Eurolega 2022/23, i 5 punti del Round #16

Baskonia, Barca e Monaco creano un triumvirato in vetta, mentre Efes e Panathinaikos continuano a non convincere gli dei del Basket.

Scritto da Stefan Mancuso Nekic  | 
Round 22

Baskonia, Barca e Monaco creano un triumvirato in vetta, mentre Efes e Panathinaikos continuano a non convincere gli dei del Basket. 

I 5 PUNTI DEL ROUND #16

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Markus Howard e il Baskonia are for Real!

A parte il gioco di parole relative all'avversario battuto dalla squadra basca, la vittoria nello scontro di vertice del Round 16 legittima definitivamente i rossoblù come squadra di vertice in questa Eurolega. Le due squadre spagnole si studiano nei primi 10 minuti dopo di che il giocatore che più sta sorprendendo in questa edizione mette in scena un One man show contro l'inerme difesa dei Vicecampioni d'Europa. Markus Howard si prende la scena e inizia a segnare da qualsiasi posizione. I difensori del Real non hanno soluzioni e subiscono dall'ex giocatore dei Denver Nuggets ben 21 punti nel solo primo tempo! La guardia, il suo coming out party, l'aveva già fatto un paio di mesi fa e aveva fatto capire a tutti che l'investimento fatto su di lui fosse valido, ma mettere su questi numeri contro il Real nello scontro diretto per restare in vetta alla classifica durante il primo anno di Eurolega è qualcosa di speciale. Parliamo spesso di Vezenkhov, di Clyburn, di Mirotic, di Mike ma questo ragazzo si merita altrettanto la nostra attenzione. Con lui in campo non c'è stata partita, con lui in panchina, il Real nel terzo quarto recuperava terreno. Dopo aver completato la sua partita con altri 7 punti con i quali ha allontanato i fantasmi della rimonta, l'allenatore ha preferito nell'ultimo quarto optare su un quartetto più equilibrato per gestire meglio difensivamente la partita e qui è arrivato l'appoggio di Gridaitis e di Costello che hanno saputo garantire ai baschi un foglio rosa che sa di affermazione.
Il Baskonia ha saputo rivoluzionare la sua rosa con criterio andando a pescare un nuovo protagonista nella scena europea e adesso raccoglie i frutti del suo investimento. Forse questa sarà la solita squadra da stagione regolare, che poi arrivata la fase a eliminazione pagherà la poca esperienza, ma per ora il Baskonia è in vetta all'Eurolega lì dove solo Monaco e Barcellona la osano disturbare  

Okobo salva la Roca in una partita complicata contro lo Zalgiris

Nella serata in cui Mike James risulta nervoso e mai in partita (subisce un tecnico, tira male, colleziona un 0/7 e dimostra un body language da tredicenne in piena crisi ormonale). Ci pensano Diallo prima e Okobo poi a salvare la serata di un disconnesso Monaco. Nel primo tempo non è solo Mike il problema, anche Ellie non sembra in stato di grazia e la serata positiva di alcuni giocatori del Kaunas tra cui i soliti Smits ed Evans, ma anche un sorprendente Birutis portano la squadra ospite davanti.
I lituani vanno più volte sulla doppia cifra di vantaggio e se la Roca non perde lo deve soprattutto a Alpha Diallo che per metà partita è l'unico che tiene i suoi in zona di galleggiamento. L'ultimo quarto di Okobo cambia la partita con lui che svolge il ruolo di Mike James segnando 13 punti di cui 2 canestri in fotocopia nei quali lui ruba palla e va ad inchiodare a canestro 2 schiacciate in transizione una più bella dell'altra. Il francese è proprio ciò che mancava di più alla squadra del Principato che non possedeva alternative per arginare i momenti in cui il 55 diventava vittima della sua stessa voglia di vincere e competere a tal punto da diventare controproducente per i suoi. Oggi Sasa Obradovic si è potuto permettere il lusso di tenere in panca il suo uomo di fiducia per buona parte del terzo e dell'ultimo quarto senza che la squadra poi crollasse e se ha potuto fare ciò il merito va alle prestazioni del francese ex Suns.

