Sassari è tornata! Da Onuaku a Stephens: la svolta della la risalita
La Dinamo è la squadra più informa del campionato, una ripresa dopo un brutto avvio di stagione figlia di una mossa chiave.
La Dinamo è la squadra più informa del campionato, una ripresa dopo un brutto avvio di stagione figlia di una mossa chiave.
Con il dominante successo casalingo contro Varese sono 6 vittorie consecutive per la Dinamo Sassari, 8 nelle ultime 9, 4° posto in solitaria a quota 26 punti e un campanello d'allarme non solo per “le altre”.
Semifinalista Playoffs 2022, finalista alla Supercoppa 2023, Sassari entrava nella stagione 2022-23 con ambizioni e volontà di confermarsi tra le prime forze alle spalle del duo Olimpia-Virtus. Ambizioni e volontà spinte anche da un mercato mirato con gli acquisti di Chris Dowe, Jamal Jones e, soprattutto, il centrone Chinanu Onuaku come fiore all'occhiello della campagna acquisti.
Onuaku, l'immagine dell'inizio stagione
Se Dowe & Jones fanno vedere qualcosa, Onuaku no ed il non rendimento dell'ex giocatore del Bnei Herzliya condiziona tutta la squadra. Siamo sempre stati abituati ad una Sassari dinamica malgrado anche la presenza di un lungo come Bilan ma con Onuaku la squadra non gira e lui non fa la differenza come ci si augurava: i numeri non sono malvagi perché si parla di 13,3 punti e 7,4 rimbalzi con anche due doppie doppie ma Sassari fatica.
Il campo parla: 2-4 il record nelle prime 6 giornate di campionato. Il 6 novembre è il giorno della svola.
Stephens, l'immagine della svolta
Il 6 novembre Sassari perde a Trieste ed il GM Pasquini capisce che se non interviene la squadra rischia una brutta imbarcata: l'8 novembre viene risolto il contratto di Onuaku e l'11 novembre si trova l'accordo con l'ex Fortitudo Bologna DeShawn Stephens. È la mossa.
Stephens è un lungo dinamico, un lungo “di corsa” che consente ai compagni di sfruttare meglio gli spazi e con il talento a disposizione sia sotto l'aspetto interno/perimetrale, Bucchi adesso ha la sua squadra. Sassari inizia a carburare: 3-3 il record nelle successive 6 partite in campionato, in BCL è troppo tardi perché Sassari chiude 2-4 espugnando Malaga all'ultima giornata ma, in virtù degli scontri diretti a sfavore, non riesce a passare al secondo turno. Anche per la questione Final Eight la compagine sarda viene beffata dagli scontri diretti e non riesce a qualificarsi, ma la strada è delineata.
Dalla 14ª giornata Sassari entra in palla mettendo in mostra una pallacanestro bella da vedere sia in attacco che in difesa e i numeri parlano chiaro con il 2° miglior attacco del campionato (86,6 punti) e miglior squadra per media assist con 20 di media avendo due giocatori nella top 10 di categoria: Robinson (5,0) e Dowe (4,6). Ogni pezzo del puzzle è al suo posto e coach Bucchi ha le salde redini del gruppo.
Una rinascita confermata anche dalle parole del GM Pasquini:
Con Onuaku non è stato solo un problema di sistema, ora però abbiamo equilibrio migliori. Un giocatore si adatta o non si adatta a seconda delle situazioni che vivi: con lui non c'è mai stato un problema a livello umano, sono convinto che se avessimo vinto la Supercoppa le cose sarebbero andate diversamente; invece, poi c'è stato un appesantimento mentale che si è riverberato sul campo. Abbiamo rinunciato a una dimensione interna dei lunghi, puntando su un giocatore che conoscevo bene come Stephens: è cambiato tutto a livello offensivo e difensivo e la scelta sta andando per il meglio
Dall'Idra a tre teste alla crescita di Diop
L'innesto di Stephens ha ridato linfa ad una Dinamo che vanta una base molto solida composta dal giusto mix si esperienza, talento, tecnica, dinamismo con giocatori two-way. Sempre togliendo Olimpia e Virtus, nessuna squadra in Serie A può vantare un trio d'esterno versatile come quello composto da Gerald Robinson, Chris Dowe e Jamal Jones: un'Idra a tre teste enigmatico per le difese perché creano per se stessi (con successo) e per i compagni ma, allo stesso tempo, un incubo per gli attaccanti vedi l'ultima dominante prestazione contro il miglior attacco della Serie A (Varese).
A questo trio va aggiunto il solito affidabile e letale Eimantas Bendzius da 13 punti con il 47% da 3, con il trio prima citato smuovere le difese più la dinamicità di Stephens la qualità dei tiri del lituano sono molto elevate. Una menzione d'onore va un giocatore simbolo di questa cavalcata sarda ovvero Ousmane Diop: l'ex lungo di Torino è cresciuto in maniera esponenziale in questa stagione ritagliandosi minuti importanti ben ripagati con prestazioni convincenti (9.1 punti, 5.0 rimbalzi in 17' di utilizzo) ed avere due lunghi che garantiscono lo stesso rendimento in questo contesto è fondamentale per la Dinamo.
BCL e Final Eight sfumate per il complicato avvio di stagione, Sassari come obiettivo adesso ha quello di riconfermarsi tra le migliori 4 squadre della stagione riconfermando la semifinale Playoffs della passata stagione per poi ritornare alla Supercoppa. La strada imboccata è quella giusta da una società che ha confermato la sua solidità nel trio Bucchi-Pasquini-Sardara bravo a capire, reagire, sistemare e tornare sui binari che competono alla Dinamo.
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