Egemonia Warriors...solo l'inizio!

Tre titoli in quattro anni, ed una sconfitta alle Finals. Se il passato ed il presente Warriors risplendono nel sole, il futuro sembra ancora più luminoso per compagine che presto si muoverà a San Francisco. Dinastia. Ormai non si può che definire così la storia, recente, dei Golden State Warriors. Una storia iniziata con l’acquisto di una delle, allora, peggiori franchigie della NBA, sia a livello economico che di risultati, da parte del duo Joe Lacob-Peter Guber. All’epoca, ha ricordato recentemente Lacob, in tanti criticarono la loro operazione, ed altrettanti risero come dei matti nella lega quando alla fine del 2011 lo stesso Lacob dichiarò che in massimo dieci anni avrebbero dominato la lega. Adesso, verrebbe da dire, staranno ridendo molto meno. E Joe Lacob ha sempre dimostrato di essere un uomo che conosce il significato della parola programmazione, specie se poi deve fare rima con l’altrettanta interessante parola che significa vincere. Nella vita, negli affari ed anche nello sport. Le sue dichiarazioni negli anni, che sono sempre sembrate affermazioni avventate, si sono dimostrate, nel tempo, certezze. Che hanno sorpreso magari tanti, ma che dovrebbero far capire la fattura del personaggio. A differenza del suo socio, Peter Guber, produttore hollywoodiano fondatore e presidente della Mandalay Picture, Lacob si è sempre dimostrato uomo pragmatico, conoscitore del valore dei soldi, e intenzionato a spenderne quanto basta per vincere, anche esagerando, ma sapendo che se vinci un ritorno, soprattutto economico, c’è. La premessa sulla proprietà Warriors è fondamentale per tentare di capire cosa accadrà nel futuro della franchigia della baia. Perchè è chiaro che la corsa di coach Steve Kerr e della sua allegra macchina da guerra, e titoli, cestistica è ben lungi dall’essere vicino al capolinea. Anzi, crediamo che il meglio, per loro, ed il peggio, per le altre franchigie, debba ancora venire. Giusto per capire come funziona da queste parti, ancora non si è spento l’eco per lo sweep riservato ai Cavs nelle Finals, che lo stesso Lacob ed il G.M. Bob Myers hanno iniziato immediatamente a parlare di futuro, di contratti in essere, di rinnovi ed altro. E lo hanno fatto con la tranquillità di chi può permettersi di guardare tutti dall’alto, sportivamente ed economicamente. Sul banco del casinò Warriors troviamo il rinnovo di Kevin Durant, di attualità prossima, e le scadenze di Klay Thompson, al termine della prossima stagione, e Draymond Green, contratto che terminerà nella stagione 2019/2020. E qui il management dei campioni NBA ha affrontato l’argomento con la naturalezza con cui Stephen Curry mette una tripla dai nove metri. Myers ha tranquillamente dichiarato che Durant per quello che ha fatto lo scorso anno, rinunciare ad una parte del salario per consentire il rinnovo del duo Iguodala-Livingston, a questo giro potrà chiedere quello che vuole, senza che venga obbiettato nulla da parte loro. E Lacob ha aggiunto che sono già pronti i rinnovi sia per Thompson che per Green, definendoli economicamente importanti, ben sapendo che i due potrebbero trovare importanti estimatori in altre squadre.
