Hard Drive Team 2019/20: Boston Celtics

Squadra che ha cambiato tanto, che si è ringiovanita, che arriva ad una stagione importante per tanti suoi protagonisti. Ci occupiamo oggi dei Boston Celtics. La scorsa stagione dei Boston Celtics può essere definita un mezzo fallimento. Partiti come i grandi favoriti al minimo per le finali di Conference, si sono persi durante le settimane di regular season, dentro a polemiche di spogliatoio, infortuni, alti e bassi, che hanno contribuito a generare un’involuzione nel gioco dei Celtics, con le debite conseguenze. Kemba Walker - Boston CelticsIl record, malgrado abbia recitato 49-33, è stato visto come un fallimento, e l’eliminazione subita ai playoffs contro dei lanciatissimi Bucks, è stata così netta che ha fatto venire parecchi dubbi sull’efficacia del roster a disposizione. Troppi equivoci al suo interno, troppe personalità forti, o che pretendevano di essere considerate tali. Ma soprattutto il fallimento di chi era venuto con l’idea di prendere le chiavi della macchina Celtics, e riportarla ai vertici della lega. Più che un fallimento tecnico, un ridimensionamento sulle caratteristiche da leader dentro uno spogliatoio. Qualcosa si era rotto, ed a Boston, da questo punto di vista, non hanno mai guardato in faccia nessuno. Per cui le perdite durante la free agency dei due giocatori che sarebbero dovuti essere le superstar della squadra, è stata vissuta come un male minore e necessario. Spazio ai ragazzi giovani, con giocatori di esperienza che devono piacere al coaching staff. Poco spazio, probabilmente, all’immaginazione, ma più pragmatismo cestistico, ginocchia sbucciate e Celtics Pride. Cose che qui hanno sempre funzionato. Magari il classico go to guy non ci sarà più, ma l’idea di avere giocatori che debbano anche crescere di personalità per salire al proscenio delle super star. Sarà una stagione divertente per i fans di Boston. COACH: Settimo anno da head coach in Massachussets per Brad Stevens. Consolidando la tradizione che da queste parti il coach si cambia solo se è davvero necessario. Stevens, peraltro, arriva probabilmente dalla sua stagione più difficile da quando è arrivato al TD Garden, comprese le prime due terminate con record negativi. Più volte è parso aver perso il polso della squadra, e troppe voci interne allo spogliatoio sono arrivate fuori, minando, a tratti, anche la sue credibilità sulla capacità di gestire un determinato roster. Chiaro che quest’anno non può fallire. Deve ritrovare la sua squadra, soprattutto deve fare in modo che si torni a giocare il suo basket. Come detto avrà una squadra giovane, forse più adatta alle sue caratteristiche di coach. E potrebbe ritrovare grandi soddisfazioni sulla sua strada. CONFERMATI: Jayson Tatum sarà uno di quelli a cui sarà chiesto di elevarsi a leader della squadra. Ne ha le caratteristiche, dovrà convincersi ad essere molto più “egoista”. Stagione decisiva per lui. Così come per Gordon Hayward. Che sembra aver recuperato dal terrificante infortunio, ma che è parso in difficoltà in altri ambiti. Adesso le personalità schiaccianti sono andate via, sta a lui prendersi il posto per cui è stato preso in questo roster. Jaylen Brown deve anche lui alzarsi di livello nelle gerarchie dello spogliatoio ed in campo. Giocatore che nella scorsa stagione è sembrato andare troppo a corrente alternata. Adesso serve continuità. Problemi di personalità che non ha mai avuto nel DNA, Marcus Smart. Come sempre la sua energia, la capacità di gettare in campo ogni cosa che ha nel suo bagaglio tecnico, saranno fondamentali in questi Celtics. Atteso, credo, ad una grande stagione. Daniel Theis si è guadagnato considerazione dal suo coach giocando sempre con grande intensità sui due lati del campo. Avrà decisamente più minuti e più palloni giocabili. Ed anche Brad Wanamaker, Semi Ojeleye e Robert Williams III entrano in questa categoria. Per come si è sviluppato il roster, alcuni di quei giocatori che sono rimasti e conoscono il sistema, potranno vedere più spesso il campo. Specie se hai un fisico come Williams III. NUOVI ARRIVI: Iniziamo da Enes Kanter, alla sua ennesima reincarnazione NBA. Quale siano le sue caratteristiche è noto a chiunque si occupi di questa lega. Il periodo giocato ai Blazers ha dimostrato che se nel contesto giusto i difetti vengono limati. Qui avrà maggiori responsabilità, tanti minuti e tante opportunità di far vedere il proprio valore. Poi un trio di rookie scelti al draft a cui sarà chiesto di riuscire a farsi trovare pronti. Iniziamo da Romeo Langford, scelto con la #14. Guardia, attaccante, non esattamente un tiratore perimetrale, e su questo dovrà lavorare. Comunque uno che da l’idea di volerci mettere tanto da subito. #22 Grant Williams, PF non esattamente altissimo, ma potente, con punti nelle mani e che potrebbe diventare the steal of the draft. Ed attenzione anche a Carsen Edwards, #33, PG velocissimo, con tanti punti nelle mani. Un trio che potrebbe piacere davvero tanto a coach Stevens. Così come Vincent Poirier potrebbe ritagliarsi minuti importanti. Lungo di 213 cm, con un bel tiro frontale, che sa muovere bene i piedi, ovviamente intimidatore. Il francese avrà le iniziali difficoltà di tutti i rookie europei, ma crediamo possa adattarsi velocemente alla nuova realtà. E tanto curiosità genera il nome Tacko Fall. Al di là delle dimensioni fisiche, il ragazzo ha le caratteristiche tecniche, ed in parte anche dinamiche, per potersi ritagliare minuti da specialista in questa squadra. Qui si fa il tifo per lui. DUE PAROLE SU: Non si possono che spendere su Kemba Walker. Arriva qui da free agent, avendo rinunciato a parecchi soldi, con l’idea di poter diventare il leader di una squadra vincente. La difficoltà maggiore sarà convincere gli scettici, che qui attendono un nuovo Pierce, non tecnicamente ma come leadership, da anni. Walker è comunque un ragazzo che sa farsi allenare, che sa mettersi al servizio degli altri. Servirà tantissimo. Per lui La Stagione, con la maiuscola. PCT. PLAYOFFS: 70%- Magari ci sarà qualche difficoltà iniziale, si dovranno trovare rotazioni e ruoli, ma alla fine questi Celtics alla post season dovrebbero arrivare senza troppi problemi.

Arrivederci a domani con gli Utah Jazz


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