Rivoluzione del basket italiano? Sempre Petrucci-Messina

Un cane che si morde la coda è l'immagine che più rappresenterebbe l'immagine del movimento cestistco italiano all'ennesima falsa rivoluzione.

Scritto da FMB  | 
Ciamillo-Castoria

Un cane che si morde la coda è l'immagine che più rappresenterebbe l'immagine del movimento cestistco italiano all'ennesima falsa rivoluzione.

Covid permettendo il basket italiano quest'anno è appetibile: campionato intrigante, l'Olimpia Milano sia un gradino netto (se non due) sopra a tutte ma sotto c'è una bella battaglia, sempre Milano sta disputando una stagione di Eurolega formidanile (attualmente 2^), la Virtus Bologna ha riportato in Italia Marco Belinelli ed in Eurocup è la dominatrice (16-0 e ora ai Quarti di finale), inoltre Sassari, Brindisi e Reggio possono ancora dire la loro in Champions League ed Europe Cup.

In campo una risposta c'è ma, tanto per cambiare, dietro le scrivanie siamo ai soliti proclami di rivoluzioni che poi finiscono con la solita minestra riscaldata o con dei disastri.

In attesa di capire l'intrigante progetto del presidente Umberto Gandini per la stagione 2021/22 tra licenze, iscrizioni e format, concentriamoci sul movimento e Nazionale.

Messina-Ter?

Venerdì mattina Mario Canfora firma sulla Gazzetta dello Sport un articolo dove dà per fatto il ritorno di Ettore Messina sulla panchina della Nazionale quando scadrà (a settembre) il mandato di Meo Sacchetti. Lo stesso Messina via Instagram ha risposto con un secco "not at all" in merito alla veridicità del suo potenziale 3° mandato azzurro.

Arriva puntuale highlander Gianni Petrucci, l'uomo del cambiamento e rivoluzione commentando così il rumor del quotidiano rosa:

Sacchetti scade a settembre, ho diritto di pensare a presente e futuro, nessuno mi può vietare di pensare che Messina sia il migliore allenatore italiano e uno dei migliori in Europa

Tradotto: Messina sarà il prossimo CT per la 3^ volta dopo l'argento agli Europei spagnoli del 1997 e le amarissime eliminazioni nel Pre-Olimpico 2016 (finale) e EuroBasket 2017 (quarti di finale). 

Rivoluzione?

Quando pensiamo ad una rivoluzione si pensa ad uno stravolgimento: nuove persone, nuovi metodi, nuove regole, un girar pagina radicalmente mettendo delle basi per un nuovo progetto contando anche la ventata di freschezza delle nuove leve. Se per il trio Gallinari-Belinelli-Datome siamo alla presumibile ultima corsa, le nuove leve lanciate da Sacchetti (su questo bisogna riconoscerglielo) fanno ben sperare con l'attesa degli "americani" Mannion e Bachero.

Ma siamo ancora a Petrucci & Messina.

Petrucci & Messina un connubio inseparabile anche nel recente: il primo rieletto Presidente della FIP (senza avversario) col secondo nominato, dallo stesso Petrucci, Presidente del Comitato Nazionale Allenatori. 

Petrucci & Messina che, parla il campo, le Olimpiadi non le hanno mai viste se non in TV; Sidney 2000 in panchina c'era Bosha Tanjevic e all'argento di Atene 2004 c'era Charlie Recalcati. Il Presidente? Fausto Maifredi.

Considerazioni

Petrucci, in stile Dick Dastardly, non aspetta altro dai Mondiali cinesi del 2019 per silurare Sacchetti e quale occasione migliore la mancata qualificazione alle Olimpiadi 2021? Sacchetti fallisce a Belgrado, tanti cari saluti, arriva (per la terza volta) il "messia" e si riparte da zero. Ad essere maligni verrebbe da pensare che Petrucci volesse far fuori Sacchetti per Messina molto prima ma, per "preservare" il suo allenatore ed il suo nuovo ciclo dall'iniziare sotto una brutta stella, stia aspettando la pietra tombale del campo (Pre-Olimpico). Altro dato curioso, nello staff Azzurro ci sono già figure molto vicine, per non dire fedelissimi, a Messina come Riccardo Fois ed Emanuele Molin oltre alla new entry Piero Bucchi.

Breve ed amaro riepilogo: la nostra Nazionale ha fallito con Pianigiani, ha fallito con Messina, ha fallito Sacchetti, non andiamo alle Olimpiadi da Atene 2004, abbiamo fallito il Pre-Olimpico in casa nel 2016, non siamo mai andati oltre i quarti tra Europei e Mondiali, il ciclo degli NBA è arrivato alla fine (o giù di li)...forse è arrivato il momento neanche di girare pagina ma proprio di cominciare un nuovo libro.

Se tu scegli un allenatore come Messina tu mandi un messaggio chiaro: voglio vincere subito! In questo caso la vittoria è il pass per le Olimpiadi del 2024 e per arrivarci devi giocare in 2 anni (colpa pandemia) gli Europei (2022) e i Mondiali (2023) con una squadra giovanissima, con talento ma anche acerba. 

Per fare un esempio: la Serbia, reduce dai clamorosi fallimenti tra Europei e Mondiali, poteva benissimo richiamare l'eroe nazionale Zelimir Obradovic tra l'altro attualmente disoccupato, invece ha cambiato rotta puntando su Igor Kokoskov

"Non esiste allenatore migliore di Messina per la Nazionale" leggo in giro e non fa una piega...se fosse una Nazionale di veterani o giocatori affermati come quella del 2016 che deve puntare al big prize. In un nuovo ciclo nuovo che ha bisogno di tempo mi sarei aspettato una mossa meno frenetica ed ansiogena con una scelta davvero rivoluzionaria tipo un Walter De Raffaele molto bravo a lavorare con i giovani, un Luca Banchi, un Riccardo Fois forte dell'esperienza NBA o, seguendo la moda del momento, un player's coach come Gianmarco Pozzecco in grado di trascinare le nuove leve assistito da un coaching-staff di veterani.

Perché poi non vorrei che si arrivasse alla stessa domanda post EuroBasket 2017: e adesso che facciamo?

 

 

 

 

 

 


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