Eurolega 2022/23, i 5 punti del Round #15

La situazione di Polonara ,le due serbe che strappano due vittorie importanti in campi ostici e il Barcellona che perde malamente a Valencia

Scritto da Stefan Mancuso Nekic  | 
Round 22

La situazione di Polonara ,le due serbe che strappano due vittorie importanti in campi ostici e il Barcellona che perde malamente a Valencia. 

I 5 PUNTI DEL ROUND #15

🎥 Video Commento Olimpia-Monaco

📝 Round Virtus (#15)

La difesa su Vezenkhov e lo spirito di squadra portano alla Stella Rossa una vittoria tanto prestigiosa quanto importante 

In una partita combattuta, i biancorossi di Belgrado riescono a espugnare il Pireo grazie soprattutto ad un tanto incredibile quanto inaspettato dominio nella sfida tra i lunghi. Sasha Vezenkhov viene limitato a 13 punti da una difesa intelligente volta ad evitare che l'ala dell'Olympiacos entri in ritmo dal perimetro. La tattica di Ivanovic è quella di costringere il lungo a penetrare verso l'area ogni volta che la palla gli arriva nella zona della linea del tiro da 3. Sasha viene messo in difficoltà e non solo riesce ad essere efficace solo in transizione o dal post basso, ma diventa anche controproducente dall'arco dove segna solo una tripla su 4 tentativi. Se all'ottima difesa sul lungo russo si aggiunge la miglior partita difensiva della carriera di Petrusev che sforna ben 4 stoppate, i presupposti per l'upset in territorio greco sono chiari. Con Campazzo a guardare dalla panchina, i suoi nuovi compagni offrono una prestazione al limite dell'eroico.
Mitrovic, diventato pezzo fondamentale nell'economia di gruppo dall’arrivo di Ivanocic, vince lo scontro con il ben più noto Fall limitandolo a 5 punti, Vildoza si rende autore di un’altra ottima prestazione con 22 punti, ma il vero eroe di giornata è Ognjen Dobric che, partendo dalla panchina, confeziona una partita al limite della perfezione con 12 punti e un solo errore su 5 tentativi. A poco servono i 14 punti del solito Slouskas. La Stella Rossa reagisce nel migliore dei modi alla sconfitta contro l'Olimpia Milano e mostra davanti agli occhi del suo prossimo leader di poter essere una squadra molto pericolosa. Da quando Ivanovic è arrivato la squadra ha vinto 7 partite su 8 e negli ultimi 10 turni solo Real Madrid e Barcellona hanno fatto meglio della Zvezda.

L'intelligenza di Avramovic è  decisiva nel ritorno ad Istanbul di Zeljko

Il Fenerbahce ospita l'allenatore con cui vinse il torneo nel 2017, nell'ennesimo scontro tra il maestro Zelimir Obradovic e l'allievo Dimitris Itoudis. I gialloblù sembrano avere l'inerzia della partita in mano finché a fine terzo quarto, l'allenatore del Partizan non fa esordire in questa stagione il rientrante Aleksa Avramovic. L'ex giocatore di Varese gioca solo 8 minuti, ma il suo impatto sulla vittoria dei suoi è determinante. A fine terzo quarto segna 3 punti riducendo lo scarto tra le due squadre da 9 a 6 punti, ma la vera magia la compie nel finale di partita. Sul 72-70 per i padroni di casa, nel crunch time, Papapetrou tienta la conclusione,ma Aleksa si butta come una lepre a prendere il rimbalzo di un tiro che non prende neanche il ferro, Dyshawn Pierre lo spinge ingenuamente e così il serbo si guadagna i due tiri liberi del pareggio.
Finito qui il suo apporto? Macché. Aleksa nell'ultima azione dei suoi nota mentre ha la palla che Wilbekin tiene le sue mani abbastanza vicino al suo corpo, quindi, si inventa un tentativo di tiro goffo su cui il playmaker turco abbocca e commette fallo. Itoudis si mette le mani nei capelli, Aleksa segna il tiro libero della vittoria e consegna ad Obradovic la seconda vittoria consecutiva. Forse non sara il più tecnico o il più letale e non è nemmeno il più famoso, ma con la sua intelligenza il play serbo si è guadagnato la fiducia di Zelimir che lo ha messo in campo nel crunch time di una partita fondamentale per la stagione e lui non ha deluso le aspettative.

L'Efes torna alla vittoria, mentre le capoliste arrancano. La stagione regolare è all' insegna dell'equilibrio

