LBA 2022-23, i migliori giovani alla pausa Final Eight

Andiamo a vedere i migliori 5 prospetti del nostro campionato alla pausa per la Coppa Italia: Spagnolo un gradino sopra

Scritto da Giacomo Albazzi  | 

Andiamo a vedere i migliori 5 prospetti  del nostro campionato alla pausa per la Coppa Italia: Spagnolo un gradino sopra

La Serie A si ferma per le Final Eight in programma a Torino dal 16 al 19 febbraio a Torino, solitamente a questo punto andiamo a vedere chi sono i candidati all'MVP ma questa volta abbiamo voluto dare un'occhiata ai giovani (classe 1999 e 2000) che si sono messi in evidenza ad oggi.

LBA MIGLIORI 5 GIOVANI 2022-23

Matteo Spagnolo (Aquila Trento)

Il talento classe 03’ è alla seconda stagione in LBA e, dopo l’ottimo inizio a Cremona sotto le cure di Poeta, sta giocando un secondo anno di tutto rispetto e con molte responsabilità.
Trento è una squadra competitiva che, per come si è messa la stagione, punta ai playoff dopo aver da poco raggiunto le final eight. 
Dopo Flaccadori è Spagnolo ad avere la gestione completa della squadra e sembra ripetitivo dirlo, ma per la sua età bisogna sottolineare la pulizia del suo gioco, che concede davvero solo poche sbavature durante i quaranta minuti.
Le sue medie sono leggermente più basse rispetto a quelle dello scorso anno, ma bisogna tenere conto dell’ambiente più competitivo in cui si trova e con un compagno di reparto che sta facendo molto bene come Flaccadori; per Matteo 9.3 punti di media, 2.5 rimbalzi, 2.0 assist in 22.8 minuti di media concessigli da coach Molin.
L’esperienza del draft di questa estate gli è stata sicuramente utile, anche per stringere un’ambizione e capire che non è tanto distante. A Ottobre è arrivata la prima esperienza in una competizione europea (Eurocup), e anche qua la produzione singola è molto buona; a differenza della compagine trentina che ha totalizzato solamente 2 vittorie e 12 sconfitte. 
Ora sta per giungere il finale di stagione e il modo migliore per chiuderlo e per far vedere l’ennesimo passo in avanti sarebbe quello di giocare dei playoff da protagonista con una squadra rivelazione come l’Aquila Basket Trento.

Ousmane Diop (Dinamo Sassari)

Il centro della Dinamo sta mostrando grandi miglioramenti quest’anno e sta ripagando la fiducia ripostagli in estate, quando la società l’ha confermato nonostante avesse poco convinto lo scorso anno.
Il primo anno in una piazza semi ambiziosa come Sassari non è stato semplice per Diop, che ha pagato anche lo scotto del salto di categoria dopo vari ottimi anni in A2. 
Le sue medie parlano di 9.1 punti di media, 4.9 rimbalzi e 1.3 assist in 17.2 minuti di media a partita. Il miglioramento è netto rispetto allo scorso anno, dove segnava 3 punti di media in meno con 15.0 minuti di media sul campo.
Sul piano realizzativo meglio anche del comparto di reparto nonché titolare Deshawn Stephens, che però cattura 6.0 rimbalzi di media mostrando caratteristiche più atletiche e dinamiche, ma in generale formano una buona accoppiata.
La Dinamo al momento si trova in quinta posizione con con 5 vittorie nelle ultime 6, inoltre è tornata a segnare tanto come ai vecchi tempi (sempre superata la soglia dei 90 punti nelle ultime 5 partite vinte).
Solo il proseguo della stagione regolare ci potrà dire a cosa possono ambire i ragazzi di coach Piero Bucchi, ma le carte per fare bene le hanno tutte.
Per quanto riguarda Diop (che ha anche abbassato i falli di media commessi che lo scorso hanno lo limitavano e non poco) il miglioramento come detto è cospicuo e sarà interessante vedere se da qui a fine stagione continuerà in crescita, magari per un ipotetico ruolo da titolare il prossimo anno.

