Hard Drive Team 2019/20: Dallas Mavericks

Una squadra che si trova all’inizio di una stagione che potrebbe essere entusiasmante e prodroma ad un futuro ricco di soddisfazioni. Ci occupiamo oggi dei Dallas Mavericks. Ai Dallas Mavericks è ufficialmente finita l’era Dirk Nowitzki. Ed è stato un ventennio, ventun’anni per la precisione, ricco di soddisfazioni, anche se forse meno di quelle che ci si poteva aspettare e che il tedesco per impegno e dedizione alla causa si sarebbe meritato. Ma adesso bisogna guardare avanti. E per come si sono mossi nella dirigenza texana, il futuro potrebbe iniziare ad assumere un trend positivo in brevissimo tempo. La scorsa regular season è terminata con un record di 33-49, negativo per certi versi, in una stagione che è stata utile ai fini di creare una base solida e chiara su quello che sarà l’avvenire sportivo di Dallas nella NBA. E non solo. Ci si è mossi molto bene sul mercato, portando in Texas un giocatore che sembra fatto apposta per sostituire il tedesco di Wurzburg in parte del cuore dei fans. Senza contare che il duo Rookie Of The Year 2019/Unicorno, se dovesse mantenere le promesse, visto il talento potrebbe diventare dominante nella lega in breve tempo. A questo c’è un roster certamente molto giovane, andando finalmente in contro tendenza rispetto al passato della franchigia di Mark Cuban, fatto di giocatori che sembrano perfetti per integrarsi con i due europei, dove in tanti sanno esattamente cosa ci aspetta da loro. Andando oltre alle incognite sulle varie tenute fisiche, qui c’è tanto su cui poter lavorare, ed il progetto potrebbe già diventare concreto in questa stagione, anche se ci sarà parecchio da sgomitare per ottenere un posto nelle otto che contano. COACH: Rick Carlisle è arrivato alla dodicesima stagione sulla panchina dei Dallas Mavericks. Noi personalmente ne abbiamo sempre tessuto le lodi. Uomo di basket, che sa insegnarlo ai suoi giocatori. E mai come in questa stagione queste doti dovranno essere mostrate, visto il roster che ha a disposizione. CONFERMATI: Chiaro che non si può non iniziare da Luka Doncic. Stagione strepitosa, conclusasi con il premio di Rookie Of The Year, in cui ha dimostrato a tutti, specie ai detrattori, il suo valore. Ha giocato da leader della squadra, essendo rookie ed europeo, senza aver timore di farlo, con la giusta arroganza. Il futuro per lui credo che sia abbastanza scritto. Alla voce confermato, anche se non ha mai giocato ancora un minuto in maglia Mavericks, collochiamo anche Kristaps Porzingis. Preso lo scorso Gennaio in una trade che ha comunque scosso la lega, si ritrova, opinione personale, nel posto giusto, nel momento giusto. Al netto del recupero dall’infortunio, il duo Doncic/Porzingis sarà semplicemente entusiasmante da vedere insieme. Ed anche lui è uomo che questa lega potrebbe arrivare vicino se non al dominarla, quasi. Veterano di mille battaglie in maglia Mavs, J.J. Barea sarà quel giocatore fondamentale probabilmente, e purtroppo, solo in spogliatoio, visti i tempi di recupero dall’infortunio dello scorso Gennaio. Prima di quel momento stava giocando la sua solita pallacanestro, vediamo come sarà al ritorno in campo. Dwight Powell è reduce dalla sua migliore stagione nella lega. Dinamismo, rimbalzi, ma dalla sua migliore annata anche tiro piazzato. Uno di quelli sempre utili all’interno di un roster. Tim Hardaway Jr. è arrivato anche lui nella trade Porzingis. Giocatore che, al di là dell’esagerato contratto, ha comunque un suo perché, alla voce tiro e attacco. Ed anche in difesa è uno che le ginocchia le piega. Discorso molto simile, ma senza contrattone, anche per Courtney Lee, comunque nella fase calante della carriera. Ma uno di quegli “specialisti”, ed un veterano, sempre utili nella squadre giovani ed in crescita. Maxi Kleber piace tantissimo a coach Carlisle ed a chi ha il piacere di giocare con lui. Lungo energico, continuamente in attività, rimbalzista offensivo di grande livello, intimidatore. Minuti li avrà sempre in questa squadra. Discorso molto simile per Dorian Finney-Smith. Che però ha doti di attaccante superiori al tedesco, e che può difendere su più ruoli. Jalen Brunson è entrato nella lega in punta di piedi, ma ha giocato un’ottima stagione da rookie, figlia dell’essere un giocatore di grande Q.I. cestistico, che non ha paura di mettere il suo fisico in campo, che sa anche attaccare il canestro. Justin Jackson è un incompiuto. Grande talento, specie in attacco, per ora non è ancora riuscito ad esprimersi con continuità. Ma ha ancora tempo per trovare uno spazio definito in questi Mavs. Ryan Broekhoff è un altro di quei giocatori rocciosi, che mettono tutto in campo, e che, così facendo, trovano spazi impensabili. L’australiano non è di certo da considerarsi giovanissimo, ma ha voglia che a volte può sopperire al talento. NUOVI ARRIVI: Interessante il ritorno di Seth Curry, che si è definitivamente tolto di dosso l’etichetta dell’essere solo il fratello di Stephen. Dalla panchina, se non addirittura nello starting five, la sua mano da tre potrebbe diventare davvero interessante. Giocatore che sa anche costruirsi un tiro da solo. Anche Delon Wright è un altro arrivo che potrebbe rivelarsi prezioso in questa squadra. Giocatore che sa cosa bisogna fare avendo minuti in uscita dalla panchina. Isaiah Roby è stato scelto con la #45, spazio ce ne sarà pochino e dovrà lottare per fare la squadra. Ma coach Carlisle sa cosa fare con i rookie, vedremo cosa succederà. DUE PAROLE SU: Come non spenderle su Boban Marjanovic. Giocatore a tratti anacronistico per il basket che si sta giocando adesso, riesce sempre a farsi amare da tutti, fans, compagni, coaching staff, per quello che mette ogni minuto che gioca. E credo che anche a Dallas non sarà diverso. PCT. PLAYOFFS: 50%- Chiaro che tutto passa attraverso le condizioni fisiche di Porzingis. Con lui sano tutto è possibile, in un roster giovane e bene allenato. Credo che comunque lotterà fino alla fine per trovare un posto al sole.

Arrivederci a domani con i Memphis Grizzlies


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