Boston Celtics 2022/23: ad un passo dalla storia...ad un passo dalla rivoluzione?

Finisce amaramente la stagione dei Celtics, che dopo alti e bassi vedono infrangersi il sogno delle Finals in G7 contro Miami

Scritto da Giovanni Marino  | 
Getty Images

Finisce amaramente la stagione dei Celtics, che dopo alti e bassi vedono infrangersi il sogno delle Finals in G7 contro Miami

Essere un tifoso a Boston in questa stagione non è facile. La terrificante eliminazione al 1° turno dei Playoffs NHL della squadra della città, i Boston Bruins, da testa di serie #1 (figlia di un pazzesco record) contro la #8 ovvero i Florida Panthers, i Boston Red Sox e i New England Patriots in fase di rebuilding e adesso l'amarezza arrivata dai Boston Celtics.

I Celtics sono stati a 48' dall'impresa più bostoniana possibile, un'epica rimonta che però non si è consumata e adesso tanti dubbi emergono sul futuro di questo ciclo e del suo nucleo Smart-Tatum-Brown.

La Stagione

La stagione dei Boston Celtics non era di certo partita nel migliore dei modi. Dopo le NBA Finals della stagione 2021/22 perse a Gara6 contro i Golden State Warriors, i bianco-verdi partivano come una delle favorite per ripetere l'ottimo risultato dell'anno precedente. Invece, una brutta scossa interna ha fatto partire l'annata con il piede sbagliato: Ime Udoka, il coach dei Celtics, avrebbe avuto una relazione con una dipendente della franchigia, violando così le norme imposte. La dirigenza ha così deciso di allontanare l'allenatore per tutta la stagione, affidando così il ruolo ad interim a Joe Mazzulla. Un altro coach debuttante, proprio come Udoka nella stagione passata. È noto che Mazzulla sia stato fortemente voluto in particolar modo da Marcus Smart e Jaylen Brown. Questo ha portato più pressione sull'allenatore, oltre a qualche polemica: insomma, un allenatore che non viene scelto propriamente per le proprie capacità tecniche fa specie.

I Boston Celtics hanno finito la stagione regolare 2022-23 con la testa di serie #2 nella Eastern Conference e il secondo miglior record assoluto. Boston ha vinto sei partite in più rispetto alla scorsa stagione. Nel complesso il voto da dare ai Celtics per la 2022-23 stagione è un 8,5: perché, nella seconda parte di stagione, quella dopo l'All-Star Break, i Celtics hanno mancato diverse occasioni per strappare la #1 ad East consci che giocare tra le mura del Garden è un fattore e valore in più. Nella prima metà della stagione record di 29-12 (#1 ad East) mentre 28-13 dopo la pausa All Star chiudendo a 1.0 gare dai Bucks.

I Playoffs

Sin dal 1° turno Boston non ha convinto a fondo. Atlanta non era una squadra irresistibile ma ha comunque forzato i Celtics a 6 gare perdendo G5 in casa o meglio, regalando il referto rosa a Trae Young & Co. Con Milwaukee fuori dai giochi Boston diventa la legittima favorita ad East ma non fa il proverbiale click. Al 2° turno sono serviti un monumentale e leggendario Tatum (dal 4° periodo di G6 a tutta G7 con tanto di record per punti realizzati) in concomitanza con i soliti drammi dei 76ers per arrivare alle finali di Conference. Un'0altra serie dove addirittura per due volte (G1 e G5) Boston ha perso in casa quindi 3 sconfitte su 6 partite al Garden in due turni. 

La serie della finale dell'Eastern Conference contro Miami è il ritratto di questo ciclo dei Celtics. In totale balìa dell'avversario per 3 gare, dominati sotto qualunque aspetto soprattutto mentale/agonistico, due sconfitte consecutive (G1 e G2) in casa, sotto 3-0 ma, sull'orlo del precipizio, Mazzulla trova gli aggiustamenti corretti e Boston per 3 gare “la nasconde a Miami” pareggiando la serie sul 3-3 con Gara 7 al Garden. 
Ha il vento in poppa, ha ritrovato gioco e spirito, si gioca G7 in casa con il mito della leggendaria rimonta dei Red Sox contro gli Yankees del 2004, la narrativa è lì che deve solo essere conclusa…Tatum di gira la caviglia alla prima azione e, come nel 2018 contro LeBron James, Boston si scioglie e dicendo addio al Back-To-Back per le Finals. I Celtics hanno perso 6 partite in casa su 10 in questi Playoffs

La differenza è che la sconfitta del 2018 era il primo mattone del ciclo, questa potrebbe essere la palla da demolizione su questo ciclo.

Celtics, il nucleo

Di Jaylen Brown e Jayson Tatum ne parleremo più avanti, ma le loro prestazioni sono state troppo ad intermittenza nell'arco di questi playoff. Brown è stato il peggior giocatore dei Celtics nelle Eastern Conference Finals, rendendo praticamente impalpabile la sua presenza in campo, soprattutto in attacco. Tatum, oltre agli ultimi minuti in Gara6 e la favolosa Gara7 contro i Philadelphia 76ers, non ha avuto i playoff migliori di carriera. Come tutta Boston, lo #0 ha faticato nel tiro da lontano fin troppo spesso per meritarsi le NBA Finals. In questo senso, c'è un problema alla radice: Boston ha puntato troppo sul tiro da tre punti: letali se c'è la serata giusta, ma inguardabili se non entrano i tiri. Mazzulla non è stato in grado di avere un “Piano B” affidabile nei momenti di difficoltà.

