Micic torna in Europa e sorprende tutti: firma con l'Hapoel Tel Aviv

Gli israeliani trovano la stella da mettere al centro del proprio progetto, mentre il serbo snobba le big europee preferendo una nuova sfida

Scritto da Stefan Mancuso Nekic  | 

Gli israeliani trovano la stella da mettere al centro del proprio progetto, mentre il serbo snobba le big europee preferendo una nuova sfida

L' Hapoel Tel Aviv acquisisce le prestazioni di Vasilije Micic sconfiggendo la concorrenza di Fenerbahce, Olympiacos e Real Madrid. Il serbo, dopo due stagioni in NBA, ritorna nel vecchio continente (dopo il buyout raggiunto con i Bucks) accettando la faraonica offerta degli israeliani che consiste in un contratto triennale da 6 milioni l'anno.
I biancorossi trovano così la stella attorno alla quale costruire una rosa che vada alla caccia dei playoff sin da subito grazie anche agli altri acquisti estivi di spicco fatti dalla squadra campione dell'Eurocup quali Elijah Bryant e Dan Oturu dall'Efes, Collin Malcom dal Paris e Tyler Ennis dal Venezia.  Andiamo ad analizzare l'operazione

Micic-Hapoel Tel Aviv, PRO & CONTRO 

👍PRO👍

Un reset stimolante per Micic

Sicuramente il fattore economico ha inciso in gran parte nella scelta dell'ex Efes di propendere per la new entry israeliana, però, è altrettanto vero che passare da panchinaro in NBA ad essere il fulcro di un progetto nuovo porta con sé anche nuovi stimoli sportivi rilevanti. Tornare in Europa da protagonista di un progetto di cui il serbo sarà il frontmen assoluto crea stimoli maggiori rispetto al scegliere squadre già elitarie nel panorama europeo. Se Vasilije avesse scelto l'Olympiakos sarebbe stato uno dei 3 fenomeni in rosa (Fournier e Vezenkov gli altri 2) , se avesse scelto il Real avrebbe dovuto condividere tale status con Tavares, mentre scegliendo una rosa esordiente in Eurolega si garantisce il ruolo di protagonista assoluto nell' ambiente in cui verrà inserito l'Hapoel avere un giocatore di questo livello motivato a far bene può dare un accelerata alla scalata verso le posizioni che contano in Eurolega e può aumentare le possibilità di raggiungere almeno il play-in  da subito 
 

L' Hapoel aumenta le possibilità di restare nella competizione a medio termine

Quando una squadra che vince l'Eurocup sale in Eurolega il primo obiettivo è assicurarsi la propria permanenza nella competizione per almeno 3 stagioni. La firma triennale di Micic garantisce agli israeliani due vantaggi fondamentali. Il primo è quello di aumentare le possibilità di raggiungere i play-in nell'immediato o almeno non restare nella zona bassa di classifica in modo da guadagnare credibilità sportiva per una permanenza pluriennale nella competizione, il secondo è quello di legare il nome di un giocatore importante nel panorama europeo al proprio brand. Ne il Valencia ne la Virtus erano riuscite a portarsi a casa un giocatore di questo spessore al primo anno di Eurolega. La Virtus aveva Teodosic in rosa, ma era li già da un anno, il Valencia non è mai riuscita a prendere un giocatore di tale importanza nel suo precedente ciclo nella competizione. Questa acquisizione ricorda quella di Mike James al Monaco, quello fu l'unico caso di una stella che si trasferisce nella squadra che entra in Eurolega da campione dell'Eurocup della storia recente. Mike aveva 31 anni all'epoca, Vasilije ne ha 31 oggi con la differenza che Micic ha già vinto l'Eurolega non 1 ma ben 2 volte da protagonista assoluto. Il serbo ha 2 premi MVP delle Final 4 all'attivo (2021 e 2022) e un MVP stagionale (2020/2021) e possiede una media di 13 punti e 5 assist per partita in carriera nella competizione. Il suo acquisto e la guida di Itoudis da allenatore sono un ottimo punto di partenza per chi in Eurolega ci entra per restare e lasciare un segno

