Datome ed il fallimento nello sport: "La sconfitta non va demonizzata"

Il capitano della Nazionale esprime in maniera perfetta il tanto discusso tema tirato in ballo da Antetokounmpo.

Scritto da FMB  | 
Claudio Degasperi

Il capitano della Nazionale esprime in maniera perfetta il tanto discusso tema tirato in ballo da Antetokounmpo.

La conferenza stampa di Giannis Antetokounmpo post-eliminazione dei Milwaukee Bucks dai Playoffs 2023 (al 1° turno da testa di serie #1) in merito alla questione del fallimento nello sport ormai è diventata “la carta da giocare” per chiunque.

Nelle ultime settimane il concetto espresso dal fuoriclasse greco è stato commentato e usato da tante figure del mondo dello sport come ad esempio, ultimi in ordine cronologico, l'allenatore del Real Madrid Carlo Ancelotti: "Le sue parole sono state spettacolari. Nello sport non si può parlare di fallimento, così come nella vita. Fallimento è quando non provi a fare tutto ciò che si può. Io ho una bacheca ampia, è vero, ma se dovessi metterci dentro tutti i titoli che ho perso mi servirebbe una casa intera" e quello della Juventus Massimiliano Allegri: "Fa parte della vita. Sarei soddisfatto se vincessi tutto. Ci sono degli obiettivi. Potrei chiederlo anche a te se sei soddisfatta. Faccio come Giannis, se ti ritrovo qui l'anno prossimo hai fallito? Alla fine dell'anno una vince il campionato, una la Coppa Italia, una la Champions, una l'Europa League. Tutte le altre che non hanno vinto hanno fallito?". 

Le parole di Datome

Il tema è divisivo, ognuno ha il suo punto di vista e forse quello espresso da Gigi Datome, nell'intervista rilasciata a QS, è quello che potrebbe mettere d'accordo tutti.

Il capitano della Nazionale, come sempre, ha usato le giuste parole contestualizzando:

Troppo spesso si fraintende la parola. Il fallimento delle aziende vuol dire la morte di esse, nello sport è diverso, è una delusione per non aver raggiunto i risultati. Fallimento non è la parola giusta. Noi siamo giudicati dai risultati, non possiamo cancellarlo. Un conto è dire ho fallito, un altro è essere un fallito. Una sottigliezza di parole che, però, fa tutta la differenza del mondo. Il messaggio è che la sconfitta fa parte del nostro lavoro, non va demonizzata. Se vinci devi confermarti, se perdi vuoi rifarti, la delusione sarà il tuo carburante per ritrovare la vittoria

 


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