Eurolega 2022/23, i 5 punti del Round #5

Il Fenerbahce rimane imbattuto battendo l'Efes nel derby. Real brutti segnali invece che colpo del Monaco.

Scritto da Stefan Mancuso Nekic  | 

Il Fenerbahce rimane imbattuto battendo l'Efes nel derby. Real brutti segnali invece che colpo del Monaco.

I 5 PUNTI DEL ROUND #4

📝 Round Olimpia (#5)

📝 Round Virtus (#5)

La Roca sta diventando sempre più squadra

La vittoria in Grecia contro l'Olympiacos per 81-76 ci offre un Monaco cresciuto rispetto a quello che un anno fa finì la sua corsa nel turno di playoff proprio contro i greci. Ciò che rappresenta maggiormente le grandi squadre sono il gioco di squadra e la solidità difensiva. Aver limitato Vezenkhov a 13 punti è stato vitale per spezzare il ritmo offensivo dei biancorossi, mentre l'aver rubato più palloni rispetto agli avversari ha garantito molti punti in transizione.
Fondamentali per la vittoria sono state le fiammate individuali di Okobo (23 punti) e Mike James (20 punti,6 rimbalzi,5 assist), ma ancor più importante per la stagione dei monegaschi è stata la cooperazione mostrata tra Piccolo Michele e Jordan Loyd che ha prodotto una serie di 3 canestri dell'ex Zenit su assist del #55 che hanno portato il risultato da 41-33 per i greci al 41 pari. Se Mike James, il giocatore con la reputazione di essere l’accentratore di gioco più grande d’Europa , inizia a cambiare l'andamento delle partite in difesa e in cabina di regia, oltre che con le sue capacità di conclusione in 1 contro 1, la Roca diventa un cliente ancora più pericoloso per le altre contendenti.  
Il Maccabi di Brown e Baldwin continua a macinare vittorie silenziosamente
La squadra israeliana vince per la quarta volta nei primi 5 round e trae massimo vantaggio dal momento positivo del suo leader Lorenzo Brown che pochi mesi fa ha vinto l’Eurobasket con la Spagna da assoluto protagonista. Il play “ispanoamericano” sforna un'altra ottima prestazione (22 punti, 9 assist e 2 recuperi) mostrando un’ottima intesa con il suo lungo Josh Nebo e con l’altra punta di diamante dell’attacco del Maccabi, Baldwin (14 punti,6 assist). In queste 5 giornate il Maccabi non ha sconfitto squadre imbattibili, ma è riuscita comunque a immagazzinare 4 vittorie che saranno utili in ottica playoff. Essere secondi attualmente in questa fase dove le classifiche contano relativamente porta sicuramente entusiasmo in una squadra alla quale non sembrano mancare troppi pezzi per poter competere. Se riuscissero ad intervenire sul mercato acquisendo un secondo regista di alto livello e un 5 che possa dare il cambio a Nebo potrebbero diventare una dark horse parecchio interessante per la Final 4, soprattutto se una delle 2 favorite che arrancano (più Real che Efes) non dovesse riuscire a ingranare.

Motley e Booker il pitturato é gialloblù, lunghi dell'Efes in difficoltà

Il Fener vince il derby di Istanbul e resta imbattuto dopo 5 round. Se il calendario finora poteva far pensare che la squadra di Itoudis fosse così efficiente solo per una qualità degli avversari discutibile, questa partita spazza ogni dubbio. Gran parte del successo dei turchi è da trovare nel proprio reparto lunghi. Motley sigla 11 punti, ma il suo contributo va oltre le statistiche. La sua intesa con Booker è esplosiva, il suo gioco in pick&roll con Calathes alimenta il quarto quarto dei suoi, la sua difesa a 41 secondi dalla sirena finale sul +6 chiude la partita. In generale esclusa la fiammata finale di Mbaye i lunghi del Fener danno l'impressione di essere più atletici e più in forma in questa fase ed è proprio in questo reparto che l'Efes sembra avere delle difficoltà. Né Zizic né Achille Polonara stanno incidendo come ci si aspettava da loro a inizio stagione e Dunston, visto l'avanzare degli anni, non riesce a fare miracoli.  In particolare il ritorno da ex del lungo italiano nel derby cittadino dura solo 7 minuti in cui Achille raccoglie solo 2 punti e 1 rimbalzo. Il suo operato alla corte di Ataman per ora non fa per nulla ricordare il giocatore visto al Baskonia 2 anni fa. Può essere che il non partire in quintetto gli tolga fiducia. Sarei curioso di vederlo in un quintetto al posto di Zizic visto che anche il croato non sta rendendo in maniera ottimale.