Maggior talento diffuso tra le squadre nella competizione

Spesso quando si scrivono queste analisi ci si limita esclusivamente ad osservare i vantaggi e gli svantaggi che questi movimenti di mercato offrono alle parti in causa, senza dare importanza agli effetti che influenzano l'intera competizione. Per l'Eurolega come prodotto avere Micic che non sceglie un top team, ma piuttosto un club esordiente crea interesse per una squadra in più. Troppo spesso in Europa il talento si concentra nelle solite 5/6 squadre che competono per entrare nelle Final Four e l'esodo dei giocatori del Paris Basketball verso le big del torneo è solo l'ultimo esempio di questa tendenza. La scelta di Vasilije di giocare per l' Hapoel esattamente come quella di Musa di andare nella squadra di Dubai dal Real Madrid nonostante siano dettate da fattori economici, sono in antitesi con il passato. Se il mercato è già saturo per quanto riguarda gli arrivi come diciamo da anni, vedere i giocatori scegliere i club emergenti piuttosto che i soliti top team aumenta almeno l' appeal per le altre squadre. Basti pensare all'appeal nato per il Paris l'anno scorso o quello nato per il Roca Team con l'arrivo di Mike James. Questo può solo essere un benefit per l'Eurolega 

👎CONTRO👎

Difficile vincere nell'immediato

Se è vero che diventare la stella di una squadra emergente porta con sé degli stimoli e il mercato dell'Hapoel non è un mercato da squadra che entra in Eurolega solo per partecipare, è innegabile ammettere che scegliendo il Fenerbahce, il Real o l'Olympiacos, Micic avrebbe avuto molte più possibilità di vincere già nel 2025/2026 il suo terzo titolo continentale. Per quanto Oturu, Bryant, Motley e Caboclo non siano giocatori di basso livello, è difficile pensare che questa rosa possa competere con le squadre da Final 4 già al primo anno. Con questa scelta Micic ha accettato un progetto mirato a provare a vincere presumibilmente al terzo anno. Basti pensare al Monaco nominato prima, James e compagni raggiunsero la Final 4 al secondo anno e la finale continentale al quarto anno. Se l' Hapoel riuscirà a raggiungere i playoff già nel primo anno avrà comunque bisogno di un paio di stagioni di rodaggio per essere realmente competitivo per la vittoria finale. Il serbo a differenza delle altre stelle europee avrà meno pressione nell'immediato, ma le possibilità di vincere nell'immediato  saranno inferiori e questo non può non essere considerato nell'equazione

La difesa può essere un problema

Riproporre l'accoppiata Micic-Bryant già vista all'Efes avrà sicuramente i suoi vantaggi offensivi, ma difensivamente questo duo può creare dei problemi a Coach Itoudis. In una lega dove sempre più spesso a farla da padrone sono le guardie avere un duo con almeno un elemento forte in difesa (es. Nunn e Grant) facilità molto il lavoro difensivo alla squadra, mentre storicamente le coppie prettamente offensive possono portare problematiche nei momenti decisivi della stagione. La creazione di un sistema difensivo a copertura delle lacune di Micic sarà una delle priorità dello staff tecnico degli israeliani che dovrà riuscire a nascondere il punto debole principale del cestista serbo. Il tempo per trovare una quadra è abbondante, ma sicuramente se l' Hapoel vorrà diventare una squadra di rilievo una soluzione va trovata.

La mancanza del fattore campo

Tutte le grandi squadre basano il proprio successo in Europa sul fattore campo. Purtroppo per L' Hapoel e per Micic per i motivi extracestistici noti a tutti, l' Hapoel giocherà le partite in casa in campo neutro. Creare una squadra di successo in questo continente senza un fattore campo può risultare complicato. Fenerbahce, Panathinaikos e Real Madrid, le ultime 3 squadre campioni d'Europa, fanno del loro palazzetto un punto di forza enorme. In regular Season ciò non deve per forza rappresentare un problema, ma ai playoff questo malus può essere un grande problema per le ambizioni di Micic e compagni. Starà a loro trovare le forze per superare mentalmente questo problema che nei momenti caldi della stagione potrebbe fare tutta la differenza del mondo

 


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