NCAA Final Four 2023, analisi delle semifinali

È arrivato il momento più atteso del basket a stelle e strisce, nella casa dei Texans SanDiego State, Miami, Uconn e FAU si giocano il titolo.

Scritto da Stefan Mancuso Nekic  | 

È arrivato il momento più atteso del basket a stelle e strisce, nella casa dei Texans SanDiego State, Miami, Uconn e FAU si giocano il titolo.

Quella che abbiamo vissuto è stata una March Madness piuttosto pazza con upset ancor più rispetto al solito e con nessun #1 Seed qualificato alle Elite 8. Ciò ha portato ad avere 3 esordienti nelle Final 4 che inizieranno stanotte. Andiamo quindi ad analizzare le due semifinali che verranno trasmesse in diretta SOLO su ESPN Player.

FINAL FOUR 2023

Connecticut Huskies (#4) - Miami Hurricanes (#5)
⏰ 0:09

a prima partita vedrà scontrarsi uno dei programmi più conosciuti del panorama cestistico moderno, Uconn, contro una squadra versatile come Miami.

L'università del Connecticut non solo è l'unico programma tra quelli presenti a Houston ad aver già partecipato alle Final 4, ma è anche l'unico ad aver vinto 4 edizione del Torneo (1999, 2004, 2011 e 2014). A questo pedigree si aggiunge anche il DNA vincente del suo allenatore Dan Harley, con gli Huskies dal 2018, in quanto suo padre Bob ha vinto 4 titoli nazionali a livello High School e ben 26 titoli statali con St.Antony High School che gli sono valsi l'entrata nella Hall of Fame nel 2010. Per quanto riguarda il roster Uconn ha tra le sue fila Jordan Hawkins che è l'unico giocatore presente alle Finali 4 ad essere proiettato in Lottery per il prossimo NBA Draft da tutti i mock draft. Stiamo parlando di una guardia tiratrice al secondo anno che ha una media realizzativa del 38% dal perimetro che segna 16 punti a partita. Ad aiutare il #24 ci sono il lungo Adama Sanogo che domina il pitturato con il 62% dal campo, l'altro specialista da 3 Alex Karaban e il playmaker Andre Jackson Jr. 
Gli Huskies hanno vinto tutte le loro quattro partite con un distacco di almeno 15 punti dimostrando di essere capaci di affrontare chiunque. Basta chiedere a Gonzaga che nonostante avesse in roster Drew Timme, (undicesimo scorer della storia del torneo NCAA che aveva raggiunto già le Finali 4 con i Zags nel 2021) non è riuscita a resistere più di un tempo all'arcigna difesa di Sanogo e compagni che hanno limitato la squadra con l'offensive rating migliore del torneo a soli 54 punti. Battere un’istituzione quale Gonzaga con 28 punti di scarto dimostra l'immenso valore di una squadra che in un anno in cui la March Madness è stata veramente pazza è probabilmente la favorita per vincere il torneo. 

A cercare di fermare la favorita sarà Miami University che dopo aver sfiorato l'obiettivo finali solo 12 mesi fa,perdendo alle Elite 8, è riuscita a superare questo scoglio diventando una delle magnifiche 4 per la prima volta nella sua storia. Il suo coach Jim Larranaga è riuscito per le seconda volta nell'impresa di portare un programma all'evento conclusivo del Torneo per la prima volta dopo esserci riuscito con George Mason nel 2006. La più grande caratteristica degli Hurricanes è la versatilità. Prima nelle Sweet 16 hanno sconfitto la #1 della Midwest Region,Houston con una serie di canestri da 3 (11/25 di squadra) che ha spezzato in due la partita per poi costruirsi nelle Elite 8 contro Texas una partita in rimonta basando il piano partita sui punti nel pitturato. Questa versatilità è garantita dalle caratteristiche dei giocatori a roster. La presenza nel pitturato di Norchad Omier lungo non particolarmente alto ma fisico è sicuramente un vantaggio in quanto garantisce sia punti che rimbalzi in attacco, il nicaguarense è molto attivo anche in fase difensiva come testimoniato dalla sua palla rubata che ha deciso le Elite 8. Le capacità al tiro dalla distanza di Nijel Pack (40% da 3) e il talento offensivo a tre livelli di Isaiah Wong (16,2 punti di media) danno la possibilità di variare le soluzioni in attacco garantendo imprevedibilità alla manovra offensiva. Infine, l'ala Jordan Miller completa con il suo atletismo un arsenale offensivo di qualità.

