Evolution Awards Race (4/01/2019)

Ed eccoci al primo appuntamento del 2019 con la Evolution Awards Race nel suo nuovo formato. A partire da questa puntata la rubrica passa da settimanale a mensile, e sarà online il primo venerdì di ogni mese. Per l’occasione, però, le settimane giocate sono state due, coincidenti con le feste Natalizie, dove si sono giocate interessanti partite. Ed è successo di tutto. Intanto l’MVP dello scorso anno ha deciso di prendersi in mano il Texas e ricandidarsi per la vittoria finale, poi dalla Lituania siamo tornati al comando delle due classifiche di settore, ma evitiamo troppe descrizioni e sotto con le classifiche. MVP 1) Giannis Antetokounmpo (MIL) 41: Prosegue inesorabile l’incredibile stagione del greco che ha grandi progetti diremmo anche per il presente. Attenzione che se dovesse continuare così sentiremo ancora parlare di lui con temperature più calde. 1) James Harden (HOU) 41: Ed ex aequo sia. E’ in un momento in cui definirlo dominante è ancora poco. Si è preso in braccio tutti gli abitanti di Houston e li sta riportando ai vertici della conference, a suon di triple doppie e di quarantelli. E c’è anche chi lo critica… 3) Anthony Davis (NOP) 40.6: Per l’impegno che ci mette meriterebbe molto di più. Ogni sera mette in campo tutto il suo incredibile talento, tentando di rendere i Pelicans una squadra da playoff, miracolo quest’anno non facilmente raggiungibile. 4) Nikola Jokic (DEN) 37.6: Europeo, bianco, non esattamente fisicato e con poca voglia. Ma quando accende un professore assoluto. Ed ultimamente sta accendendo parecchio, trascinando i Nuggets al primo posto della Western. 5) Kevin Durant (GSW) 35.6: I Warriors non stanno esattamente brillando, e bisogna essere sinceri sembrano pure irritantemente svogliati. Con Durant che a tratti sembra l’unico che abbia la determinazione necessaria per sopravvivere alla lunga regular season 5) Paul George (OKC) 35.6: Altro ex aequo. Stagione fino a questo momento di altissimo livello dell’ex Pacers. Che riesce a giocare anche “sopra” la presenza di Westbrook, cosa non facile. Ma le ultime vittorie le ha portate a casa lui, e sui due lati del campo. R.O.Y. 1) Deandre Ayton (PHO) 23.4: Nel momento migliore della stagione Suns il ragazzo è ulteriormente emerso per il suo grande talento. Finalmente un centro che ha dei movimenti veri e sa giocare anche spalle a canestro. 2) Luka Doncic (DAL) 21.6: La stagione spettacolare prosegue, gli scettici ormai sono un ricordo lontano e si sono abbondantemente dispersi. Ed i playoffs non così lontani tutto sommato. E se arrvasse anche la convocazione all’All Star Game…. 3) Jaren Jackson Jr. (MEM) 17.4: I Grizzlies fanno molta fatica, ed anche lui inizia ad avere dei problemi di adattamento tipico dei rookie. Ma comunque le sue prestazioni per voglia e dedizione restano strapositive. 4) Wendell Carter Jr. (CHI) 14.9: Di sicuro ai Bulls stanno lavorando per il futuro, ed il ragazzo sta dimostrando di avere ampi margini di miglioramento ma di meritare il posto in questa lega. 5) Shai Gilgeous-Alexander (LAC) 13.8: Clippers in momento ondivago, ma quando riescono a giocare bene lo zampino del loro rookie c’è sempre. Inizia a prendere decisioni quasi come uno che bazzica le arene NBA da più tempo, e questo è positivo. SIXTH MAN 1) Domantas Sabonis (IND) 28.3: Gli aggettivi iniziano a sprecarsi, e non si sa bene cosa dire se non che prosegue su una costanza imbarazzante per tutti. Mai un calo, sempre prestazioni positive in uscita dalla panchina. 