Round Olimpia: 30'43" da grande, è mancato il Closer

Sconfitta agrodolce per l'Olimpia Milano al Palau, mette alla strette i padroni di casa ma sul più bello si spegne in una sconfitta troppo severa.

Scritto da FMB  | 

Enric Fontcuberta / EPA

Sconfitta agrodolce per l'Olimpia Milano al Palau, mette alla strette i padroni di casa ma sul più bello si spegne in una sconfitta troppo severa.

Dopo i primi 3'08" (11-0) pensi "Va bè, stesa in arrivo", a 6'09" (60-67) pensi "Sono (Barcellona, ndr) all'angolo!" e infatti l'Olimpia in quei 30 minuti e 43 secondi ha letteralmente messo in un angolo il Barça! Come un pugile che dopo una ripresa persa inizia a capire/leggere il proprio avversario e sistematicamente assesta il diretto, il jab, il gancio giusto che sul campo da basket si traducono come ottimi tiri per scelta e costruzione, ottime scelte di esecuzione come scippare dei falli. Il tutto controllando benissimo la difesa. Hines ha ribaltato da solo l'inerzia della partita, Delaney con la classica dell'ex, Micov con spazzi del vero Vlado, Shields ormai inarrestabile e poi picocli contributi da Roll, Brooks, Leday...Milano c'è! Le 17 palle perse, molte dei quali figlie d'incomprensioni, dei catalani erano lo specchio del loro momento e dell'ottima difesa messa in campo da coach Messina.

Missing Chacho

Time-Out Jasikevicius, 60-67 Milano a 6'09" dalla fine, è il momento di tenbere duro ma l'Olimpia non risce. Quello era il momento di Sergio Rodriguez: playmaker veterano, che sa leggere le situazioni, sa leggere le difese, sa attacare il ferro, creare per sè, per gli altri, tirare la bombetta letale...ma non c'era e Messina ha dovuto cavalcare un Delaney che non è riuscito a togliersi il fumo dagli occhi (fino a quel momento micidiale, ndr), non ha saputo intepretare il momento, la difesa zona di Jasikevicius lo scombussola e lui deraglia. Delanye forza troppo, il Barcellona trova quei 2/3 canestri facili per ritrovare quella fiducia che scemerà in casa Milano. Da 60-67 ad 87-71, il Barça non è in un gran momento (perso in casa con l'Olympiacos) ma il talento ce l'ha, il fisico pure con Nick Calathes a dirigere l'orchestra o meglil, restando in ambito pugilistico, se vedono al ferita indieriscono senza pietà. Peccato. Col Chacho avrebbero vinto? Non si sa però sicuramente si sarebbero gestite meglio certe situazioni sia tecnico/tattiche che emotive tant'è Messina in conferenza stampa: 

E non è una scusa, ma eravamo senza Chacho. Un giocatore molto importante e coraggioso, che ci ha forzato ad utilizzare per molti minuti Malcolm Delaney. E, finché è rimasto fresco, ha giocato un’ottima partita.

COMMENTO

Una vittoria al Palau sarebbe stata quella che in USA chiamano "Power Statement" come d'altronde è stata la prestazione di Milano fino a 6'09" dalla fine, è mancata solo la "finisher" per stendere un avversario che oggi non è questo squadrone e non ci sono oggi 16 punti tra Barcellona ed Olimpia. Ci sono 3 elementi che devono rendere Messina orgoglioso dei suoi:
1) Reazione dall'11-0
2) Carattere nel tenere testa e mettere in un angolo (in trasferta) una delle contendere di questa edizione
3) Dedizione che tutti quelli chiamati in causa hanno messo, vedi Gigi Datome che in quei miseri 5'22" ha dato tutto

Nel Baseball quando si arriva al 9° inning la squadra avanti nel punteggio manda sul monte il closer, il pitche rincaricato di chiudere l'incontro, fa solo quello, 1-2-3 (Out) e tutti a casa. Quell'uomo a Milano ieri è mancato...come contro il Panathinaikos ed è sempre lo stesso.

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