Gli Hurricanes non partono quindi già sconfitti in una semifinale che può portare insidie per gli Huskies che però forti dei blowout dei turni precedenti partono con i favori del pronostico.

San Diego State Aztecs (#5) - Florida Athlantic Owls (#9)
⏰ 2:49

Nella seconda semifinale si scontrano due squadre con due filosofie di gioco opposte. L'atletismo di San Diego State si scontra con l'altruismo spensierato della Cenerentola FAU.
San Diego State è la squadra con il miglior difensive rating dell'intero torneo ed è questa la caratteristica grazie alla quale gli Aztecs si trovano tra le migliori 4. La mente tattica di questo gruppo è Brian Dutcher che è stato il vice di Steve Fisher sia a San Diego che nel periodo d'oro dei Fab Five di Michigan. Nel 2020, prima che la stagione collegiale venisse fermata per il Covid, gli Aztecs sotto la sua guida avevano iniziato la stagione con un record di 26-0 ed erano stabilmente #4 nel ranking nazionale. Di quella squadra, oltre al coach, ad oggi resta solo Nathan Mensah che è il fulcro del successo difensivo della sua squadra. Nelle 5 partite del torneo il classe 1998 ha collezionato 15 stoppate ed è stato soprattutto decisivo nella partita delle Sweet 16 nella quale ha letteralmente mandato a casa i #1 della South Region Alabama con 5 stoppate. Oltre al loro guardiano del pitturato gli Aztecs possono fare affidamento anche alle mani "truffaldine" di Lamont Butler e di Darrion Trammel che hanno innescato i contropiedi e le azioni offensive con cui San Diego ha superato prima Alabama e poi Cleighton nella sfida di Elite 8. Il punto debole della squadra californiana va ricercato nella mancanza di terminali offensivi all'in fuori del loro top scorer Matt Bradley che nonostante sia l'unico in rosa ad andare di media in doppia cifra ha concluso le ultime due partite rispettivamente con 6 e 2 punti. Nelle ultime uscite è stato il sopracitato Trammel ha metterci una pezza firmando anche il tiro libero della vittoria contro Cleighton, ma per vincere il Torneo NCAA servirà sicuramente migliorare il gioco offensivo. San Diego basa il suo successo su forza e atletismo presentandosi alle Final Four per la prima volta nella storia del programma con la fama di essere la squadra più orientata alla difesa tra le 4 in lizza per la vittoria finale.

L'avversario dei campioni della South Region sarà Florida Atlantic che, invece, è conosciuta la cenerentola di questa edizione.
Gli Owls giocano solitamente in un palazzetto con una capienza massima di 2.900 persone e per comprendere al meglio il loro percorso vi basta sapere che l'allenatore Dusty May solo visitando la struttura si era già pentito di aver accettato l'incarico offertogli. Nonostante ciò 5 anni si trova a scrivere la storia del college per cui lavora. FAU è solo alla sua seconda partecipazione al torneo (la prima risale al 2002) ed essendo stata una testa di serie #9 ha dovuto affrontare un cammino complicato verso le finali. Il loro viaggio poteva terminare già al primo turno contro il programma di Memphis allenato da Penny Hardaway se non fosse stato per il buzzer beater dal comprimario Nicholas Boyd. Dopo aver battuto FDU nel secondo turno gli Owls hanno eliminato altri due programmi illustri quali Tennessee e Kansas State (rispettivamente #4 e #3 della East Region) giocando un basket di squadra fatto di circolazione palla e tagli backdoor che ha scardinato una ad una le difese avversarie.
Alijah Martin (guardia) e Johnell Davis (play) sono i due terminali offensivi principali mentre il russo Vladimir Goldin garantisce rimbalzi e protezione sotto le plance. A completare il quadro ci sono le capacità di tiro di Greenlee che unite ad una buona difesa corale hanno reso inutili i 30 punti e 12 assist nella partita contro Kansas State di Markquis Nowell nelle Elite 8. Se neanche la prestazione sontuosa di colui che ha stabilito il record di assist in una partita del torneo (19 contro Michigan State alle Sweet 16) è riuscito a far sfumare il sogno degli Owls che con il duro lavoro si sono guadagnati la reputazione di squadra altruista, non sarà certo un avversario fisico come San Diego a intimidire "i gufi" che per raggiungere la finale dovranno comunque limitare le troppe palle perse che sono il loro punto debole e il motivo per il quale gli Aztecs partono favoriti.
 


💬 Commenti