NBA Dead-Line 2024: Fontecchio e non solo, i movimenti più importanti

Andiamo a rivedere i movimenti di mercato più importanti degli ultimi giorni: particolare attenzione per l'azzurro ex Utah

Scritto da Valentino Aggio  | 

Andiamo a rivedere i movimenti di mercato più importanti degli ultimi giorni: particolare attenzione per l'azzurro ex Utah

La Trade Dead-Line NBA 2024, così come la stagione regolare fino a questo momento, è stata un vero e proprio fiasco. Negli scorsi anni l'ultimo giorno di mercato ha sempre regalato diversi spostamenti anche di nomi pesanti, ma il campionato 2023/24 si è confermato ancora una volta soporifero. Ha suscitato più interesse il mercato dei buyout, il che è tutto un dire: andiamo dunque a vedere i pochi spunti lasciati dal mercato in attesa di capire il futuro di Danilo Gallinari rilasciato dai Pistons

DEAD-LINE 2024

Spencer Dinwiddie riparte dai Los Angeles Lakers

Non è durata più di qualche ora l'avventura di Spencer Dinwiddie ai Toronto Raptors, dove il playmaker si era ritrovato dopo lo scambio con i Brooklyn Nets. Proprio nella Grande Mela Dinwiddie ha passato buona parte della sua carriera, anche se in due stint diversi. In questa stagione il #26 stava vivendo un periodo in ombra da titolare, totalizzando poco più di 12 punti. L'esperta point guard ha così deciso di portare i suoi servizi alla corte di LeBron James, ovvero ai Los Angeles Lakers. Firma ampiamente anticipata, dato che il giocatore è stato avvistato al fianco di Rob Pelinka nell'ampio successo giallo-viola sui New Orleans Pelicans. Dinwiddie rinuncia così al posto da titolare per andare in una franchigia con ambizioni ben diverse rispetto ai Nets, o almeno così pare. Spetterà a coach Ham decidere chi mettere tra D'Angelo Russell, Austin Reaves ed il nuovo innesto appena arrivato. 

Kyle Lowry e Buddy Hield ai Philadelphia per rialzare i 76ers

Torna a casa Kyle Lowry, che firma da svincolato coi Philadelphia 76ers. Il playmaker, nativo di Philadelphia, ha giocato al college a Villanova. Ormai a 37 anni e in una fase piuttosto calante della propria carriera, l'ex Miami Heat cercherà di dare le ultime gocce di carburante presente nel proprio serbatoio per la sua gente. È vero, non sarà il All-Star di Toronto, ma Lowry può portare molto in termini di esperienza ad un gruppo con giovani talentuosi come Tyrese Maxey, pari-ruolo che ora ha in mani l'attacco dei Sixers. A Phila atterra anche un tiratore scelto come Buddy Hield, che ha già iniziato la propria avventura con due prestazioni da 23 e 20 punti rispettivamente. Una guardia che tira con i volumi e l'efficienza di Hield fanno sempre comodo ad una squadra che, senza il MVP Joel Embiid, hanno delle difficoltà offensive. 

I New York Knicks continuano a sognare con un attacco all'altezza

La stagione dei New York Knicks ha quasi dell'incredibile: con un roster tutto sommato modesto, i protagonisti del Madison Square Garden sono attualmente al 4° posto nella Eastern Conference con un record di 33-20. Sulle ali del All-Star Jalen Brunson, la squadra allenata da Tom Thibodeau ha fatto la differenza in difesa, come solito nelle compagini dell'ex Bulls. È proprio nella propria metà campo che i Knicks fanno la differenza, mancando di spinta in attacco. Per questo motivo la dirigenza newyorkese ha deciso di puntare su Bojan Bogdanovic. Il bosniaco, seppur nella triste Detroit, ha una media di 20 punti nelle prime 30 partite giocate in stagione. Questo dato rende l'ex Pistons una pedina preziosa per i Knicks, che possono così contare su un tiratore esperto. Sempre da Motor City è arrivato Alec Burks, altro giocatore esperto ma con tanti punti nelle mani. Il classe 1991, già protagonista tra 2020 e 2022 in bianco-arancio, si è (ri)presentato ai tifosi con una prestazione da 22 punti nella sconfitta contro Indiana. Certo, i due nuovi giocatori firmati da New York saranno un problema in difesa, ma non sono lì per quello: devono segnare, al resto penseranno i compagni sul parquet.

Simone Fontecchio ai Detroit Pistons per essere protagonista

Dopo una stagione e mezza sempre in progressione, Simone Fontecchio si è visto scambiato dagli Utah Jazz. Il giocatore azzurro di certo non si aspettava questa decisione da parte della franchigia di Salt Lake City, aspettandosi semmai di finire in una squadra pronta a lottare per qualcosa di importante. Invece, l'ex Baskonia è atterrato in Michigan per giocare nei Detroit Pistons. A Motor City le vittorie si contano sulle dita di due mani, visto il record di 8-44. Il faro dell'Italbasket ha incantato i suoi nuovi tifosi già nel debutto contro i Los Angeles Clippers, segnando 20 punti e raccogliendo 9 rimbalzi. Un biglietto da visita niente male, come lo ha acclamato coach Monty Williams. Fontecchio è a Detroit per rimanere in NBA, al centro di un progetto giovane per giocare tanti minuti e farsi un nome in vista delle prossime stagioni. 

Toronto Raptors senza una bussola

Capire che cosa stiano facendo i Toronto Raptors è un qualcosa che, con il passare dei giorni, diventa sempre più difficile. Se ormai è chiaro che la franchigia canadese stia (finalmente) entrando in una fase di rebuilding, come visto nella trade di Pascal Siakam, le successive mosse lasciano con parecchi interrogativi. Infatti, tenere Bruce Brown in questa squadra non sembra avere troppo senso, specie dopo tutte le speculazioni delle scorse settimane su una possibile trade. L'opzione squadra sulla prossima stagione da 23 milioni di dollari dà la possibilità ai canadesi di scegliere il destino del giocatore che, scambiato in questi giorni, avrebbe avuto un valore decisamente più alto rispetto a quello che avrà a stagione conclusa. Gary Trent Jr. dovrà dimostrare di valere l'estensione contrattuale dato che, dalle parole del GM Bobby Webster, non sembra essere parte del futuro della franchigia. Insomma, scambiare Dennis Schroder e Pascal Siakam per ottenere poco e nulla in cambio non sembra essere stata una mossa azzeccata.


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