LBA 2020/21: situazione riposizionamenti

Facciamo chiarezza sulla situazione delle quattro squadre la cui iscrizione al campionato 2020/21 risulta dunque incerta a 5 giorni dal primo snodo.

Scritto da Marco Tartini  | 

Virtus Roma

Facciamo chiarezza sulla situazione delle quattro squadre la cui iscrizione al campionato 2020/21 risulta ancora incerta ed il primo snodo si sta avvicinando.

In seguito all’emergenza Covid-19, e alla conseguente sospensione del campionato italiano, ciascuna squadra, chi più chi meno, ha dovuto fare i conti con i mancati ricavi da sponsor, botteghino e quant’altro. Le così dette “big” ne hanno sì risentito, ma sono comunque riuscite a dare continuità ai loro progetti senza troppe difficoltà. Al contrario, le compagini che ai nastri di partenza non si presentavano con budget troppo cospicui, e per le quali era quindi fondamentale ogni singolo centesimo, si trovano ora in grossa difficoltà. Onde evitare nuovi fallimenti, dopo quelli recenti di Torino e Avellino, Lega Basket Serie A (LBA) e Lega Nazionale Pallacanestro (LNP) si sono accordate per permettere alle società in crisi di riposizionarsi, qualora lo ritenessero necessario. A tal proposito è stata fissata la deadline del 15 giugno, entro la quale i club devono aver fatto i conti e aver preso una decisione. Questa data non va però confusa con quella del 31 luglio, termine massimo per completare l’iscrizione al campionato.

Per quanto riguarda la Serie A, al momento le squadre in dubbio sono Cremona, Roma, Pistoia e Pesaro, che, pur in circostanze completamente differenti, si trovano sulla stessa barca, che naviga nelle acque dell’incertezza.
La prima, nonostante gli importanti traguardi raggiunti recentemente, rischia il fallimento a causa del “dietrofront” del proprio presidente, in modo analogo a quanto sta accadendo alla Virtus. Pesaro, invece, deve capire se potrà continuare a contare sul proprio main sponsor (Beretta), mentre Pistoia è alle prese con grossi problemi di budget, che non le consentirebbero di permanere nella massima serie.

CREMONA

Fra tutte è quella che più sorprende, visti il progetto solido e i successi degli ultimi anni. In una lettera aperta rivolta ai tifosi (CLICCA QUI per leggere), Aldo Vanoli ha dichiarato che “Il budget in questo momento si è nettamente ridimensionato e non è minimamente sufficiente per ipotizzare il proseguimento dell’attività sportiva come in passato”, e che è pertanto alla ricerca di imprenditori disposti ad affiancarlo e supportarlo. Ne è derivato un esodo generale: all’addio iniziale di coach Meo Sacchetti (per il quale il presidente ha speso dure parole), è seguito quello di buona parte del roster, che ad oggi conta solamente tre giocatori, Ruzzier, Akele e Palmi.
Intervistato da La Provincia di Cremona, il signor Vanoli ha dichiarato che la probabilità che il club si iscriva al prossimo campionato è pari al 20%, e che se non dovesse riuscirci non sarebbe interessato ad autoretrocedersi, ma preferirebbe piuttosto cedere i propri diritti assicurandosi che rimangano nel territorio circostante.

ROMA

Da tempo Claudio Toti minacciava di fare un passo indietro ed abbandonare la società, ed il 17 maggio, dopo vent’anni di esercizio, ha deciso di non voler più essere l’azionista di maggioranza e proprietario della Virtus. Nella giornata di martedì, l’italo-uruguaiano ha versato comunque alla FIP la rata di €40k necessaria per mantenere la partecipazione in LBA.
La situazione di Roma però, anche se non sembrerebbe, è la più tranquilla delle altre perché...siamo a Roma! È vero che non c'è stato un singolo personaggio negli anni a dar manforte a Toti ma la città non lascerà morire la Virtus, l'idea di una cordata di imprenditori al motto "Do ut des" con la giunta Raggi è già avviata.

PESARO

Come detto, il futuro di Pesaro dipenderà in gran parte dalla decisione del proprio main sponsor. Fortunatamente, l’incontro con il gruppo Beretta ha avuto esito positivo, perciò nel capoluogo marchigiano sta pian piano crescendo l’ottimismo e la speranza riguardo il mantenimento della categoria. La situazione è comunque in divenire, e nel weekend il presidente Ario Costa dovrebbe rendere nota la decisione della Vuelle.

PISTOIA

Purtroppo, per Pistoia l’ipotesi di autoretrocessione è al momento la più probabile, dati i grossi problemi di budget. Già l’anno scorso, la società aveva avuto difficoltà economiche, aggravate dall’avvento del Coronavirus: attualmente gli sponsor non possono garantire alcuna certezza, e la possibilità di ripartenza a porte chiuse causerebbe ulteriori difficoltà a livello economico.
Ad ogni modo, l’OriOra potrà continuare a contare su Michele Carrea, che onorerà il proprio contratto anche in caso di iscrizione alla seconda lega nazionale.
 

Nel malaugurato caso in cui Cremona e Pistoia dovessero rinunciare, tenendo inoltre conto della possibile promozione di Torino, la Serie A tornerebbe a 16 squadre, anticipando di ben tre anni il progetto che aveva in mente.

L’A2 si era invece posta il limite di 28 partecipanti per la stagione ventura, numero che dovrebbe riuscire a mantenere considerando gli “addii” di Torino – indirizzata come detto alla LBA – e Imola, che sta a sua volta valutando l’autoretrocessione in B.


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