Passando agli altri giocatori, c'è da sottolineare il grandissimo apporto portato da Al Horford in questi playoff. Nonostante i quasi 37 anni di età, Horford ha giocato dei playoff, difensivamente parlando, al limite della perfezione. Marcus Smart continua ad essere il punto fermo della franchigia, visti il suo carattere e la sua determinazione messa in campo. Dopo la prima stagione in bianco-verde, si può affermare che ci si aspettava di più da un giocatore come Malcolm Brogdon: le sue prestazioni dalla panchina sono buone, ma non abbastanza per essere considerato un sesto uomo di lusso. 

Joe Mazzulla

Mazzulla ha contribuito a elevare l'attacco dei Celtics, portandoli al seed #2 ad Est, un record migliore rispetto alla scorsa stagione e guadagnandosi il lavoro permanente e un contratto pluriennale lungo la strada. La serie contro gli Heat qualche dubbio sul giovane allenatore l'ha portato: nelle prime 3 è stato “outcoached” da Spoelstra ma è stato poi bravo a rimediare nelle restati 3 non solo pareggiando la serie ma “prendendo la targa" degli Heat.
Gara 7 è il giallo. Boston ci arrivava tecnicamente e tatticamente pronta, vantava un roster più profondo, più esperto e di qualità con anche il fattore campo: non è masi stata in partita anzi, non ha neanche mai impensierito Miami. Malignamente viene da pensare che l'infortunio ad inizio match di Tatum abbia scombussolato il piano partita di Mazzulla poi incapace nel rimediare o studiarne un altro in corsa.

Comunque,  considerando anche il rocambolesco modo in cui Mazzulla è arrivato sulla panchina di Boston, la stagione non è certo da buttare. L'ex prodotto di West Virginia ha ereditato una squadra contender e ha avuto i senatori dalla sua parte, come un rookie questa prima stagione gli è servita molto a livello di esperienza, la prossima sarà molto importante a partire dalla gestione delle stelle.

Jayson Tatum & Jaylen Brown

Jaylen Brown è stato sicuramente il giocatore che ha maggiormente deluso in casa Boston Celtics nella serie playoff contro i Miami Heat, persa in casa al TD Garden a Gara 7. Dopo aver chiuso la stagione regolare con 26.6 punti di media e 6.9 rimbalzi, il prodotto di California ha visto i suoi numeri scendere nella post-season: 22.8 punti a partita ai playoff e appena 19.0 punti nelle sette gare contro Miami con il 17.6% da tre punti. Brown è eleggibile a a un'estensione del contratto da $295 milioni in 5 anni quest'estate, dopo essere stato nominato seconda squadra All-NBA in questa stagione, ma a fine partita non ha voluto affrontare l'argomento: Mi aspettavo di vincere oggi e di andare avanti. Era questo il mio obiettivo, ed è questo il mio obiettivo da sempre. Abbiamo fallito. Io ho fallito. È difficile pensare ad altro in questo momento, ad essere onesti”.

Ma Brown può essere certo di avere le spalle coperte. Dopo la gara, Jayson Tatum ha speso belle parole in supporto del suo compagno di squadra. "È estremamente importante per noi. È uno dei migliori giocatori di questa lega. Gioca in entrambe le fasi della partita ed è ancora relativamente giovane. Ha fatto molto nella sua carriera, quindi penso che sia estremamente importante". Se ne andrà o resterà, ne torneremo a parlare durante l'off season.

Jayson Tatum ha disputato una stagione da MVP: in media 30 punti, 8.8 rimbalzi e 4.6 assist a partita. Il prodotto di Duke University ha tirato con il 46% dal campo e il 35% da 3 e l'unica statistica che spiccava erano i suoi tentativi di tiro libero. Anche Tatum è eleggibile per un'estensione di contratto, per lui si parla di $318 milioni distribuiti in 5 anni.

Facendo due conti, se Boston vuole rinnovare sia Brown che Tatum l'ammontare sarà di circa $613 milioni.

Il rinnovo di Brown è la chiave di tutto e i Celtics devono prendersi il loro tempo per capire cosa fare ma, soprattutto, cosa vogliono essere. L'NBA è spietata e i fatti parlano chiaramente: questo ciclo dei Celtics che ha il nucleo Smart-Tatum-Brown NON HA VINTO e, se vogliamo mettere il dito nella piaga, forse le Finals 2022 contro i Warriors sono state il proverbiale ultimo treno.
Confermare il nucleo con qualche innesto dettagliato più l'esperienza di Mazzulla? Dire addio a Brown per un nuovo asset e rivoluzionare la squadra?

Boston non è una piazza come le altre e i Celtics non sono una franchigia come tante: vincere non è un'opzione o un sogno,  dopo questi anni dove l'obiettivo si è solo accarezzato, ingoiando tanti bocconi amari, è arrivato il momento di fare il punto della situazione prendendo, se necessario, anche decisioni drastiche.


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