2) Montrezl Harrell (LAC) 25.7: Le vittorie Clippers dell’ultimo periodo portano la sua firma e di un altro che arriverà a breve, entrambi in lizza per questo award. Miglior stagione di sempre. 3) Jonas Valanciunas (TOR) 22: Ancora in classifica grazie alle prestazioni pre infortunio. 4) Lou Williams (LAC) 21.2: Sweet Lou sta tornando a giocare da par suo. Si è riposato per un pochino ma adesso torna ad alzare la voce. E si vede. 5) Derrick Rose (MIN) 19.1: Ultime apparizioni in realtà da titolare, poi l’infortunio. Speriamo riprenda il filo del discorso interrotto. D.P.O.Y. 1) Paul George (OKC): Stagione in cui i suoi critici inizieranno a pensare di aver sbagliato persona da prendere di mira. Sta difendendo ogni sera come se fosse la partita e la serata decisiva per la stagione. Impressionante. 2) Giannis Antetokounmpo (MIL): Fa rabbia vedere con che semplicità, quando si abbassa su quelle interminabili gambe, difende. E su chiunque oltretutto. Lasciando perdere l’intimidazione che è di livello superiore per la velocità che riesce sempre ad esprimere. 3) Steven Adams (OKC): Lo zampino del fratello della campionessa olimpica di Pechino e Londra c’è in questa stagione Thunder, in cui la difesa è diventata un’arma fondamentale per i successi di OKC. 4) Joe Ingles (UTA): Sembra lento, sembra distratto, sembra poco fisico. Poi però dovreste chiedere a chi ha la sfortuna di trovarselo di fronte come difensore. Sporco e intelligente nell’esserlo. Doti non da tutti. 5) Mike Conley (MEM): Nel momento no di Memphis, Conley cerca sempre di dare il massimo nella sua metà campo. Sempre difficle batterlo in uno vs uno. M.I.P. 1) Domantas Sabonis (IND) 28.3: E’ tornato al #1, perché non tradisce mai, sempre costante, come abbiamo detto. 2) Pascal Siakam (TOR) 27.2: Non poteva proseguire sui livelli iniziali semplicemente spettacolari. E comunque quando lui non gira i Raptors fanno davvero fatica. 3) Julius Randle (NOP) 22.1: Capace in alcune sere di non fare del tutto rimpiangere AD 23. Certo dovrebbe cercare anche di giocare nella sua metà campo, altrimenti rischia di essere un giocatore solo da statistica. 4) Jamal Murray (DEN) 22: Le sue prestazioni di questo periodo sono state determinanti per tenere Denver al #1. Arroganza cestistica, e non solo, come pochi altri, ma paga tantissimo nel suo caso. 5) JaVale McGee (LAK) 20.8: Al rientro da un infortuni sta facendo vedere che non ha nessuna intenzione di scendere di rendimento. Gran bella stagione la sua. C.O.Y. 1) Mike Budenholzer (MIL): Periodo di grazia dei Bucks che volano al #1 della lega. Coach Budenholzer ha già provato questa cosa, ed è capace di gestire i suoi ragazzi. Ed anche chi è arrivato da poco sta trovando i giusti spazi. 2) Michael Malone (DEN): I Nuggets comandano ad ovest, con autorità, malgrado un periodo in cui due giocatori fondamentali come Harris e Millsap fossero infortunati. Coach Malone sta facendo un lavoro notevole. 3) Nick Nurse (TOR): Adesso è il momento di gestire il periodo difficile, causato anche da infortuni a lungo termine. E comunque restano sempre belli da vedere. 4) Nate McMillan (IND): Uno dei coach più intelligenti di questa lega. Valorizza tutti, sa fare sentire importanti tutti. Ed i risultati si vedono. 5) Greg Popovich: Pensavate di esservi liberati di lui vero? Ed invece no. Lui ed i suoi Spurs sono sempre li, dimostrando che il sistema funziona, vero Derrick White, Jakob Poeltl, Bryn Forbes e Davis Bertans?? Arrivederci alla prossima puntata.

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