Il TAR in "aiuto" di Petrucci: potrebbe essere rieletto!

Nel 2024 dovrebbe scadere, per legge, il mandato dell'attuale presidente della FIP ma le cose potrebbero cambiare.

Scritto da FMB  | 
Ciamillo

Nel 2024 dovrebbe scadere, per legge, il mandato dell'attuale presidente della FIP ma le cose potrebbero cambiare.

Il mandato di Gianni Petrucci come presidente della FIP scadrà nel 2024, infatti l'attuale è il 3° mandato di Petrucci a capo della federazione pallacanestro e la legge prevede che non si possa andare oltre a 3 legislature ma questo vincolo potrebbe essere rivisitato.

In un articolo de “Il Fatto Quotidiano” a firma Lorenzo Vendemiale , viene riportato che “Il TAR ha accolto il ricorso contro il limite dei tre mandati, rinviando la questione alla Consulta”. Nell'articolo viene ben evidenziato che il mondo dello sport italiano è in mano praticamente alle stesse persone da decenni e vengono citate: Gianni Petrucci (Basket dal 1992), Sabatino Aracu (pattinaggio a rotelle dal 1993), Luciano Rossi (tiro al volo dal 1993), Federico Chimenti (golf al 6° mandato), Angelo Binaghi (tennis) e altri.

Il “Cavallo di Troia”

Nel 2018 la legge Liotti aveva fissato il limite a tre quadrienni concedendo però una deroga a chi era già in carica: così all'ultimo giro sono stati tutti rieletti, ma dal prossimo dovrebbero farsi tutti da parte (2024).

Si sa, in Italia la regola più importante per un politico è legarsi alla poltrona e quindi, quello che non sono riusciti ad avere dalla politica (pressioni cadute a vuoti anche con il nuovo ministro dello sport Abodi) potrebbero ottenerlo dalla giustizia grazie ad un ricorso, presentato strumentalmente da un consigliere della FederTennis a cui era stata negata nel 2020 la ricandidatura. Nell'articolo quesa mossa viene descritta come “il cavallo di Troia per far saltare il banco”.

Il TAR

Il TAR del Lazio ha dato ragione al consigliere della FederTennis sollevando la questione di legittimità costituzionale nei confronti  della legge 8/2018, obiettivo del ricorso. I giudici sostengono che la norma è sproporzionata, anche perché la Federazione è un'associazione di diritto privato.  

Il caso sarà presto alla Consulta dove i presidenti sono convinti di trovare ascolto. Anche se passasse la soluzione suggerita dal Tar (3 mandati consecutivi ma NON totali), ai padri-padroni delle Federazioni basterebbe saltare UN GIRO, piazzando un uomo di fiducia, e poi riprendersi la poltrona per altri 12 anni.
 


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