Efes, addio sogno Three-Peat Eurolega: anatomia del fallimento

Malgrado la super aggiunta di Clyburn i campioni in carica non sono riusciti neanche a qualificasi ai Playoffs

Scritto da Stefan Mancuso Nekic  | 
Getty Images

Malgrado la super aggiunta di Clyburn i campioni in carica non sono riusciti neanche a qualificasi ai Playoffs

È finita già  in regular season l'avventura dei campioni d'Europa in carica che finiscono con il solito quarto periodo confuso una stagione di deludente dicendo addio all'appuntamento con la storia. Infatti nella storia della Coppa dei Campioni/Eurolega solo l'ASK Riga (1958-1960) e la Jugoplastika (1989-1991) sono le uniche squadre ad aver realizzato il Three-Peat.

Roster mal costruito malgrado il super colpo Will Clyburn, Micic e Larkin mai al 100%, difesa inesistente e tante, troppe banali sconfitte che hanno segnato la stagione dell'Efes di Ergin Ataman. Andiamo ad analizzare nel dettaglio

L'aspetto tattico: tante guardie in rosa ma i lunghi?

Dashawn Pierre e Nigel Hayes Davis hanno prima dominato dal post basso, annullando la "difesa" interna avversaria e poi hanno continuato a realizzare dall'arco non dando riferimenti all' Efes che si è nuovamente sciolto come la neve nel finale dimostrandosi non all'altezza del compito. A mettere fine alle speranze dell’Anadolu ci ha pensato un finalmente incisivo Tyler Dorsey che con la tripla del 97 a 83 ha messo la parola fine alla stagione europea dei rivali cittadini.

La domanda è lecita senza Dunston esiste una difesa del pitturato in casa Efes? La risposta sincera è no. Zizic si è rivelato altamente inadeguato nel ricoprire il ruolo per il quale ha raggiunto la squadra turca. Non è abbastanza fisico da sovrastare gli altri centri in attacco ne è in grado di dare sicurezze nella difesa del suo pitturato. Dunston sta invecchiando e il ritorno di Singleton è stato un disperato tentativo di metterci una pezza riesumando il recente passato glorioso senza che questo cambiamento sortisca alcun effetto. L'unico che ci ha veramente provato nell'arco di una stagione da dimenticare è stato Mbaye ma l'ala francese non poteva salvare la barca da solo. Mentre il reparto lunghi sembra essere carente di qualità, il reparto guardie ha fin troppe opzioni: Micic, Larkin, Clyburn , Beabuois e Bryant sono tutti giocatori che troverebbero spazio in quintetto in altre squadre mentre qui all'Efes devono lottare tra di loro per avere spazio in rotazione. Quest'estate non mi stupirebbe se uno dei grandi nomi tra le guardie venisse sacrificato per cercare sul mercato un lungo che dia garanzie sotto le plance

Credersi sempre superiori è un boomerang sul lungo termine 

Avere autostima e spavalderia è ciò che serve sul campo da basket per poter effettuare certe giocate, ma cosa avviene se di questa self confidence se ne ha troppa? Si sottovalutano gli avversari, i giocatori si permettono troppe pause e si entra in campo con troppa leggerezza, l'attacco perde in fluidità e vengono commessi errori stupidi che portano a palle perse e ad una mancata continuità nell'esecuzione del piano partita Se poi questi cali avvengono costantemente nelle ultime frazioni di gioco, portare fogli rosa a casa diventa complicato. Non era quella di giovedì sera una delle partite che non dovevano essere perse per strada nell'arco della stagione, ma è anche vero che i cugini del Fener venivano da un periodo veramente difficile e non esisteva momento migliore per affrontare la squadra di Itoudis (priva tra l'altro di Scottie Wilbekin) e invece l'Efes non riesce mai a compattarsi avvicinandosi più volte ma senza più riuscire a riconquistare le redini di una partita che sembra la rappresentazione di una stagione altrettanto fuori controllo.
Le sconfitte contro Alba e Bayern, Valencia e Stella Rossa avvenute tutte nel 2023 sono quelle che realmente hanno affossato i ragazzi di Ataman e neanche le reazioni d'orgoglio contro Real e Barcellona e le vittorie schiaccianti con Milano e Bologna sono bastate a far recuperare abbastanza terreno ad una squadra capace di alcuni alti, ma anche di troppi bassi L'annata è passata così tra cadute vigorose e tentativi di reazione che anche se hanno riportato i biancoblu all'interno della zona playoff varie volte durante la stagione non hanno mai portato quella continuità di prestazione e risultati necessaria per ambire ad una posizione tra le prime 5 della regular season.

Così con la sconfitta con il Fener termina un dominio durato 3 anni (contando anche la stagione dominata ma poi sospesa per il COVID) grazie ad una stagione in cui il gruppo si è sentito talmente superiore che a forza di specchiarsi dicendosi forte bello e invincibile ha finito per rompere in mille pezzi quello specchio. Il tentativo di rissa provocato da Will Clyburn insieme all'uscita dal campo anticipata di Ataman sono la prova di un caos e una disunione che le squadre vincenti non si possono permettere.

Micic-Clyburn gran duo offensivo ma l'attacco dell'Anadolu è peggiorato?

I problemi di convivenza difensivi tra i due sono abbastanza evidenti (i 103 punti subiti dal Fener di giovedì lo dimostrano) mentre in attacco i numeri fanno pensare che la coppia sia una delle più efficaci ed efficienti d'Europa. A livello di squadra però nonostante il dato numerico sull'Offensive rating sia più alto rispetto a quello di 12 mesi fa, l'Efes non ha più il quarto attacco della competizione, ma l'ottavo.

Ciò significa che il livello offensivo generale dell'Eurolega si è alzato di molto e nonostante l'Efes si sia assicurato le prestazioni del secondo miglior scorer del torneo la manovra offensiva è diventata ancora più dipendente da isolamenti e anche il confronto con i cugini ha messo in mostra questo aspetto. Mentre i gialloblù facevano girare la palla cercando la soluzione realizzativa migliore, l'Efes puntava sugli isolamenti e sul talento individuale dei suoi interpreti. Il risultato che ne esce è che la squadra guidata da Ataman ha una collezione di talenti individuali superiore a molte delle squadre che si qualificheranno per i playoff ma a livello di gioco corale squadre come Zalgiris, Partizan e Baskonia hanno dimostrato molto di più rispetto agli ormai ex campioni d'Europa

Cosa fare adesso? 

L'unica cosa che resta da fare in questa stagione è cercare di salvare la faccia vincendo le competizioni nazionali in Turchia per salvare una stagione che può già ritenersi fallimentare per poi iniziare il periodo della valutazione.
- È Ataman l'allenatore giusto per iniziare un nuovo ciclo visto l'atteggiamento sopra le righe mostrato durante l'intera stagione?
- È possibile tornare a vincere in Europa con questo gruppo o servirà cambiare qualcosa nella rosa?

Sicuramente se si vuole puntare sul progetto attuale bisognerà individuare un lungo di alto livello difensivo da affiancare al gruppo attuale, ma queste sono valutazioni che dovranno attendere l'estate. L'unica certezza attuale è che la corazzata che ha dominato le ultime 2 stagioni ha abdicato: l'Europa avrà un nuovo campione.
 


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