questa squadra giovane aveva bisogno di giocatori esperti, capaci di giocare per vincere, ed in grado di togliere pressione a chi non è ancora abituato a presentarsi al tavolo che conta. Così si è guardato chi c’era a disposizione e si è preso probabilmente il meglio sul mercato, o perlomeno quello più ambito.
Chi è arrivato ha, inoltre, una grande peculiarità: sa come far rendere meglio i propri compagni di squadra. Il trio Rajon Rondo, Danilo Gallinari e Bogdan Bogdanovic sarà un fenomenale up grade per dei ragazzi talentuosi, giovani ma con la necessità di avere una leadership in campo. E non sottovaluterei nemmeno l’arrivo di Kriss Dunn, che ha dimostrato di poter giocare e bene anche a questo livello.

Phoenix Suns
Dai Suns ci si aspettava qualcosa di importante, qualcosa che potesse tracciare una strada nuova per la franchigia, per evitare di restare l’eterna incompiuta, in attesa di qualcuno che inviti la dama al gran ballo di fine anno. Molti avevano ipotizzato anche la possibilità dell’ennesimo rebuilding, e invece le cose sono andate diversamente. Si è voluto dimostrare che nell’immediato si tenterà l’assalto alle posizioni importanti della Conference.
Forse il bel finale di stagione fatto nella bolla di Orlando ha convinto il management dell’Arizona a credere in questo gruppo, e cercare giocatori per migliorarne la qualità e l’esperienza. E l’arrivo di Chris Paul è stata una delle sorprese del mercato della off season NBA. Reduce da una bella stagione giocata ad OKC, si ritrova con un roster potenzialmente migliore, da far crescere. Giocatore giusto, nel posto giusto, nel momento giusto? Pur non essendo un suo grande estimatore, credo che la risposta sia SI. Ed anche nella free agency le mosse sono state fatte per portare giocatori dinamici, o di esperienza.
Jae Crowder ricoprirà un ruolo importante, dopo aver giocato un’ottima stagione tra Memphis e, soprattutto, Miami. E’Tuan Moore e Langston Galloway sono degli specialisti offensivi che sanno farsi trovare pronti, e non farei passare in secondo piano l’aver deciso di confermare Dario Saric. I Suns saranno una di quelle squadre da guardare con grande interesse nella Regular Season.

Boston Celtics
Li citerei forse più per quello che hanno deciso di lasciare andare che per gli arrivi. Diciamo che ci si è liberati di un paio di equivoci che, per uno complice un terrificante infortunio da cui è sembrato non riuscire a tornare più almeno a livello di testa, sono stati delle autentiche zavorre al processo di crescita dei Celtics. E, dai rumors, si potrebbe pensare che non è ancora finita.
Ma noi dobbiamo fare i conti con quello che è presente in casa Boston oggi. Chiaro che ci sono due leader, uno, Jason Tatum, magari più dell’altro, Jaylen Brown. Ma si è voluto cercare di mettere giocatori esperti vicinoa questi due ragazzi. E di prendere finalmente un lungo che dia minuti di qualità a rimbalzo, in aiuto e nella propria metà campo. Jeff Teague è all’ultima chiamata, comunque si conosce il suo rendimento che può dare, e sa mettersi al servizio degli altri.
Tristan Thompson dovrà fare quello che ha sempre fatto benissimo: lottare sotto le plance, prendere rimbalzi. Potrebbero essere due giocatori di alto impatto in questo roster che necessitava di pedine di questo tipo.

Menzioni d'Onore
Con trenta squadre citarne cinque presta il fianco a mille discussioni. Io citerei tra le immediate inseguitrici, i Miami Heat, bravi a trattenere Bam Adebayo, e ad allungare le rotazioni inserendo due veterani come Avery Bradley e Maurice Harkless, i New Orleans Pelicans, che hanno deciso anche loro di provare a svoltare dalla situazione “limbo” portandosi a casa Drew Bledsoe e, presa importante passata in second’ordine per motivi oscuri, Steven Adams.
Per chiudere, gli Houston Rockets, che hanno preso due incognite gigantesche, Demarcus Cousins e John Wall, che se però funzionassero sarebbero due prese notevoli, ma, soprattutto, avranno idee nuove dalla panchina, cosa da non sottovalutare. Così come Chris Wood e Sterling Brown, giovani, atletici e con tanta voglia.


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