Guduric ed Edwards la spinta della panchina

I due giocatori che escono dalla panchina sono un’altra arma nell'arsenale di questo Fener. Il serbo sembra aver trovato in questa stagione la continuità che il suo cristallino talento meritava. Il giocatore ex Grizzlies trova nel ruolo di sesto uomo la sua dimensione ideale nello scacchiere di Itoudis. In 24 minuti mette a segno 19 punti (5/6 da 3) ai quali aggiunge 6 rimbalzi,3 assist e 2 recuperi. Il suo apporto in questa stagione (13 punti,2 assist e 3 rimbalzi di media partendo sempre dalla panchina) offre un vantaggio alla sua squadra simile a quello offerto da Clyburn (oggi limitato a soli 8 punti) al CSKA l'anno scorso.
Discorso un po’ diverso per Carsen Edwards che nelle prime quattro partite aveva convinto solamente nel round 3 contro l'Asvel. L'ex prodotto di Purdue realizza 10 punti ma soprattutto si rende autore di 5 punti consecutivi (che portano il risultato dal 60-66 al 60-71) che restituiscono alla sua squadra il controllo della partita nel terzo quarto. L'unione delle prestazioni dei due garantisce un 41-20 nella voce punti dalla panchina che risulta fondamentale nella vittoria dei ragazzi di Itoudis

Real: le senti fischiare le orecchie?

Olympiacos, Barcellona e ora Bologna queste le squadre che hanno battuto il Real. Se le prime due sconfitte sono comprensibili, (perdere el Clasico non è mai giustificabile) questa terza sconfitta lancia un campanello d’allarme abbastanza grande. Si può perdere in casa? Si. Si può perdere contro una rosa esordiente in Eurolega? Si. Si può perdere una partita in cui si era costruito un vantaggio di 10 punti? Si.
Ciò che il Real non si poteva permettere è che le tre condizioni sopracitate si verificassero in una sola partita. La Virtus ci ha messo del suo sicuramente, ma questa partita l’hanno proprio persa i vicecampioni. Subire 95 punti in Eurolega con i giocatori avversari che in certe fasi sembrava facessero il bello e il cattivo tempo nell’ area dei 3 secondi è inaccettabile per una squadra che ambisce ai titoli in Europa. Non siamo in NBA dove ad ottobre le contender possono subire trentelli perché finché schiacci il pubblico si esalta. Il basket europeo è grinta, difesa e orgoglio e se non dimostri in campo nessuna di queste tre caratteristiche anche in regular season il pubblico ti fischierà e ti criticherà. Non è questo il clima migliore per il povero Chus per dimostrare il proprio valore come allenatore.
È da mesi che in patria tutti si lamentano per come sia stato scaricato Pablo Laso e partire perdendo il derby col Barcelona e uscendo malconci da una sfida in casa col Bologna che sta ancora cercando di capire quali giocatori sono da Eurolega e quali no complica ulteriormente la ricerca di identità di questo gruppo. Le prossime 3 partite sono contro l’Olimpia, l’Efes e l’Alba Berlino, non sono proprio 3 partite facilissime e il rischio di uscire da questo triplo impegno con un record che recita 3-5 è concreto. Anche se ciò accadesse non escluderei i blancos dalle contendenti per la vittoria finale, ma ci tengo a sottolineare che questo non è il modo migliore di aprire un nuovo ciclo con un nuovo allenatore. Non siamo davanti all’Efes dell’anno scorso che aveva già una sua identità questo Real l’identità se la deve costruire e se i palazzi si giudicano dalle basi, quelle del Real Mateiano non sono stabili.


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