Evolution Awards Race (12/01/2018)

Seconda puntata dell’anno solare 2018 per la nostra Evolution Awards Race. Il dominatore della scorsa stagione nella classifica dell’MVP compare, per la prima volta in questa stagione, sul podio. Altre gradite nuove entrate, specie dalla Florida, ed un nuovo/vecchio #1 nel M.I.P. MVP 1) LeBron James (CLE): Continua il momento non esattamente brillante dei suoi Cavs, ma questo non gli sta impedendo di continuare a macinare il suo gioco, magari con qualche pausa abbastanza preventivabile. 2) Giannis Antetokounmpo (MIL): Nella sua, rapida, scalata alla vetta di questa classifica continua a mancare quel particolare chiamato continuità. Gli manca poco davvero, e comunque ogni volta che lo vedi non può non entusiasmarti. 3) Russell Westbrook (OKC): Ben arrivato Russell, abbiamo sentito la tua mancanza. Quasi, ancora, in tripla doppia di media, dopo un inizio a marce ridotte, sta tornando sui livelli della scorsa stagione. Siete tutti avvisati. R.O.Y. 1) Ben Simmons (PHI): Dopo una pausa durata un paio di settimane, sta tornando il bel giocatore ammirato ad inizio stagione. Si è ripreso i suoi Sixers in mano ed i risultati si stanno tornando a vedere. 2) Lauri Markkanen (CHI): Che bel periodo per lui e per i suoi Chicago Bulls. Di sicuro è entrato in questa lega con tanta voglia di dimostrare qualcosa. Offensivamente in continua crescita. 3) Jayson Tatum (BOS): Il suo rendimento è di una costanza che personalmente continua a stupire. Ormai fondamentale nell’economia Celtics, ed in entrambe le metà campo. SIXTH MAN 1) Lou Williams (LAC): Vero, le due ultime meravigliose prestazioni le ha fatte partendo nello starting five. Ma è nelle precedenti settimane che ha costruito il suo dominio in questa classifica. 2) Dwayne Wade (CLE): Riciclatosi splendidamente nel ruolo di leader del secondo quintetto, riesce sempre ad essere importante in uscita dalla panchina, ed a questi Cavs un altro giocatore di peso specifico serve davvero. 3) Wayne Ellington (MIA): Giramondo dell’universo NBA se ce n’è uno, Ellington sembra aver trovato finalmente un suo ruolo importante in questi Heat, che stanno trovando una loro dimensione. Importante in più di una vittoria. D.P.O.Y. 1) Al Horford (BOS): Tornato al vertice della speciale classifica, adesso non sembra voler cedere lo scettro così facilmente. Anche per come Boston sta giocando in difesa, e lui ne è l’assoluto leader. 2) Marcus Smart (BOS): Cattivo, cestisticamente parlando, aggressivo sulla palla, non va sotto con nessuno. Un altro dei segreti della stagione difensiva dei Celtics. 3) Joel Embiid (PHI): Si, me ne sono stupito anche io ed ho fatto due volte i calcoli. Ma il #3 è davvero lui. Che comunque è una presenza intimidatoria nell’area Sixers, oltre ad essere sempre molto presente nella sua metà campo. M.I.P. 1) Victor Oladipo (IND): Torna al vertice grazie ad una settimana in cui è tornato ad essere una macchina offensiva. Indiana vive o muore con le sue giocate offensive, che bella stagione che sta giocando il ragazzo. 2) Andrè Drummond (DET): Rallentato da qualche infortunio di troppo, continua ad essere sorprendentemente ecumenico nel suo gioco. Ed è questa la crescita più evidente che gli sta facendo fare quel salto di qualità verso l’alto. 3) Kristaps Porzingis (NYK): Si è un attimino fermato, il suo gioco è diventato meno fluido, basterebbe vedere il suo calo nelle percentuali. Poi quando si ritrova è uno spettacolo non solo per i fans dei Knicks, ma da lui adesso ci si aspetta qualcosa di più. C.O.Y. 1) Brad Stevens (BOS): Fino adesso è la sua stagione. Niente altro da aggiungere, basta vedere come giocano i Celtics e che tipo di coralità riescono ad esprimere. 2) Erik Spoelstra (MIA): Miami ha iniziato con alti e bassi ma adesso, che siamo in una fase importante della stagione, i bassi stanno scomparendo e si vede la mano di questo coach troppo spesso, in passato, sottovalutato. 3) Doc Rivers (LAC): Meriterebbe anche un posto in più, perché Rivers sta facendo delle signore nozze senza nemmeno i fichi secchi. Praticamente senza il quintetto base, sta facendo giuocare i rimanenti Clippers come una squadra vera. Giù il cappello, visto il roster a disposizione. Arrivederci alla prossima puntata

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