Lillard, Doncic, Mitchell: fuga da Alcatraz

Small market con poche ambizioni e impossibilità nel poter aiutare le loro stelle a vincere, è il momento di scappare

Scritto da FMB  | 
Nathaniel S.Butler /Getty Images

Small market con poche ambizioni e impossibilità nel poter aiutare le loro stelle a vincere, è il momento di scappare.

Una delle pietre miliari del cinema è senza dubbio il capolavoro do Don Siegel del 1979 con Clint Eastwood protagonista ossia "Fuga Dal Alcatraz". La trame è semplice, Frank Morris (Eastwood) è condannato all'ergastolo in una delle prigioni più brutali e disumane e, stanco della sua condizione, decide di elaborare un piano di evasione assieme ad altri prigionieri.

Ecco, Portland, Dallas e Salt Lake City non sono proprio delle prigioni brutali ma per le ambizioni e sogni di gloria di Damian Lillard, Luka Doncic e Donovan Mitchell o lo sono già o rischiano di esserlo. Small market, mete poco gradite da top free-agents tenute in vita dai loro fuoriclasse, ma fino a quando andrà avanti?

Lillard Time...ma quando?

La telenovela Lillard ormai ha iniziato a stufare, sono anni e anni che l'universo NBA invoca in vano al "Lillard merita di andare per il titolo" e questo non succederà mai fino a quando l'ex Wber State rimarrà nell'Oregon 😒. È un discorso trito e ritrito e ogni stagione siamo davanti al solito desolante copione: lui è immenso, spara 40/50 punti ad allacciata di scarpa, i soliti canestri decisivi sulla sirena che fanno impazzire tutti e poi...Bye bye al 1° turno. 
Questo è il momento per Dame di fare le valigie e chiedere la trade, il contratto recita 4 anni per $176 milioni a partire dalla prossima stagione, i Trail Blazers hanno fatto fuori coach Stotts e questo asset non porta a nulla. 

Basta marshmallow per Luka

Vedere Luka Doncic fare il semi-Dio contro i Clippers ed uscire 4-3 perché ogni notte doveva pregare che uno tra Finney-Smith, Hardaway Jr. o quel mollaccione di Porzingis fosse in serata 🤬. Aggiungiamoci coach Carlisle dimesso ed il Gm Donnie Nelson licenziato. I Mavericks non sono i Cowboys, non hanno appeal (come tutte le franchigie sportive nel Texas), sono uno small market e Doncic, a differenza di Lillard, deve ancora rinnovare essendo in scadenza del contratto rookie. Tutto fa presagire che lo sloveno alla fine firmerà al massimo salariale da 5 anni per $200 milioni diventando di fatto l'erede di Dirk Nowitzki come uomo franchigia ma la domanda rimane: con chi giocherà? Luka ha 22 anni, non c'è la fretta o l'ansia di andare per il titolo come per un giocatore veterano, però il timore che faccia il fenomeno nel deserto per poi uscire al 1° turno c'è. Attenzione, stiamo parlando di uno che ha vinto tutto in Europa e ha trascinati la Slovenia a vincere gli Europei, partecipare non è nei suoi canoni.

Mitchell ed il limite di Utah

Il Donovan Mitchell che lascia lo Staples Center è un Donovan Mitchell affranto e dilaniato dentro. Con i Lakers morti l'Ovest era terreno di caccia e dopo l'eccellente Regular-Season i Jazz si erano guadagnati la chance. Perdere 4-2 contro dei Clippers che non hanno neanche avuto nelle ultime due partite Kawhi Leonard con Reggie Jackson, Marcus Morris, Terrence Mann gli eroi...Questo la dice lunga sull'attitudine e carattere di una squadra che, evidentemente, non può giocare su certi palcoscenici.
Se in una stagione dove hai il miglior sesto uomo (Jordan Clarkson), il D.P.O.Y (Rudy Gobert), un supporting cast di livello con gente come Bogdanovic, Ingles e Favors, con Mitchell alla sua miglior stagione e ti fai buttare fuori dai Terrence Mann...🤦‍♂️
Spida ha giocato una stagione sensazionale e questo è uno dei momenti topici della sua carriera se vuole davvero puntare a vincere: i Jazz più di questo non possono, è il massimo che questo gruppo può fare al massimo della sua espressione. Anche lui come Lillard entra nell'estensione fa 5 anni per $163 milioni.

Il tifoso NBA è quello che disprezza i Super Team, difende a spada tratta valori che non appartengono allo sport business USA (attaccamento alla maglia, riconoscenza e stronzate moraliste simili) poi però piange se il “buono” di turno non riesce a giocare per il titolo e invoca trade o la protocollare frase “Sarebbe bello vederlo a….”. 

Questa Free-Agency non offre nomi altisonanti che possono spostare gli equilibri anche perché Kawhi Leonard e Chris Paul rinnoveranno con le rispettive squadre ed il top player in cima alla lista è Kyle Lowry 😑. Dopo una stagione anomala, come i Playoffs, il mercato delle trade potrebbe regalare gran colpi di scena: New York è tornata alla ribalta e vuole tornare ai piani alti, i Lakers dovranno sistemare il roster dopo la travagliata stagione, Miami ha tante scadenze (Herro, Oladipo, Robinson), Boston è in rebuilding dopo il dramma di quest'anno, i Warriors recupereranno Klay Thompson ma potrebbero muoversi per rafforzarsi. 

A tutto questo ricordiamo la presenza delle Olimpiadi quindi molti giocatori cercheranno di decidere in fretta, per Lillard, Luka e Spida può essere il proverbiale “adesso o mai più”.


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