NBA-Evolution Mid-Season Awards 2018/19

Scritto da FMB  | 
Un po' in ritardo perché gran parte se non tutte le squadre NBA hanno raggiunto le 41 gare stagionali eccomi con i miei Mid-Season Awards di questa stagione, alcuni già ampiamente scritti altri arriveranno al foto-finish, MVP su tutti.

MID-SEASON AWARDS

Qui di seguito riporterò i miei, ad oggi, vincitori dei 6 classici awards mettendo anche il "Runner-Up" ossia il 2° classificato e 3 categorie extra. ROOKIE OF THE YEAR Luka Doncic (DAL); c'è davvero poco da dire, conquistato Dallas, conquistato la Lega, ogni notte una giocata da Top 5 se poi ci aggiungiamo i tiri decisivi il gioco è fatto. Peccato perché alle sue spalle ci sarebbe una gran battaglia Runner-Up: Trae Young (ATL) 6TH MAN OF THE YEAR Domantas Sabonis (IND): Dicasi 15,2 punti e 9,7 rimbalzi col 605 dal campo in 25' di utilizzo, Sabonis ha fatto un gran step dalla passata stagione, quando entra gira la partita, quasi sempre in doppia-doppia, non avrà le media di Lou Williams ma è un giocatore dannatamente solido su entrambi i lati, la vera arma di Indiana Runner-Up: Lou Williams (LAC) COACH OF THE YEAR Dave Joerger (SAC): Al 99% se lo contenderanno Mike Malone e Mike Budenholzer per gli egregi lavori che stanno facendo con Denver e Milwaukee però Jorger è riuscito, dopo anni di tragedie, a dare un'identità ai Sacramento Kings che senza superstar sono tutt'oggi una vera squadra che sta competendo per un posto ai Playoffs, molto difficile ma la strada è giusta, basti guardare i miglioramenti di Buddy Hield, Willie Cauley-Stein, De'Aaron Fox e sottotraccia il rookie Marvin Bagley III sempre incisivo dalla panchina. Runner-Up: Mike Budenholzer (MIL) MOST IMPROVED PLAYER Pascal Siakam (TOR): Lowry è il leader, Leonard la stella, Green il risolutore e Siakam il tuttofare vitale per i Raptors; strabiliante il passo avanti fatto dall'anno scorso, a parte i numeri (da 7,3 punti a 15 netti ad uscita) è la presenza che facilita il gioco di Toronto. Compatibile con Ibaka lasciando allo spagnolo libertà nel perimetro, rimbalzi offensivi, uscite in difesa, rim protector, gioco sporco...tutte qualità che si sposano alla perfezione col sistema. Runner-Up: Buddy Hield (SAC) DEFENSIVE PLAYER OF THE YEAR Paul George (OKC): Ero in dubbio fino all'ultimo con Lonzo Ball ma Paolino quest'anno quando mette giù il sedere è un incubo per tanti, 1.8 recuperi ad uscita, Defensive Ratig di 101.7 (4° nella Lega), il tutto tirando spesso e volentieri la carretta in attacco. Runner-Up: Lonzo Ball (LAL) MVP Kawhi Leonard (TOR): Tra i due litiganti (Antetokounmpo-Harden) il terzo gode, Giannis sta giocando la stagione che ci aspettavamo, domina e spesso senza sudare grazie (finalmente) a dei Bucks equilibrati e maturi, Harden sta morendo in campo riscrivendo tutti i record possibili con prestazioni mostruose per tenere in vita Houston, toglietelo e sarebbero con i Suns. C'erano tanti dubbi su Kawhi ad inizio stagione, sulle sue condizioni fisiche, sul suo adattamento per la prima volta fuori dal sistema Spurs, pressioni dopo la soap-opera dell'anno corso, ruolo di leader...l'ex San Antonio sta giocando una stagione formidabile come ai vecchi tempi. Non deve fare il leader perché c'è Lowry, il sistema gli calza a pennello, dietro è sempre il solito mastino e davanti viaggia a 27.6 di media. Runner-Up: Giannis Antetokounmpo (MIL) DELUSIONE Brandon Ingram (LAL): Ok, che la convivenza con LeBron James non fosse facile ce lo aspettavamo ma l'ex Duke a parte 3/4 prestazioni di livello non ha mai lasciato il segno e senza James, quando tutti ci aspettavamo un salto di qualità, ha deluso. SORPRESA Derrick Rose (MIN): Al cuore non si comanda, lo avevamo dato tutti per finito ma lui, in un ambiente disastrato e disfuzionale, col suo storico coach licenziato, sta giocando una grande pallacanestro, giocate alla "Old Style Rose", leadership, punti importanti, sono 18.8 punti in 29' uscendo dalla panchina, oggi è LUI il miglior giocatore di Minnesota. DUBBIO Donovan Mitchell (UTA): Sarà che gli hanno prese le misure ma non è lo stesso Mitchell dell'anno scorso, nell'ultima settimana è tornato a carburare e i Jazz sono tornati nelle prime 8 ad Ovest, è tornato? È un fuoco di paglia? La stagione dei Jazz dipenderà dal suo rendimento.

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