Eurolega 2025-26, under pressure: chi ha più da perdere?
Martedì comincia la nuova stagione dell'Eurolega. Andiamo ad analizzare i personaggi e le squadre che hanno qualcosa da dimostrare e molto da perdere

Martedì comincia la nuova stagione dell'Eurolega. Andiamo ad analizzare i personaggi e le squadre che hanno qualcosa da dimostrare e molto da perdere
La nuova stagione di Eurolega è alle porte. 20 squadre sono pronte a sfidarsi e cercare di togliere lo scettro continentale al Fenerbahce. Andiamo ad analizzare i protagonisti che saranno maggiormente sotto pressione nella prossima edizione.
EUROLEAGUE 2026, UNDER PRESSURE
Ettore Messina (Olimpia Milano)
L'ultimo ballo sulla panchina di uno degli allenatori più forti della storia di questa competizione coincide con l'ultima opportunità per lui di regalare ai tifosi biancorossi un lieto fine alla tortuosa storia in ambito europeo vissuta insieme in questi anni.
Dopo la Final Four conquistata nel 2021, al secondo anno sulla panchina meneghina, i risultati europei dell'Olimpia sono stati un calando culminato nelle eliminazioni in stagione regolare delle ultime tre stagioni.
Il rinnovamento della rosa avvenuto quest'estate con gli arrivi di Booker, Guduric, Brown e Cancar ha l'obbiettivo di effettuare un taglio netto col passato recente e rappresenta la possibilità per l'allenatore di lasciare la carriera in panchina senza rimpianti legati alla sua europea con l'Olimpia. Raggiungere la post season è l'obbiettivo minimo, tornare almeno alle Final Four sarebbe la chiusura perfetta del cerchio. Riuscirci significherebbe non solo accantonare gli insuccessi recenti, ma anche poter aprire il capitolo esclusivamente dirigenziale nella maniera più serena possibile.
Iniziare la stagione con una serie positiva di risultati sarebbe l'ideale per evitare di incappare in un avvio di stagione negativo che è stato spesso la causa delle delusioni biancorosse in ambito continentale. La pressione sarà molta già dalla prima settimana con un doppio impegno a Belgrado contro la Stella Rossa e il Partizan. L'ambiente rovente di Belgrado sarà teatro di una settimana che potrebbe rivelarsi importante perché legata a 2 potenziali scontri diretti per raggiungere i playoff. Iniziare con una vittoria allevierebbe da subito la pressione su una squadra che ha bisogno di serenità per lasciare il passato alle spalle.
Nikola Mirotic (Monaco)
Da quando ha lasciato l'NBA nel 2019 per diventare protagonista in Europa, il lungo montenegrino è sempre stato tra i giocatori più forti del continente. In questo intervallo è riuscito a vincere nelle competizioni nazionali conquistando 2 titoli ACB con il Barcellona e 1 titolo LBA con l'Olimpia ai quali si sono aggiunti diversi premi individuali tra cui l' MVP di Regular Season dell'Eurolega nel 2022. Ciò che non gli è riuscito né in Catalogna né con i meneghini è vincere il massimo trofeo continentale. Il trasferimento a Monte Carlo dai vicecampioni in carica ha il sapore dell'ultimo treno per raggiungere tale obiettivo vista la carta d'identità che recita 34 anni.
Nikola avrà come compagni di avventura giocatori del calibro di Mike James, Daniel Theis, Ellie Okobo, Alpha Diallo e disporrà della guida tecnica di Vasilis Spanoulis che in 12 mesi ha portato il Roca Team alla sua prima Finale di Eurolega e la Grecia al bronzo continentale. È potenzialmente l'ambiente giusto per provare a vincere, ma trovare la giusta alchimia con Mike sarà il fattore chiave della rincorsa al titolo. Raggiungere i playoff non dovrebbe rappresentare un problema, ma riusciranno due delle 3 superstar ancora a secco di titolo (Vezenkhov è il terzo) a fare insieme lo step successivo nel finale di stagione contro le avversarie al titolo?
Giorgios Bartzokas (Olympiakos)
Visto che abbiamo nominato Vezenkhov è giunto il momento di parlare della squadra del Pireo. L'Olympiakos è da anni una delle migliori contender per il titolo ,ma è da anni che ai greci manca sempre l'ultimo centesimo per mettere le mani sul trofeo. I biancorossi di Atene sono l'unica squadra ad aver partecipato a tutte le Final 4 delle ultime 4 edizioni senza però mai vincere la competizione in questo intervallo di stagioni. Nel 2022 fu il canestro di Micic ad eliminare la squadra in semifinale, nel 2023 fu il turno di Llull in finale col buzzer beater decisivo, nel 2024 fu la mancanza di alternative offensive mentre lo scorso anno a spegnere il sogno fu il sorprendente Monaco dell'ex Spanoulis.
In questi anni l'allenatore Bartzokas è riuscito a costruire un sistema difensivo efficace che ha portato la squadra a concludere 2 volte al primo posto in stagione regolare, ma alle Final 4 dal 2022 il record ,se escludiamo le inutili finali 3/4 posto, recita 1 vittoria e 4 sconfitte. Ne deriva l'esistenza di un problema patologico di portare a casa le partite secche. Se anche quest'anno con un roster formato da campionissimi quali Sasha Vezenkov, Evan Fournier, Papanikolau e Milutinov, il coach non riuscirà a trovare una soluzione al rebus Final 4, la sua permanenza ad Atene sarà messa fortemente in dubbio. L'Olympiacos non si può permettere un quinto anno senza vincere l'Eurolega. L'ultimo titolo risale al 2013 che sportivamente parlando risale ad un era fa. Per questo motivo la pazienza nella Atene biancorossa è finita, in caso di mancato titolo europeo la panchina di Coach Giorgios probabilmente salterà.
