Serie A furiosa per il 25%, Gandini: "Green Pass a che pro?"

La decisione del consiglio dei ministri di tenere al 25% la capienza per la prossima stagione ha fatto arrabbiare non solo il presidente LBA

Scritto da FMB  | 
Ciamillo-Castoria

La decisione del consiglio dei ministri di tenere al 25% la capienza per la prossima stagione ha fatto arrabbiare non solo il presidente LBA.

Il sottosegretario allo sport Valentina Vezzali aveva lanciato la giusta proposta in merito alla capienza delle arene per l'inizio dei campionati: 75% all'aperto, 50% al chiuso. Anche il presidente della Lega Basket Umberto Gandini puntava forte sul 50% nei palazzetti ma poi la doccia gelata del consiglio dei ministri (si rimane al 25%).

Alla Gazzetta dello Sport Gandini ha dichiarato:

Se da un lato queste indicazioni danno un po’ di certezze per cominciare a pianificare, dall’altro ci lasciano molto perplessi. Ne ho parlato anche con la pallavolo e non capiamo. Sembra che green pass e campagna vaccinale non abbiano generato un cambio di rotta - aggiunge - La fotografia è la stessa dello scorso giugno durante i playoff. Le percentuali di riempimento sono le medesime. E non si comprende perché con il green pass si possa consumare in un ristorante senza mascherina, mentre in un palasport si debba rinunciare a tre quarti della capienza. Ci saranno al solito delle motivazioni che non ci hanno spiegato. In un anno e mezzo siamo stati ricevuti solo una volta. Come Comitato 4.0 abbiamo chiesto un colloquio al sottosegretario Valentina Vezzali, ma stiamo ancora aspettando una riposta

A fare eco al presidente LBA anche l'amministratore delegato della Virtus Bologna Luca Baraldi, molto più severo ma anche corretto alle pagine de Il Resto del Carlino:

Noi saremo molto chiari: se la quota del 25% resta fissa non ha senso iniziare il campionato - aggiunge - Veniamo dell’esperienza della finale playoff dove né l’impianto di Milano né quello di Bologna si sono trasformati in un focolaio, nonostante la presenza dei tifosi e questo grazie alle precauzioni. Ora, siccome la situazione dovrebbe migliorare vista la campagna vaccinale, non si capisce perché gli impianti debbano subire una riduzione così drastica.

Baraldi che conclude con un discorso economico:

La passata stagione è andata come è andata e farne un’altra con la limitazione del 25% significa una sola cosa: chiudere. Noi da novembre giocheremo alla Segafredo Arena, e i costi sono circa gli stessi, sia che entrino 10mila sia che ne entrino 2500. Dal punto di vista economico varrebbe la pena non aprirlo neppure l’impianto e giocare a porte chiuse

Le squadre di Serie A sono state costrette a fermare le campagne abbonamenti dopo la notizia riportata in prima persona dal premier Mario Draghi.


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