Efes ancora una sconfitta in rimonta

La squadra di Ataman sembra ormai essere abbonata a questo tipo di sconfitte. Gioca bene, crea un distacco in doppia cifra nei confronti dell'avversario poi cala di concentrazione e le avversarie che quest'anno non perdonano nulla non si fanno pregare, riprendono in mano la partita e vincono. Efes perde 16 palloni, il Maccabi ne perde solo 8 e nell'ultimo quarto e gli israeliani ,guidati dal solito Lorenzo Brown, riescono a completare la rimonta grazie ad un parziale che recita 20-2. Per l'Efes il tempo degli alibi è finito, è tornato Larkin, se ne sta andando Polonara. Ataman prova il quintetto con M'baye da 5 e l'unico risultato che ottiene è facilitare la vita per le scorribande offensive di Brown e compagni. La difesa del pitturato è il tema per i campioni in carica che stanno cercando un lungo che possa garantire quello che Singleton e Dunston sapevano offrire fino all'anno scorso. Zizic è tanto inadeguato quanto lo è stato Achille in questa mansione, quindi, se fossi il direttore sportivo dei turchi proverei ad ottenere due lunghi dal mercato piuttosto che uno lasciando a casa anche l'armadio Ante, potrebbe essere utile anche un difensore perimetrale da aggiungere in rosa per far turnare i tre attaccanti.
Anche perché poter alternare Vasilje e Larkin in regia garantirebbe freschezza nelle decisioni offensive andando a ridurre le palle perse. Se l'Efes è un cantiere aperto il Maccabi si dimostra un gruppo ostico da battere e concreto con un leader in Brown che è in fiducia ancora dalla finale di EuroBasket. La squadra israeliana si basa su un asse play lungo solido completato da Nebo e con la vittoria prestigiosa di oggi supera l'Efes e guadagna un po' di respiro su Zalgiris e Stella Rossa nella lotta per quella che, escluse sorprese negative dall'Efes,si configura essere la battaglia per l'ultimo posto playoff alla quale partecipano attivamente tutte le squadre dalla settima alla sedicesima posizione.

Cuore Petrusev e Stella Rossa ma non basta Mirotic si inventa il tiro che cambia una partita

La partita che poteva essere quella di esordio per Campazzo (la Stella Rossa dopo aver saldato gli arretrati aspetta il via libera dell'Eurolega) sembra trasformarsi in una tragedia nel momento in cui, dopo essere stato sostituito, Luca Vildoza esce verso il tunnel per infortunio. Il Barcellona che era riuscito ad ottenere un vantaggio in doppia cifra sembra in controllo finché la squadra di casa non ha una reazione d'orgoglio. Filip Petrusev per la seconda partita consecutiva decide di mostrare a tutti che l'Efes ha sbagliato a rinunciare a lui in estate, segnando 24 punti a cui aggiunge 9 rimbalzi. Oltre a lui infiamma la partita è il solito Nedovic che sigla anche lui 24 punti. Ciò che però sorprende di più della partita dei serbi è la difesa con la quale limitano il Barca a siglare solo 29 punti tra secondo e terzo quarto.
I biancorossi che hanno gestito egregiamente la partita per tutta la sua durata si trovano a dover limitare l'assalto finale dei blaugrana lanciato da 3 triple in successione di Abrines che dal -12 riporta i suoi in partita. Si arriva all'ultima azione con pochi secondi alla sirena finale con Mirotic (limitato fino a quel momento ad un misero 2/7 dal campo) con la palla in mano e il tabellone che mostra un +3 per i padroni di casa che però inspiegabilmente piuttosto di fare fallo sul montenegrino gli lasciano tirare una tripla che sembra disperata. Nikola però, ricorda a tutti che è stato l'unico a rifiutare un posto in rotazione a Milwaukee per vivere momenti del genere in Europa e con un tiro inspiegabile pareggia la partita. Col momentum contro e con due triple subite in avvio di supplementare l'attacco della Zvezda si stagna e il Barcellona vince nonostante Jasikevicius si faccia protagonista di un’altra delle sue espulsioni no sense con 2 tecnici nel supplementare.

Pana: che umiliazione nel derby ad Oaka

Non regge neanche un quarto il Panatinaikos nel derby greco in casa propria. Quella che doveva essere la partita più adatta per risollevare le ambizioni europee si rivela un incontro a senso unico. Troppo forte fisicamente Fall, troppo astuto tecnicamente Sloukas e se neanche un Bacon da 30 punti può bastare ad evitare la figuraccia di perdere di 23 punti contro i cugini cittadini privi del loro diamante di punta Vezenkhov allora si è in alto mare.
Il derby dura giusto un tempo e oltre all'ex Charlotte solo Derrick Williams finisce in doppia cifra. Più equilibrata la distribuzione dei punti dei biancorossi di Atene che dopo un paio di partite difficili, tornano ad essere la schiacciasassi che abbiamo imparato ad apprezzare ultimamente. I biancoverdi i invece sono in piena difficoltà, l'investimento su Bacon non sta portando i risultati sperati e l'obiettivo minimo (qualificarsi ai playoff) sembra lontano non tanto per la distanza in classifica dall’Efes, ottavo, ma per la mancanza di un gioco a sostegno dei due americani in squadra.


 


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