L'America ai piedi di Deion Sanders: Colorado e figli, l'ascesa NCAA di Prime

L'ex leggenda di Dallas ed Atlanta sta dominando la scena non solo del college football ma dell'intero panorama dello sport USA

Scritto da Fabio Gabrielli  | 

L'ex leggenda di Dallas ed Atlanta sta dominando la scena non solo del college football ma dell'intero panorama dello sport USA

Se vi dico "Prime" la prima cosa che vi viene in mente è l'opzione abbonamento ad Amazon. Negli Usa la parola evoca, in questo periodo, Deion Sanders a.k.a. Coach Prime, Head Coach della squadra dell'Università del Colorado. E Deion/Prime Time/Coach Prime/Sanders sta cambiando il mondo del College Football come mai era avvenuto in passato

Facciamo un passo indietro. A chi non bazzica l'NFL da molto il nome Deion Sanders non dirà molto ma agli appassionati di una certa età come chi vi scrive, Sanders ricorda un favoloso giocatore che ha incantato le scene nel corso degli anni '90. Uscito da Florida State come una vera superstar e con un nickname leggendario, Prime Time (per l'abilità di brillare nei momenti più importanti) Sanders ha una grande carriera NFL (forse il Cornerback più forte di sempre) condita da due anelli (con 49ers e Cowboys) cui unisce, quasi come passatempo, anche una carriera in MLB (una volta giocò una partita con i Falcons per poi andare con un jet privato a Pittsburgh per una partita di baseball con i Braves, giusto per inquadrare il personaggio).

Finita la sua gloriosa carriera da giocatore (Hall of Fame sia a livello di College che NFL) arriva il successo a livello mediatico come commentatore ed opinionista. Istrionico, eclettico, sempre pronto a dire la propria senza tanti freni, Sanders unisce le presenze televisive al lavoro da coach di Football. In totale contrasto con quanto ci si potrebbe aspettare, Sanders comincia ad allenare a livello di High School rifiutando di buttarsi subito nei College o in NFL e preferendo dedicarsi ai ragazzi. Questo consente a Sanders di allenare, fra l'altro, i figli Deion Jr, Shilo e Shadeur.

Dal microfono alla sideline

Nel 2020 Sanders decide di passare ad allenare a livello di College. E anche qui arriva la sorpresa: invece di accettare offerte da College della Division maggiore (FBS, dove stanno gli Alabama, i Georgia e gli  Ohio State di turno tanto per intenderci), Sanders accetta l'offerta di Jackson State, piccolo College del Mississippi, militante, a livello di Football in FCS (la "serie" inferiore). La cosa crea interesse anche perchè Sanders, nel momento di "reclutare" giocatori dalla High School piazza un colpo che, visto a posteriori, è l'inizio della storia.
Travis Hunter, high schooler considerato una delle promesse più importanti a livello Football universitario, decide di cambiare idea, dando un due di picche a Florida State (con cui aveva già un accordo verbale) e accettando l'offerta di Jackson State e coach Sanders. Si capisce come la possibilità di giocare per una leggenda come Sanders sia un fattore che va al di là dell'avere una ribalta nazionale maggiore. Si pensa ad un caso eccezionale (Hunter è un CB e chiaramente lavorare con uno dei migliori CB può avere avuto il suo peso) e la questione muore lì. Jackson State vince due titoli divisionali ma non il titolo FCS.

Colorado

E arriviamo alla scorsa primavera. Dal nulla arriva la news che sconvolge la NCAA. Sanders lascia Jackson State e si accorda con chi? Penseremmo ad un'Alabama, un Ohio State, una Florida State (la sua Alma Mater) e invece coach Prime sorprende ancora una volta e accetta l'offerta di Colorado. I Buffaloes arrivano da una stagione disastrosa (1-11 il record) dove hanno perso senza ritegno quasi tutte le partite. Hanno una "rosa" scadente e veramente poco appeal per qualsiasi high schooler di livello. Con l'arrivo di Sanders cambia tutto; lo stesso coach si "porta dietro" da Jackson State suo figlio Shedeur (QB), il già citato Hunter e altri 84 giocatori  che, sfruttando il "transfer portal" arrivano da altri College.


Il transfer portal, strumento utilizzato da alcuni studenti per cambiare College (a livello sportivo) ed introdotto solo nel 2018, non era mai stato usato in maniera così massiccia e sistematica. Una volta per cambiare College e poter giocare per un'altra Università, lo studente doveva essersi già laureato e la cosa riguardava quindi pochissime situazioni (spesso legate a QB); il transfer portal crea invece la possibilità di avere quasi una "campagna acquisti" che può spostare masse di studenti giocatori da College a College (ogni atleta può cambiare però squadra una sola volta). La cosa fa subito rumore attirando dubbi, critiche e quasi ilarità per il modo di fare di Sanders.

Sanders rivoluziona quindi la rosa di Colorado e i risultati non tardano a venire; coach Prime guida i suoi Buffaloes alla W alla prima giornata in casa di TCU, finalista del campionato lo scorso anno. Poi arriva il successo contro Nebraska e quello, sofferto all'overtime, nel derby contro Colorado State. A brillare, in questa squadra sono soprattutto suo figlio Shadeur in cabina di regia e, appunto, Travis Hunter che gioca sia in attacco come WR che in difesa come CB con eccellenti risultati in entrambi i ruoli.

Al di là del 3-0 di record quello che fa impressione è la copertura mediatica che Colorado attira Fox, ESPN, CBS e chi più ne ha più ne metta: tutte a Boulder, Colorado per seguire le gesta di Sanders&Co con lo stesso coach Prime a non fare niente per evitare attenzioni. Piu se ne parla meglio è, più se ne parla più studenti atleti vorranno cambiare e raggiungerlo per far parte della squadra (per il terrore degli altri HC che potrebbero vedersi sfilare i loro migliori talenti direzione Montagne Rocciose), più se ne parla più soldi arrivano a Boulder.

Sabato i Buffaloes salgono in Oregon per affrontare i Ducks in un match in cui partiranno sfavoriti. Almeno sulla carta, almeno per chi, come ama dire coach Prime "non è un vero credente"

 


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