Le capoliste perdono tutte, mentre l'Efes vince con il Pana e così la squadra meno convincente tra le contender più attese ad inizio di questa stagione, si trova solo a 2 gare di distanza dalla vetta .Nonostante il basket offerto sino ad oggi dalla banda di Ataman non sia stato così stellare, le prestazioni di un costante Will Clyburn (decisivo anche oggi con una doppia doppia da 23 punti e 10 rimbalzi in una serata tanto brillante dall'arco quanto piatta da 2), insieme ai suicidi sportivi che a turno le avversarie commettono, fanno capire che se l'allenatore turco e gli addetti al mercato dell’Efes riusciranno a trovare la quadra, questa squadra non farà fatica a recuperare quelle 3/4 posizioni in classifica per rientrare nella zona di vertice. Le avversarie non ne stanno approfittando.
Olympiakos, Monaco, Barcellona e Fenerbahce hanno dimostrato fino ad ora un livello di prestazioni molto superiore a quello dell'Efes, ma nonostante ciò nessuna di loro non sta trasformando in risultati questa differenza palesata in campo. Una delle avversarie potrebbe trovarsi un turno di playoff fin troppo scomodo contro i turchi in una replica concettuale di quel Monaco-Olympiakos che l'anno scorso costò le F4 al Monaco. È vero manca ancora mezza stagione, ma tra le sei squadre più forti (Fener, Barcellona, Monaco, Olympiakos, Real ed Efes) 4 si scontreranno tra di loro ai playoff e non sarebbe così stupido cercare di prendersi avanti con le vittorie per arrivare tra le prime 2 ed evitare brutte sorprese, ma sembra che nessuna squadra abbia la cattiveria giusta per iniziare a rivendicare il ruolo da protagonista in questa stagione regolare. Sicuramente il livello medio si è innalzato e non esistono vittorie facili quest'anno grazie anche all'arrivo di due squadre come Partizan e Virtus che con il loro gioco e qualche upset (Efes e Fener per i serbi,Real per la Virtus) non stanno facendo rimpiangere troppo il momentaneo addio delle squadre russe, ma allo stesso tempo nessuna  tra le top sembra superare le altre. Solo il Fener finché Motley non si è infortunato dava l'impressione di essere una superpotenza, ma le 4 sconfitte nelle ultime 5 partite hanno rimescolato le carte in tavola offrendo sia alle altre, ma soprattutto ai campioni d'Europa in carica la possibilità di accorciare la classifica.  Le prime 10 sono racchiuse in due gare di distanza, il che rende questa stagione una delle più imprevedibili tra quelle recenti.

Achille-Efes cosa non funziona

Come già detto l'Efes è tornato alla vittoria, ma c'è chi in questa situazione non può sorridere. Parliamo di Polonara che non ha trovato spazio nella squadra campione d'Europa. Ieri dopo la sfida con il Pana è intervenuto sull'argomento anche coach Ataman che ha ammesso che l'ala ex Baskonia non è felice e che nel caso andasse via, l'Efes troverà altre soluzioni. Achille non è il problema dell’Efes, ma è inutile negare che ne sia parte integrante. In 14 partite ha segnato solo 40 punti. L'efficacia dei suoi tiri è rimasta intatta nonostante l'esigua mole di tiri presi (60% da 2 e 46% da 3 su un totale di 28 tiri).
Ha giocato sempre,con l’eccezione di ieri, partendo anche titolare 7 volte, ma non è mai andato in doppia cifra. In difesa non è riuscito ad offrire l'apporto che da lui si attendeva ed in un reparto lunghi che è in crisi viste anche le pessime prestazioni di Ante Zizic e quelle altalenanti di un Dunston che sta invecchiando. Si parla di un possibile approdo alla Virtus, ma dispiace vedere un giocatore che sia al Baskonia, sia in Nazionale ha più volte dimostrato di poter dare un ottimo apporto, non sfruttare l'occasione di una vita che è quella di giocare nella squadra più forte d'Europa. Non stiamo parlando di una stella, ma neanche di un scalda panchine qualunque. Se Ataman lo ha schierato titolare 7 volte vuol dire che comunque cercava di stimolarlo e cercava di dimostrargli la sua fiducia, ma Achille non riesce a rendere ai livelli attesi da lui ed è un peccato anche perché sarebbe stato interessante poter tifare nuovamente un italiano in un eventuale Finale Four. Speriamo che riesca a ritrovare fiducia in sè a Bologna se le voci verranno confermate dai fatti.

Il Barcellona più brutto della stagione perde male a Valencia

Salvate il soldato Nicolas, questo potrebbe essere il titolo di questa partita dei catalani che con l'eccezione del loro talento argentino non entrano mai mentalmente in campo a Valencia. Mirotic sbaglia 8 dei suoi 9 tiri da 3 e si innervosisce per i falli, Vesely gioca ottimamente per un tempo per poi diventare a sua volta scorbutico e irriconoscibile nel secondo ,Tobey da quando è tornato Mirotic sembra non azzeccarne una, Satoransky non imprime la sua impronta alla partita, Kalinic non riesce ad accendere la sua partita con la difesa tutto ciò davanti ad uno sconsolato Jasikevicius che nulla può davanti ad uno spettacolo visivo di squadra che offre un insieme di palle perse, falli di frustrazione ed errori banali che vanno a togliere meriti ad un Valencia che nonostante per tre quarti non fosse mai riuscito a fuggire ai catalani ha ,almeno, dimostrato di avere la voglia giusta per vincere questa partita.
L'unico che si salva è il soldato Nicolas. Lui il suo compito lo svolge egregiamente, cerca da solo di tenere in vita il cimitero catalano ambulante che si è presentato a Valencia e ad ogni parziale degli avversari risponde con un paio di triple. Laprovvitola (autore di 28 punti) arriva quasi a salvare i suoi segnando la tripla del -1 in un crunch time che credo abbia ucciso dalla paura metà dei tifosi del Valencia e dalla noia/esasperazione metà di quelli catalani. Poco importa se il soldato Nicolas sbaglia alla fine la immeritata (per i compagni mica per lui) tripla della vittoria, un sincero abbraccio per aver tenuto in vita quegli scorbutici dei suoi amici se lo merita.


💬 Commenti