Eurolega 2022/23, i 5 punti del Round #2

Il Monaco scatenato batte i campioni, El Clasico non delude e Calathes torna a brillare nel 2° round di Eurolega.

Scritto da Stefan Mancuso Nekic  | 
Round 22

La capacità di vincere la pressione di Mike James piega i campioni d’Europa, el clasico  offre spunti di riflessione da ambo i lati della pallacanestro iberica, l’equilibrio di forze del Fener di Itudis e una monster performance nel Friday night sono i temi che andremo a trattare oggi.

I 5 PUNTI DEL ROUND #1

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Non chiamatelo crunch time: Si chiama Mike James time

Avete presente quei giocatori che sanno esattamente quando accendere il proprio interruttore all’interno di una partita di basket? Se non ne avete visti molti guardatevi una partita del Monaco e prestate attenzione al numero 55, Mike James. Il play americano giovedì contro l’Efes aspetta la partita e utilizza il primo tempo per prendere le misure all’avversario. Mike nel primo tempo non gioca bene realizza 6 punti, forzando molti tiri sbagliati e non riuscendo a sincronizzarsi coi compagni che con lui in campo subiscono l’Efes e con lui fuori recuperano grazie all’ apporto dei lunghi Moerman e Montejunas che concluderanno entrambi la partita a 14 punti. Dall’ altro lato Clyburn (28 punti) e Micic (20) sembrano poter guidare l’Efes verso la vittoria. Nel secondo tempo il piccolo Michele si risveglia in pieno stile Undertaker e inizia ad ingranare con 7 punti nel terzo quarto. Nell’ultimo quarto che inizia col Monaco sotto di due (58-60) Mike si prende la scena.
Inizia il quarto segnando la tripla del 64-60 dando continuità alla tripla del sorpasso segnata da Diallo, prosegue la sua cavalcata fornendo a Moerman l’assist per la tripla del 78-77, ma soprattutto a 29 secondi  dalla fine del tempo regolamentare si inventa un canestro incredibile: supera Clyburn in velocità si accorge dell’aiuto di Pleiss, si lancia indietro in un fadeaway dalla media distanza tra i due giocatori dell’Efes e con una parabola perfetta manda la partita al supplementare. Sbaglia, successivamente il tiro della vittoria, ma nel supplementare torna caparbiamente a spiegare basket segnando il canestro dell’84-82 e realizzando i 2 tiri liberi che portano la partita a 2 possessi di distanza (88-84). La partita continua, Micic la riporta in parità, ma ecco che Piccolo Michele a 46 secondi dalla fine batte Clyburn in 1 contro 1 e segna il 90-88. I 4 liberi sbagliati da Mbaye non diminuiscono l’impresa del piccolo 55 che sconfigge i campioni d’Europa insieme ai suoi compagni. 92-88 il risultato finale

Satoransky & Vesely questa coppia eccezionale

Lo sapevamo tutti che il mercato del Barcelona fosse stato di ottimo livello, ma che l’alchimia tra Satoransky (12 punti,7 rimbalzi 5 assist), Tobey, Laprovittola e Vesely (13 punti con 6/7 al tiro) fosse già talmente buona da liquidare la pratica Real ( che ha un gruppo ben più consolidato) in soli  tre quarti di partita. Diciamolo subito i parziali di fuoco visti ieri sono anche frutto di un Real Madrid difensivamente confuso, ma la chimica tra il play ceco e i suoi nuovi compagni vista già nel 16-6 iniziale fa molto ben sperare. La squadra ha reagito molto positivamente alla sconfitta contro l’Olympiacos con una vittoria voluta e meritata per 75-73 non offuscata dal calo di tensione nel finale che, essendo solo alla seconda giornata, può reputarsi fisiologico e può solo rafforzare un gruppo che conferma le proprie ambizioni per quest’anno nonostante l’infortunio di Mirotic.
Vesely si è costruito un mid range molto credibile, Satoransky sta dimostrando le sue capacità di regia adattabili a diversi giocatori, le fiammate di Sanli che mostra varietà nelle sue doti realizzative (14 punti) sono solo alcune delle armi di questo nuovo Barcelona. L’arrivo dell’asse play pivot della nazionale della Repubblica Ceca sta iniziando a dare risultati e la reazione alla sconfitta contro i greci è stata evidente.

Real falta (manca) el playmaker

Deck (21 punti, 7/11 dal campo, 7/8 dai liberi) ce l’ha messa tutta, ma non possono bastare 10 minuti di fuoco per far dimenticare quella che è una fragorosa debacle per il -20 raggiunto nel terzo quarto. Il problema non è aver perso el Clasico, non è aver perso con una squadra che si conosce alla perfezione contro una squadra che è stata appena costruita, non è nemmeno un Tavares sottotono. Il problema del Real è la mancanza di un creatore di gioco credibile sulla lunghezza dell’intera partita. La settimana scorsa se Llull non si inventava il tiro della vittoria oggi i vicecampioni d’Europa erano sul 0-2 viste le troppe palle perse in Grecia. Niente di grave se il problema playmaker non si fosse ripalesato giovedì sera: i Blancos hanno prodotto 6 assist in meno dei Blaugrana ed escluso il Chacho non si hanno veri trattatori di palla.
Non si può basare il problem solving di un club così prestigioso su quello che è il mercato di Facundo Campazzo (lasciato libero dai Nuggets e ormai prossimo a raggiungere Doncic a Dallas). Possibile che non si sarebbe potuto firmare quel Lorenzo Brown che ha fatto così bene con la nazionale spagnola?  Non stiamo discutendo le possibilità di qualificazione ai playoff, ma di competere contro contender che hanno minimo due creatori di gioco. Basta guardare le rose di Efes (Micic, Larkin, Beabouis) Barcelona (Satoransky, Laprovittola) Milano(Shields, Pangos) Fener (Calathes, Wilbekin) persino Bologna ha capito verso dove si muove il basket europeo (Lundberg, Teodosic, Hackett) mentre il Real è in ritardo e rischia così di perdere il suo ruolo da protagonista nella scena continentale.

Il Fener ed il potere degli equilibri: Guduric, Calathes & Motley

Calathes (13 punti, 9 rimbalzi, 9 assist) a creare, Guduric (23 punti) a realizzare, Motley (15 punti, 6 rimbalzi) a dominare il pitturato sia dal post che sotto le plance a rimbalzo, Itudis a orchestrare per rendere tutto ciò una sinfonia e non va  dimenticato Wilbekin. Se esiste una squadra equilibrata, che gioca bene, con una buona idea di gioco e con uno score che convalidi ciò che il campo esprime questa è il Fener. Gli avversari più forti arriveranno, ma se ad oggi dovessimo scegliere quale squadra stia costruendo la migliore idea di pallacanestro, Fenerbahce sarebbe la risposta.

Markus Howard 33 punti dalla panchina di Denver con furore 

Partita finita all’ overtime tra Baskonia e Partizan, potremmo parlare del momento negativo del basket serbo (entrambe le squadre di Belgrado non hanno ancora vinto), ma la prestazione di Markus Howard (giocatore da garbage time nei Nuggets di Jokic fino ad un anno fa) ci fa virare su altri lidi.
33 punti (8/12 da 3, 7/8 ai liberi) in 24 minuti. Sarà il tempo a dirci se la sua prestazione sarà stata un fuoco di paglia o l’inizio di un'altra redemption story, l’unica certezza è quella che senza le sue bombe, però, ora il Baskonia non sarebbe tra le prime della classe Markus era già andato in doppia cifra (12 punti) anche contro il Valencia, quindi i presupposti per una solida carriera in Europa ci sono.


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