TJ Shorts (Panathinaikos)
Passando sull'altra sponda della capitale greca le acque sono più calme in casa Panatinaikos. Nonostante ciò, in squadra, sarà presente un giocatore che avrà tutti i riflettori puntati addosso. Stiamo chiaramente parlando di TJ Shorts che dopo aver vissuto la stagione della sua consacrazione europea con il Paris Basketball, è chiamato a confermare il suo status di superstar in una superpotenza europea del prestigio dei greens. Se il talento non manca al playmaker della nazionale macedone, è anche vero che un giocatore affermato del calibro di Lorenzo Brown non è riuscito a confermarsi ai suoi livelli in quel di OAKA dopo gli ottimi anni al Maccabi.
In Francia la squadra era stata costruita attorno a TJ con un sistema di 5 fuori che favoriva le sue fulminee incursioni in area. La convivenza con Lessort, Rashuan Holmes e Yurtseven. Sarà necessario un periodo di adattamento ed anche la convivenza in campo con Nunn potrebbe rivelarsi complicata. Se TJ vorrà confermare il suo status dovrà impegnarsi al massimo e non farsi demoralizzare dal periodo di adattamento che gioco forza sarà necessario.
Itoudis/Micic (Hapoel Tel Aviv)
Con la vittoria dell'Eurocup dell'anno scorso, la squadra cugina del Maccabi esordirà in Eurolega quest'anno. L' esperienza di un allenatore del calibro di Itoudis e un mercato estivo di altissimo livello culminato con l'acquisto di Vasilije Micic, inseriscono l'Hapoel tra le compagini che puntano dritte alla post season. Un roster formato da talenti del calibro del serbo, di Elijah Bryant, di Bruno Caboclo, Oturu, Madar e Tyler Ennis ha l'obbligo morale di non essere una mera comparsa. Inoltre, va sempre tenuto in mente il discorso legato alla licenza in Eurolega: chi arriva dall'Eurocup per restare deve garantire dei risultati, altrimenti subentrano squadre nuove al loro posto. Il progetto è sicuramente ambizioso, ma scalare le gerarchie europee non è una missione facile. Escluso il Monaco nessuna delle ex squadre di Eurocup è riuscita ad essere a lungo una presenza fissa nella zona playoff. Il Paris, la grande sorpresa della passata edizione, ha dovuto cedere ad una massiccia ristrutturazione e visto che la zona playoff è una tonnara come al solito, nessuno ha il posto garantito.
Molto del futuro dell'Hapoel passerà dalla capacità di rendere quest'accozzaglia di stelle, una squadra coesa. Itoudis avrà una sfida intrigante da vivere, ne va della sua reputazione come allenatore di alto livello. Micic dopo un eurobasket deludente deve dimostrare di essere ancora un top europeo. Infine, a complicare il percorso della realtà esordiente c'è l'obbligo di giocare in campo neutro il che non va sottovalutato contro avversarie quali le serbe, le greche e le turche che hanno nel loro pubblico un fattore importante nelle partite in casa
Zeljko Obradovic (Partizan)
Parlando del calore del pubblico serbo non va dimenticata una delle squadre che più ha cercato di migliorarsi in estate, il Partizan della tigre Obradovic. Le firme di Shake Milton, del finlandese volante Muurinnen, dell' incisivo Jabari Parker e la conferma di uno dei migliori giocatori del passato Eurobasket, Isaac Bonga, dimostrano come i bianconeri puntino nuovamente dritti alla post season. Il presidente Mihajlovic ha chiaramente detto che il budget stagionale è di 27 milioni di euro e che gli obbiettivi sono i playoff di Eurolega e la conquista del titolo ABA. Obradovic ha già dimostrato di essere in grado di raggiungere risultati notevoli nel suo attuale ciclo col Partizan, ma non ha mai avuto a disposizione una squadra costruita con un budget così ampio il che aumenta le aspettative di un pubblico rovente come quello dei tifosi bianconeri che trascina sicuramente la squadra, ma è anche esigente in quanto a risultati. Riuscirà Obradovic a riportare la sua squadra del cuore tra le migliori 8 o non riuscirà a mantenere le promesse del suo esigente Presidente
Igor Kokoskov (Efes)
A 3 anni di distanza dall'ultimo titolo continentale, l' Efes ha bisogno di tornare tra le protagoniste del torneo. Il nuovo allenatore, Igor Kokoskov, ha ottenuto dal mercato giocatori di altissimo livello quali Cordinier, Kai Jones, Nick Weiler Bebb e Jordan Loyd che hanno rinforzato un roster in cui militavano già giocatori del calibro di Larkin, Poirier e PJ Dozier. Dopo aver dato filo da torcere al Panathinaikos di Ataman con Banchi in panchina lo scorso anno, ora il club turco è tenuto a tentare lo step per rientrare nella cerchia delle contender, ma sarà Kokoskov l'uomo giusto? Il tecnico serbo ha si vinto un eurobasket con la Slovenia 8 anni fa, ma da quel momento i risultati hanno stentato ad arrivare con una stagione negativa ai Suns e le esperienze fallimentari da Ct della Serbia e da coach del Fenerbahce. Ora dopo anni da vice allenatore in NBA torna in Europa in quella che assomiglia l'ultima possibilità di rivitalizzare una carriera da allenatore attualmente in declino. Riuscirà a non soccombere alla pressione e a rendere l'Efes nuovamente una grande europea?
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