Lodovico De Angeli (Pall.Triete)

Deangeli sta facendo più o meno il percorso di Diop: dopo l’esperienza in A2, anche se meno anni e non da protagonista, è tornato in una Trieste, che ha uno dei budget più bassi del campionato, per dare il suo contributo sotto canestro. 
L’ala/centro sta avendo un buon secondo anno con buoni miglioramenti rispetto allo scorso, per lui 3.9 punti di media e 2.1 rimbalzi in 14.0 minuti giocati di media, non sono numeri da capogiro, non parliamo di un ruolo importante fondamentale ma DeAngeli è un giocatore importantissimo per Trieste: fighter puro, difensore jolly adattabile su chiunque e uomo carisma del gruppo. Con l'aggiunta di un solido e continuo tiro da 3 punti Dengeli potrebbe costruirsi una bella carriera da role player.
Trieste non è una squadra che può mirare in alto, ma per come si preannunciava la stagione sta andando ben oltre le aspettative e un posto basso tra le prime otto se lo può tranquillamente giocare.
Deangeli deve ancora migliorare molto per ottenere un posto da titolare o comunque un buon ruolo in una squadra fissa e non gli sarà garantito nulla se non continua questo processo, ma le cose che ha fatto vedere dall’inizio dell’anno fanno ben sperare.

Guglielmo Caruso (Pall.Varese)

Arrivato a Varese l'anno scorso dopo la parentesi NCAA con Santa Clara non trova spazio nelle rotazioni sotto coach Vertemati, coach Roijkakkers invece lo butta nella mischia con Willy che fa intravedere il suo potenziale esploso poi quest'anno.
Nel sistema Brase Caruso, soprattutto nella prima parte di stagione con Owens non al 100%, mostra di che pasta è fatto: movimenti in post-basso, tiro dalla media e ultimamente anche tiro da 3. Presenza sotto i tabelloni con buon istinto al ferro e faccia tosta contro tutto e tutti. Le sue statistiche recitano 8.9 punti (season-high di 23 a Scafati) e 3.4 rimbalzi di media ma non raccontano a pieno l'importanza che l'ex Santa Clara sta avendo sulla formazione biancorossa. A differenza di Owens, lungo mobile e volante, Caruso offre a Brase un'opzione più tecnica ed in grado di adattarsi a tutti i lunghi del campionato specie in difesa dove vanta anche qualche Kg in più del compagno di squadra.
Questa si tratta, di fatto, della prima vera stagione da Pro di Caruso e qualche ingenuità dovuta alla giovane età si vede ma i margini di miglioramento sono ampi ed incoraggianti specie in ottica Nazionale.
F.M.B

Giordano Bortolani (Scaligera Verona)

Non c'è pace per Giordano. L'avventura in Spagna si è interrotta causa rivoluzione a Manresa dopo un avvio di stagione poco felice, l'ex Brescia è finito a Verona che tutt'oggi è un cantiere a cielo aperto con tante partenze e nuovi arrivi, ma il talento del ragazzo non è in discussione e appena ha avuto l'occasione lo ha dimostrato. A Bologna 23 punti contro la Virtus e poi 20 contro Treviso. 
Dal suo arrivo a Verona Bortolani sta faticando a trovare minuti e continuità il tutto dovuto alla situazione poco chiara nella squadra: nelle ultime uscite coach Ramagli lo sta utilizzando di più (18') in una media stagionale che viaggia sui 16' per 9.1 punti di media.
Utilizzato come 6° uomo da fiammate diventa un terno a lotto: se mette i primi tiri allora Ramagli lo cavalca con fiducia e lui esprime tutto il suo talento, se invece non riesce subito ad entrare in partita arriva il cambio che non aiuta giocatore e squadra. 
Aiutare la Tezenis a conquistare la salvezza è l'obiettivo primario, cosa che in carriera ha già affrontato salvando Brescia al suo 1° anno, poi bisognerà sedersi ad un tavolo insieme all'Olimpia Milano (che ne detiene i diritti) e capire cosa fare perché Bortolani è un talento cristallino e ha bisogno di sicurezza, continuità in un contesto che ha un progetto.
F.M.B


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