Pippen contro Jordan su "The Last Dance: "Lui sul piedistallo, noi disprezzati"

Tra una settimana negli Stati Uniti uscirà il libro dell'ex Bulls, alcuni estratti sono stati svelati e sono contro MJ

Scritto da FMB  | 

Tra una settimana negli Stati Uniti uscirà il libro dell'ex Bulls, alcuni estratti sono stati svelati e sono contro MJ.

Il 10 novembre negli Stati Uniti uscirà nelle librerie il libro biografico di Scottie Pippen intitolato “Unguarded”, un manoscritto molto atteso perché di fatto l'ex Bulls si sfoga contro il suo celebre compagno Michael Jordan.

La serie TV Netflix “The Last Dance” è stata la proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso, il magazine GQ ha riportato alcuni estratti del libro dove Pippen commenta aspramente MJ soprattutto in merito al supporting cast del Bulls

Ogni episodio era uguale a quello di prima: lui sul piedistallo, i compagni alle spalle, più piccoli, meno importanti: il messaggio era esattamente quello di quando ci chiamò una volta il suo “supporting cast”. Abbiamo ricevuto sempre poco credito a prescindere da quanto e cosa vincevamo, ma eravamo gli unici a essere colpevolizzati quando perdevamo. Michael poteva anche finire tirando 6/24 dal campo e perdendo 5 palloni, ma restava sempre l’infallibile Jordan

La frustrazione di Scottie è emersa ancor di più nel 2° episodio della serie che si apriva su di lui ma poi:

Man mano che la serie è andata avanti i riflettori erano sempre e solo sul numero 23. Il secondo episodio, che iniziava con la mia difficile infanzia e cammino verso la NBA, spostava subito dopo il focus su MJ e sulla sua voglia di vincere. Non ero altro che un suo accessorio. Mi ha chiamato “il suo miglior compagno di sempre”, ma non sarebbe potuto essere più accondiscendente di così.

Pippen coinvolge anche il dualismo con LeBron James che, secondo lui, è stato il motivo per cui è stato ideata la serie TV:

Michael però voleva dimostrare alla generazione attuale che in quel periodo storico fosse un qualcosa di fuori dall’ordinario e comunque migliore di LeBron James, un giocatore che molti considerano al suo pari, se non superiore. Quindi ha presentato la sua personalissima storia, non quella di“Last Dance” come coach Jackson chiamò quella stagione, l’ultima del ciclo.

 

 


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