Sappiamo bene che tutto quello che vale costa, e tanto. Draymond e Klay sanno quanto sono importanti per noi. Certo saranno liberi anche di guardarsi intorno, ma posso dire con certezza che faremo di tutto, anche economicamente, per tenerli con noi
Ed ha ribadito che la situazione economica della franchigia, presente e futura, permetterà un esborso economico in contratti fino a 3/400 mln $. E la Luxury Tax? E le Free Agency? Lacob e Myers non sono sembrati molto impressionati dalle domande a riguardo, rispondendo con un “faremo quello che sarà necessario fare per restare dove siamo arrivati”, che lascia intendere parecchie cose. E già a quanto sarà rifirmato Kevin Durant ci farà capire molto anche sul destino delle prossime stagioni NBA. Perchè è abbastanza chiaro che da più parti si guarda ai Warriors, che riescono a dettare i movimenti di mercato anche delle possibili contender. Rimanendo nella baia ricordiamo che attualmente con un contratto in essere per la prossima stagione ci sono nove giocatori. Ma dai rumors che arrivano in giro per la lega, non dovrebbe essere un problema trovarne anche disposti a rinunciare ai soldi pur di giocarsi la possibilità di vincere un anello. I vari Javale McGee, Nick Young e David West sono la dimostrazione lampante che puoi metterti dell’argenteria alle dita, risultando importante, evitando di chiedere uno sproposito. Tanto comunque quando fai parte di una organizzazione così perfetta i soldi arrivano da altre parti. Ricordiamo inoltre che la luxury tax sulla free agency ha regole ben precise ed anche abbastanza severe,che tengono conto dei comportamenti positivi e negativi negli anni. Solo che, per restare all’attualità Warriors, l’essere stati parsimoniosi nelle precedenti stagioni aiuta parecchio nell’immediato futuro. Difatti solo nella stagione 2015/2016 hanno superato il salary cap, pagando la luxury. E siccome gli eventuali “stop al mercato”, colpiscono solo chi ha pagato la tassa in quattro degli ultimi cinque anni, capirete bene che il futuro non può che essere radioso. Ho volutamente evitato di parlare di alcuni rumors che parlando di Anthony Davis, addirittura LeBron James, che secondo la ESPN andrà a parlare con i Warriors nella off season, hanno generato discussioni infinite. Le dichiarazioni di coach Steve Kerr, che firmerà a breve un rinnovo quadriennale, ci dicono che sicuramente i Warriors andranno alla ricerca di un centro con determinate caratteristiche, fermo restando che si cercherà di tenere McGee, da qui a pensare ad un operazione che coinvolga il #23 dei Pelicans ne passa parecchio. Anche perché non potrebbero prenderlo come free agent, e sinceramente non vediamo che tipo di trade possa essere messa in piedi per portarlo in California senza toccare il perfetto meccanismo vincente. Se proprio uno che ha vestito la maglia Pelicans dovesse sbarcare nella baia io una possibilità meno remota, ma sempre azzardata, ce l’avrei. Calcolando l’infortunio ed i tempi di recupero. Ma anche qui siamo sul basket ipoteticissimo. Rispetto a James evito l’aspetto economico su cui nascerebbero infinite e assurde discussioni, ma credo che anche qui si tratti solo di molto rumore, ma nemmeno troppo a dire la verità, per nulla. Alla fine Myers e Kerr andranno in caccia di quei giocatori che per caratteristiche tecniche possano integrarsi con il gruppo storico presente e portare un addizione positiva. Si è parlato di Trevor Ariza, che sarebbe il perfetto giocatore per questo sistema, l’esempio che calza a pennello. Ma poi, comunque, alla fine, quando entri in un sistema vincente e vieni impregnato della mentalità giusta, qualcosa magari anche di piccolo, ma importante, riesci a farlo, negli anni chiedere ai Leandro Barbosa, Zaza Pachulia, Kevon Looney, Patrick McCaw. L’importante è avere le idee ed i progetti chiari, e salire fiduciosi sulla barca di Steph, Klay, Draymond, Andrè, Kevin e Shaun, che mi sembrano timonieri più che affidabili. L’unico neo? L’idea, che economicamente secondo Lacob sarà stra vincente, di trasferirsi alla Chase Arena a San Francisco, lasciando la calda tifoseria della Oracle di Oakland. Ad Oakland non l’hanno presa benissimo, per cui, da un punto di vista dei fans, bisognerà ripartire quasi da zero, ma, a detta della proprietà, ci saranno degli indubbi vantaggi a livello gestionale e di introiti. E tenderei a fidarmi di uno che ha comprato una franchigia per 450 mln. $ portandolo alla attuale valutazione di 3.1 mld $. Golden State è padrona del proprio futuro, che si prospetta vincente, e batterli non sarà facile per nessuno.

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