Perché SI, Perché NO: Victor Oladipo!

Scritto da Simone Tarlao  | 
Consueo appuntamento del giovedì su NBA Evolution con la rubrica che analizza le possibilità di far bene o meno di un giocatore al centro del panorama NBA, questa settimana ci concentriamo su un neo acquisto degli Indiana Pacers: Victor Oladipo.

PERCHÈ SI, PERCHÈ NO

Arrivato alla sua quinta stagione da professionista, il prodotto dell'università dell'Indiana torna a giocare nello stato che ha permesso la sua chiamata al draft NBA. Scelto dagli Orlando Magic con la #2 nel Draft del 2013, ha giocato tre stagioni in Florida con molti alti e bassi; 13 punti abbondanti di media la stagione da rookie, più di 17 la seconda ma appena 16 nella terza. I Magic lo scambiano allora ad OKC ottenendo in cambio Ibaka ed andando a formare con Russell Westbrook un duo estremamente atletico nello spot di 1 e 2. L'esperienza a OKC non è memorabile e il predominio in campo di Westbrook eclissa il valore di Oladipo che chiuderà la stagione a meno di 16 punti di media. Poi, nell'estate, la svolta: OKC, in cerca di superstar da affiancare all'MVP Russ, ed Indiana, che non vuole rischiare di perdere uno scontento Paul George senza ottenere nulla in cambio, organizzano una Trade. Oladipo e Sabonis volano nella squadra che fu di Reggie Miller e 'PG13' approda a OKC. La stagione di Oladipo è iniziata al meglio e sembra il definitivo anno della consacrazione nel panorama NBA, sarà così? Andiamo a vedere i motivi per cui i Pacers e Victor sono adatti gli uni per l'altro e quelli per cui il prodotto dell'università dell'Indiana potrebbe continuare a rimanere un mediocre giocatore con il nostro 'Perchè sì Perchè no'.

✅ SI ✅

È un giocatore visibilmente più sereno e a suo agio in un ambiente già conosciuto per via del College, un ritorno a casa che fa solo bene. Dopo anni difficili a livello realizzativo finalmente un netto incremento: 24 punti ad allacciata di scarpe con il career high fatto registrare nella sfida del 10/12 contro i Nuggets: 47 punti, rimonta per agguantare l'overtime e vittoria. Leader sul campo di questi Pacers con poche parole e tanti fatti, in grado di essere il primo terminale offensivo della squadra senza paure o difficoltà. Il tiro da 3 punti è sempre stato il suo tallone d'Achille: mai sopra il 35% ai Magic, appena sopra al 36% ai Thunder, un solidissimo 42% abbondante ai Pacers, segno che il ragazzo ha anche testa per lavorare sui suoi punti deboli. Atletismo fuori dal comune per quel corpo che lo fa essere un ottimo attaccante ma anche un difensore di prim'ordine.

🚫 NO 🚫

Sebbene abbia la squadra sulle spalle, non sempre riesce ad essere un giocatore completo che lavora anche per la squadra: realizzatore ma poco passatore. Decisamente non un playmaker come molti si auspicavano al suo ingresso nella Lega. Non sempre costante nel rendimento, ha alternato grandi prestazioni ad altre, magari numericamente anche discrete, ma con pessime percentuali dal campo. La scarsa esperienza ai playoff potrebbe penalizzarlo molto nella post-season. Nonostante l'atletismo sia evidente, resta un po' sottodimensionato per l'NBA di oggi.

CONCLUSIONE

Nei 'No' è stato davvero raschiato il fondo del barile perchè le prestazioni di Oladipo parlano da sole e raccontano di quanto stia avendo impatto sulla stagione di Indiana. Ha un plus/minus (+/-) su 100 possessi di +5.5 e tutti i suoi compagni sanno di potersi fidare, anche nei finali di partita. Il miglioramento da dietro l'arco l'ha reso un attaccante a tutto tondo e un pericolo costante per le difese avversarie. La sensazione è che la permanenza ad Indiana non potrà che fargli bene e spingerlo a lavorare ancora di più sugli aspetti negativi come i pochi assist (3.9 di media) e le letture non sempre valide sul pick 'n' roll. Di margine ce n'è e la faccia mi sembra quella giusta, vedremo come risponderà.

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