NFL Best Moment 2022: il (non) ritiro di Tom Brady

Il QB veterano aveva annunciato l'addio al campo dopo i Playoff 2022 ma poi, dopo poco tempo, ha deciso arrogantemente di tornare

Scritto da Fabio Gabrielli  | 

Il QB veterano aveva annunciato l'addio al campo dopo i Playoff 2022 ma poi, dopo poco tempo, ha deciso arrogantemente di tornare

NFL BEST MOMENT 2022

La Regular Season NFL sta galoppando verso il suo finale di stagione con alcuni verdetti già decisi e molti altri ancora al limite. Il calendario pone una curiosa coincidenza con tante partite della Week 16 piazzate alla vigilia di Natale e alcune a Natale stesso (non vuoi fare il cenone della Vigilia con in sottofondo una bella partita NFL?).

In un 2022 caratterizzato dalla vittoria dei Los Angeles Rams nel Superbowl contro i Cincinnati Bengals, la storia più importante è, a parere nostro, quella legata a Tom Brady. Come sapete bene l'argomento Brady è spinoso qui su Basketball-Evolution: il nostro padrone di casa, vero aficionado dei Patriots, ha mal digerito l'addio di un paio di anni fa e a tutt'oggi ha deciso di diventare quello che è Skip Bayless con LeBron James per intenderci.

Ma torniamo a noi e alla fine della stagione 2021/playoff 2022. Sotto 27-3 in casa nel Divisional contro Los Angeles, Tampa, guidata dal più celebre #12 della storia del Football Americano, rimonta furiosamente fino al 27 pari (corsa di Fournette a meno di un minuto dalla fine) e tutto sembra destinato ai supplementari. Poi Stafford si sveglia e trova Kupp per il lancio che poi consente ai Rams, con il field goal di Gay, di chiudere la partita. 30-27 Rams e Buccaneers eliminati.

Nonostante la sconfitta Brady esce a testa altissima dalla partita: la quasi rimonta contro il team di coach McVay sembra essere il "testamento" che il Sette Volte Campione lascia ai posteri. Un'ultima partecipazione playoff chiusa con una rimonta delle sue, da vero leone indomabile, che solo una distrazione difensiva non ha permesso di diventare l'ennesimo capitolo di una carriera leggendaria. Effettivamente, da quel giorno, cominciano a rincorrersi le voci di quando Brady annuncerà il suo ritiro. La cosa si concretizza ad inizio febbraio, pochi giorni prima del Superbowl: si sprecano ovviamente gli elogi all'impareggiabile carriera dell'ex Michigan, i ricordi, i video celebrativi e tutto quanto previsto nel momento in cui una vera leggenda dello sport USA lascia definitivamente.

Tutto sembra filare via liscio quando, ad inizio marzo, la news che lo stesso Brady ha....cambiato idea?!

Forse stanco di portare spasso il cane o di portare i bimbi a scuola, citando la voglia di giocare, di competere e di provare un'altra stagione, Brady ritorna ai Bucs per quella che è la sua 23esima stagione da professionista. Le cose però non vanno per il verso giusto: Tampa non decolla e solo una Division scadente come la NFC South permette ai Buccaneers di rimanere a galla con un record ad oggi negativo (6-8 buono per la leadership divisionale...).

A complicare la vita di Brady arriva, ad Ottobre, il divorzio dalla moglie Gisele Bundchen (ritratta nell'immagine del post in cui il #12 annuncia il ritorno, ndr): non si può che collegare la cosa alla voglia del quarterback di Tampa di continuare a giocare anche oltre quell'età in cui forse si era deciso, a livello familiare, di voltare pagina con maggiore tempo da dedicare a moglie e figli. Il cambiare idea e il ritorno ai Bucs sono probabilmente la goccia che fa traboccare un vaso che era già pieno, probabilmente, del peso che la leggendaria routine di Brady a livello di alimentazione, abitudini di vita e allenamenti durante la Regular Season portava sul resto della famiglia. Alle difficoltà tecniche della squadra si unisce quindi anche un fattore psicologico non indifferente per una persona, come Brady, sempre dipinto come un padre/marito molto legato alla sua famiglia.

Statisticamente parlando Brady non sarebbe neanche lontano dai numeri delle ultime stagioni ma è evidente che, a occhio nudo, lo stesso Fenomeno cominci a perdere colpi. A 45 anni suonati qualche crepa comincia a farsi sentire, con alcune performance che non sono da lui (si pensi alla sconfitta contro i Niners o l'ultima i casa con i Bengals) e con una serie di hit subite che, necessariamente, hanno un peso diverso, a livello fisico, rispetto a quelle subite da giovane. Lo stesso rapporto di Brady con i Buccaneers sembra vivere un momento di stanca e il divorzio appare inevitabile a fine stagione, a prescindere dall'esito finale della stessa.

Ad oggi i Bucs siedono, come detto, su un 6-8 di record che, come già detto, solo una Division ridicola come la NFC South rende buono per la leadership nel "girone": se a questo aggiungiamo un calendario agevole nelle ultime tre partite (Cardinals senza Murray, Panthers e Falcons) non è difficile prevedere un ritorno ai playoff. Chiudere la carriera con un'ultima post season (comunque finisca) sarebbe l'ennesima chance di salutare positivamente l'NFL; ma è proprio qui che parte invece il paradosso.

Già da qualche settimana si rincorrono le voci più disparate: Brady di ritorno a San Francisco a casa sua per un'ultima stagione alle guida dei 49ers che tifava da bambino (con la possibilità di fare da mentore al rookie Brock Purdy attualmente titolare dei Niners)? Brady che, con un colpo di scena cinematografico torna a New England (Mac Jones che fine farebbe?!) convinto dal presidentissimo Kraft?

Uno dei detti più famosi a livello sportivo USA recita che "Father Time is undefeated" e se è vero che per ora Brady ha saputo ingannare il tempo come nessun altro nella storia, è altrettanto vero che niente può durare per sempre e che un'uscita onorevole sarebbe di gran lunga da preferirsi ad un'altra stagione anonima come questa senza magari, in altra Division, il conforto di una partecipazione playoff.


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