LBA 2020/21, il commento della 14^ giornata

Il commento della giornata 14 di LBA: tutte gare equilibratissime, con il solo l’anticipo vinto dalla Fortitudo ad avere uno scarto in doppia cifra.

Il commento della giornata 14 di LBA: tutte gare equilibratissime, con il solo l’anticipo vinto dalla Fortitudo ad avere uno scarto in doppia cifra. 

RECAP 14^ GIORNATA

Cantù scarica e la F prosegue la sua marcia

Anticipo di giornata tra due squadre reduci da una vittoria, ma che occupano i bassifondi della classifica. Primo tempo che si chiude in equilibrio, con il recupero ospite sul finale che segna il 41-42 all’intervallo. Rientro dagli spogliatoi che decide la partita. 17-5 di parziale, timeout Pancotto che prova ad aggiustare il tiro con una zona 1-3-1, ma che si chiude sul 24-10 per Bologna. Ultimo periodo in controllo, con il divario che viene assottigliato da 2 triple in fila di La Torre. Male e parsi stanchi i 3 migliori del recente periodo Leunen, Smith e Kennedy. Disastroso Jazz Johnson sia in attacco che in difesa, mentre buoni segnali si sono intravisti nel nuovo arrivato Bigby-Williams, aspettando Gaines. Dalmonte ha rivalutato, dandogli coraggiosamente fiducia, i tre che fino a un mese fa erano dati per partenti: Sabatini, Palumbo e Totè, di cui ultimo protagonista nelle 4 vittorie dove è sceso in campo. Ancora bene Banks, così come Hunt è sembrato più in palla, mentre Baldasso dimostra già all’esordio l’apporto che può dare. Vera incognita su cosa succederà al ritorno dei 5 fuori per infortunio.

Botte da orbi e Sassari la strappa all’overtime

Reggio continua il suo andamento altalenante mostrato dal post-covid. All’Unipol va in scena una partita super contesa, dove entrambe le squadre in difesa non risparmiano gentilezze sotto canestro. Un dato che risalta all’occhio le percentuali da 3, spesso un’arma in più per entrambe, sotto il 30% sia per Reggio che per Sassari. La sfida si decide quindi sotto canestro, dove la Reggiana è costretta per 31 volte a far fallo, di cui 21 distribuiti tra Bilan, Burnell e Bendzius. Kyzlink e Baldi Rossi sono ispiratissimi nell’ultimo quarto, mentre è Bostic a mandare al supplementare con la 3° tripla a bersaglio di 16 tentate. Il terzo quarto è il più emblematico del match, con molti possessi contestati, tutti giù per terra e tante triple sbagliate appunto, anche da specialisti come Spissu e Taylor. Spento Elegar ed è proprio nella sfida contro Bilan che si decide l’incontro.

Derby veneto per un soffio alla Reyer

Mai sottovalutare la Reyer di coach De Raffaele. Tante difficoltà iniziali e due infortuni tra tutti a limitarla, Tonut e Watt. Trattasi di copione già visto. Con la vittoria a Treviso 2 punti fondamentali, sia per rimettere il naso avanti in classifica, anche in ottica Final Eight, sia per dare morale post-sconfitta con la F e visto come è arrivata. Proprio Tonut (massimo in carriera, 27) è il migliore della partita e non è un caso che il parziale trevigiano arrivi con lui in panchina. Senza infortuni, che tanto gli hanno dato problemi, può diventare giocatore chiave sia per la Reyer, sia per la Nazionale. Ora Venezia non ha più l’impegno probante di coppa e può dar fastidio a tante. Bisogna ritrovare, a piccoli passi lo sta già facendo, Austin Daye (rischiosissimo il fallo sul finale) che rimane il giocatore con più talento. A Treviso manca il solito Logan, marcato benissimo dalla Reyer nell’ultimo possesso, che non gli concede il tiro.

Pesaro manca di poco il colpaccio a Milano

Poteva essere l’ennesima partita dove Milano dominava dall’inizio alla fine, così non è stato. Il merito va di certo a Pesaro e alla partita preparata dall’ex coach Jasmin Repesa. Il tentato colplaccio lo costruiscono i 4 stranieri, Filipovity in primis, nel parziale di secondo quarto. Nel terzo regna l’equilibrio. Il 4° quarto è quello che decide la gara, in cui Milano parte sotto, ma Roll e Datome sono fondamentali con le loro triple, così come la zona milanese e gli anticipi sugli esterni. A Pesaro non basta quindi un altro super Carlos Delfino, sempre più in spolvero, quando dall’altra parte ci sono i soliti Leday e Shields, ben supportati da Roll e Datome e da clutch Chacho Rodriguez.  

Trento la butta via e Brindisi ne approfitta

Altra partita combattutissima tra due squadre che hanno a più riprese sorpreso un po’ tutti. Trento riesce ad andare avanti nel secondo quarto chiudendo la prima metà sul +9. Il terzo quarto “abbassa” il punteggio con tanti possessi regalati gli uni agli altri. Si decide tutto in quello finale. Il protagonista è quello che non ti aspetti. Raphael Gaspardo mette 3 triple fondamentali per la rimonta e il sorpasso, poi ci pensa sempre Harrison a chiuderla, ma la forza di Brindisi è sempre quella di trovare un protagonista secondario diverso. A Trento “mancano” 3/5 del quintetto, viste le partite pessime di Jacorey Williams, l’ex Kelvin Martin e Luke Maye. Quest’ultimo è disastroso negli ultimi possessi, tra fallo non commesso per fermare il cronometro e provando a chiamare un timeout sul campo, in stile Nba, invece che provare il tiro.  

Altro Harakiri Brescia

Non riesce a scampare dai noti blackout di inizio stagione la squadra di coach Buscaglia. La Germani inizia a cuocere a fuoco lento la squadra ospite arrivando a toccare il +18 e stando in doppia cifra per più tempo. Nel 4° finale il fuoco si spegne del tutto e ne approfittano i giocatori di Galbiati. Il premio di Mvp andrebbe diviso equamente tra David Cournooh, Tj Williams e Daulton Hommes, per l’incisività sul finale. Senza Burns Brescia si affida al giocatore fino a poco tempo fa a rischio taglio: 23 punti e 17 rimbalzi con 37 di valutazione, queste le cifre della gara mostruosa di Dusan Ristic, che però non basta a portare a casa la vittoria, che si spegne sulla tripla mancata di Chery. Se Luca Vitali poteva essere considerato uno dei giocatori più riVitalizzati dalla cura Buscaglia, quella di ieri è già la seconda partita dove risponde assente.

 


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