Trade James Harden: Pro e Contro

Chiusa finalmente un'altra telenovela NBA: James Harden approda ai Los Angeles Clippers dopo mesi di speculazioni.

Scritto da Valentino Aggio  | 

Chiusa finalmente un'altra telenovela NBA: James Harden approda ai Los Angeles Clippers dopo mesi di speculazioni.

Quarta squadra nel giro di tre anni per James Harden. Dopo un'estate passata con numerose polemiche nei confronti dei Philadelphia 76ers e di Daryl Morey, “The Beard” ha finalmente ottenuto lo scambio che voleva fin dall'inizio.

L'ex Sixers farà dunque ritorno nella Western Conference, accasandosi ai Los Angeles Clippers di Paul George e Kawhi Leonard insieme a P.J. Tucker, Filip Petrusev ed una prima scelta 2027. Philadelphia in cambio ottiene Robert Covington, Marcus Morris, Nicolas Batum, Kenyon Martin Jr. e cinque scelte al draft. Gli Oklahoma City Thunder, la terza squadra coinvolta, si porta a casa una scelta dai Clippers.

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Pro

È all-in per i Los Angeles Clippers: ecco il playmaker tanto cercato

Come spesso succede ultimamente con queste trade, la franchigia che si muove lo fa per puntare davvero in alto: è il caso dei Los Angeles Clippers. Forti già della coppia di cristallo formata da Kawhi Leonard e Paul George, con l'aggiunta di James Harden la squadra della California potrebbe avere una legittima chance di titolo, se tutti rimangono sani. I Clippers riescono così, finalmente, a mettere le mani su un vero e proprio playmaker dopo averlo costantemente cercato negli ultimi anni. Russell Westbrook ha svolto un buon lavoro negli ultimi mesi, ma è ormai palese come l'ex Thunder sia quasi inutilizzabile in questa NBA, specialmente nei momenti più importanti. L'ex MVP della Lega, viste le sue mancati doti al tiro dalla distanza, distrugge le spaziature dei Clippers, che con Harden avrebbero ovviamente una minaccia in più durante la fase offensiva. Come se non bastasse, il #13 svolge quel ruolo da playmaker che manca ai Clippers, i quali non hanno mai avuto un giocatore in grado di girare a più di 7 assist di media nelle ultime stagioni. Il “Barba” ha delle medie incredibili da questo punto di vista, tant'è che nella scorsa stagione è stato il migliore di tutta la NBA con 10.7 assist di media a partita.

Ridotte le responsabilità di Leonard e George

È normale come, con l'arrivo di James Harden nella “Città degli Angeli”, si riducano le responsabilità offensive delle due stelle Kawhi Leonard e Paul George. I due, nella scorsa stagione, hanno avuto il pallone in mano nella manovra offensiva il 51% del tempo, una cifra folle. L'ex Rockets è famoso per essere un giocatore che ama tenere la palla in mano, quindi da questo punto di vista è un sollievo per le altre due stelle. Soprattutto in attacco, George e Leonard non dovranno per forza crearsi il tiro. È un cambiamento che coach Tyronn Lue aveva già cominciato in questa stagione con Westbrook da titolare: le due stelle erano scese al 42% di possessi giocati. Harden sarà quello che più dovrà sacrificarsi in attacco, permettendo così ai suoi due nuovi compagni di potersi concentrare anche sulla fase difensiva, metà del campo sulla quale entrambi eccellono. 

Contro

Quale versione di Harden ottieni?

Ora passiamo al lato più croccante di James Harden, quello umano. Specialmente negli ultimi anni, The Beard” non è stato affatto un personaggio semplice da decifrare nei propri comportamenti. Basta pensare che solo un'estate fa Harden ha rifiutato l'opzione giocatore a Philadelphia, rinunciando così a 15 milioni di dollari, solo per gravare il meno possibile sui bilanci dei Sixers. Una dichiarazione d'amore abbastanza palese, se non fosse che 12 mesi dopo è andato tutto in fumo. Se Harden arriva a Los Angeles con la voglia e la disponibilità necessaria, allora questa potrebbe essere una grande mossa. Al contrario, se dopo qualche mese l'ex MVP dovesse stancarsi della nuova sistemazione, si salvi chi può.

C'è un solo pallone

Un altro aspetto che viene a galla quando si formano questi superteam è il fatto che a pallacanestro si giochi con un solo pallone. Questo è il caso anche per i Los Angeles Clippers, che ora hanno ben tre giocatori con 30 punti facili nelle mani potenzialmente ogni sera. Come scritto in precedenza, sarà proprio Harden a dovere sacrificarsi per il bene della squadra svolgendo il ruolo di playmaker. Il #13 ha già dimostrato di poter svolgere questo compito in maniera egregia proprio a Philadelphia, aiutando anche Joel Embiid a conquistare il premio di MVP. Sarà importante non coinvolgere l'ego delle stelle.

Philadelphia 76ers

Passiamo ora, velocemente, alle altre due squadre coinvolte nella trade Harden. I Philadelphia 76ers si sono liberati di un giocatore tossico per lo spogliatoio, portando di certo più tranquillità. Il tutto coincide con una partenza sprint da parte di Tyrese Maxey: il giovane esterno dei Sixers sembra aver raggiunto una fase di maturazione completa e, senza Harden, può avere ancora più libertà nella manovra offensiva. Ad ora Maxey viaggia a 30.3 punti, 6.7 rimbalzi e 6.3 assist di media. L'ottima mossa da parte del front-office di Philadelphia sta proprio nei giocatori arrivati da Los Angeles. Sono tutti in scadenza di contratto: veterani che possono sempre far comodo ma, se non dovesse funzionare, facilmente sacrificabili alla fine della stagione.

Oklahoma City Thunder

Gli Oklahoma City Thunder aggiungono un'altra scelta al draft al computo che è già il più alto dell'intera NBA. Nei prossimi anni OKC avrà una quantità quasi infinita di scelte, che con ogni probabilità incorporerà a degli scambi per ottenere dei giocatori di alto livello. Il roster, di per sé, è uno dei più promettenti in circolazione ed ora del 2027 molti dei giocatori attuali saranno nel loro prime.  


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