Il 51° Super Bowl è andato ben oltre le aspettative con i New England Patriots che hanno conquistato il loro 5° titolo con una leggendaria rimonta chiusa all'overtime (il 1° della storia del Super Bowl, ndr) contro scegli Atlanta Falcons perfetti per 55',
Tom Brady nominato MVP (4^ volta) con un'altra prestazione che lo consacra nell'Olimpo del Football Americano.
New England Patriots (#1) - Atlanta Falcons (#2) 34-28 OT
Alzi la mano chi, dopo aver assistito al Half Time Show di Lady Gaga e aver preso atto del 28-3 (ventotto a tre) con cui i Falcons erano in totale controllo del Superbowl a metà terzo quarto non ha deciso di dedicarsi qualche ora di sonno in più dando per scontata la vittoria di Atlanta. Chi ha resistito al richiamo di Morfeo è stato premiato dalla più grande rimonta della storia del Superbowl e da un match che, senza esagerare, fa già parte della storia NFL.
PARTITA
Il primo quarto della partita smentisce qualsiasi previsione effettuata alla vigilia: gli attacchi di Falcons e Patriots vengono ammanettati dalle difese avversarie con quella di Atlanta che si segnala per le volte in cui riesce a mettere pressione, provocare sacks o semplicemente colpire Brady. Tutto cambia nella seconda frazione di gioco: la svolta arriva da un drive offensivo dei Patriots che viene fermato, in zona punti, da uno sciagurato fumble di
LeGarrette Blount recuperato dalla difesa di Atlanta.
Matt Ryan si toglie di dosso la naturale tensione pre-Superbowl e ricama un drive eccellente: due ottime catch di
Julio Jones suonano la carica e il wide receiver #11 comincia a terrorizzare le secondarie di coach Bill Belichick. La corsa di
Devonta Freeman porta il punteggio sul
7-0. I Patriots non riescono a reagire, Brady finisce ancora sotto pressione e nel drive seguente Matt Ryan trova Hooper per il secondo td dei Falcons (
14-0). Nessuna squadra è mai risalita da un deficit superiore ai 10 punti e le cose per i Patriots volgono al peggio quando, con New England ancora una volta in zona punti, Brady si fa intercettare da
Alford (📸)che riporta in endzone l'ovale per il
21-0 Falcons. Il team di coach Bill Belichick è alle corde e l'Half Time Show di
Lady Gaga sembra più un "gong" boxistico per un pugile alle corde.
A differenza di quanto ci si possa aspettare, il refrain della partita non sembra cambiare nel terzo parziale: Atlanta si porta addirittura sul 28-3 con il touchdown di Coleman e il pensiero degli addetti ai lavori va ai vari record che potrebbero essere stracciati dai rossoneri in termini di punti segnati e distacco di punti. La segnatura di un positivo James White accorcia le distanze per Brady & Co, ma sul punteggio di
28-9 a inizio quarto quarto tutto sembra oramai deciso. L'ultima frazione si preannuncia come una passerella trionfale per Matt Ryan e compagni. E invece comincia l'incubo. I Patriots segnano su field goal (
28-12) e, nell'azione seguente, riescono a recuperare subito l'ovale grazie ad un sack ai danni dello stesso Ryan che perde il controllo dell'ovale e consente a New England, recuperato il possesso, di segnare in meno di due minuti e mezzo (
28-20). I fantasmi cominciano ad aleggiare sulla sideline di Atlanta e ci vuole un Julio Jones in versione Ghostbuster per dare la sveglia ai suoi con una "catch" da leggenda.
L'azione, che sembra essere quella decisiva, porta Atlanta sulle 20 yards dei Patriots in piena zona field goal; il manuale del perfetto allenatore prevede, in una situazione del genere, di andare con tre corse, mangiare tempo sul cronometro, calciare il field goal, portarsi a +11 a meno di cinque minuti dalla fine. Il coaching staff di Atlanta decide, in maniera allucinante, di lanciare e questa scelta porta ad un altro sack di Matt Ryan e ad un successivo holding contro la linea offensiva dei Falcons: Atlanta finisce fuori dalla zona field goald e costringe i "rossoneri" a riconsegnare l'ovale a Brady con oltre tre minuti sul cronometro. A quel punto lo psicodramma dei Falcons è inevitabile e Brady decide di entrare definitivamente nella leggenda. Il drive che ne esce ha ovviamente successo (complice anche un'irreale ricezione di Edelman 🎥) e la trasformazione da due punti di
James White pareggia il conto (
28-28) con meno di un minuto dalla fine.
Per la prima volta nella storia si va all'overtime.
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Le acque sono oramai aperte, il momentum completamente cambiato e anche il sorteggio per il possesso dell'ovale pre-overtime arride ai Patriots: Brady disegna un drive dei suoi, coinvolge tutti i suoi ricevitorie e schianta definitivamente la stanca difesa di Atlanta, piegata dal troppo tempo passato in campo nel corso degli ultimi due quarti del tempo regolamentare. La corsa di James White (🎥) chiude il discorso, fissa il punteggio sul
34-28, consegna alla storia la più grande rimonta nella storia del Superbowl e partorisce il 5° Anello di Belichick e Brady. Per i Falcons l'incubo diventa realtà e la più dolorosa delle sconfitta si abbatte sui falchi della Georgia.
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COMMENTO
È difficile non cadere in un eccesso di enfasi in una circostanza come questa, ma è altrettanto difficile non rimanere senza parole di fronte ad una finale del genere. La rimonta di New England va oltre il concetto di leggendario e sembra quasi superfluo definire
Tom Brady il più grande quarterback della storia o Bill Belichick il coach più vincente di sempre. Al di là delle polemiche per alcuni eventi passati, i Patriots hanno sempre saputo costruire squadre che, pur non avendo star di primo livello (se non lo stesso Brady) sono state sempre super competitive. In una NFL che fa del suo salary cap e "parità di condizioni" per tutti un proprio vanto, rimanere ai massimi livelli per quasi 20 anni è segno di un'organizzazione perfetta che riesce ad allocare le risorse nella maniera migliore.
È stupefacente la costanza con cui New England riesca a far rendere i proprio giocatori al massimo delle loro potenzialità, trasformando in star degli atleti che, in altri contesti, non avrebbero quasi diritto di cittadinanza in un campo di football. La vittoria di ieri aggiunge l'ennesima chicca a questa dinastia senza fine in cui le uniche costanti sono la proprietà (
Robert Kraft), il coach (
Bill Belichick) e il leader della squadra (Tom Brady); paradossalmente, alla collezione d'arte della franchigia del Massacchussets, mancava solo la vittoria in rimonta per perfezionare un reparto di classici che, a questo punto può dirsi completato.
Due parole le meritano anche i Falcons. Un tracollo del genere non ha precedenti nella storia e riprendersi da una batosta del genere non sarà per niente facile. L'età media della squadra è bassa, la difesa (che ha comunque annullato i Pats per tre quarti di partita) è aggressiva e, vista la giovane età di alcuni elementi chiave, ha incredibili margini di miglioramento futuri. In attacco Ryan, Jones e altri elementi chiave dell'attacco di Atlanta sono comodamente sotto contratto per altri anni. Resta da vedere come il management e il coaching staff decideranno di gestire una situazione del genere. Il pericolo è quello di entrare in uno stato mentale costantemente condizionato da quanto successo a Houston ieri sera. La vera prova di maturità per la franchigia della Georgia comincia da domattina
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