Milano, Poeta si presenta: “Volevo aiutare Messina” e sulla sua filosofia…
Il nuovo head-coach ha parlato nella conferenza stampa di presentazione: “Esaltare i pregi e nascondere i difetti”.
Il nuovo head-coach ha parlato nella conferenza stampa di presentazione: “Esaltare i pregi e nascondere i difetti”.
Peppe Poeta si presenta. Dopo averlo fatto sul campo conquistando tre vittorie (su tre da capo allenatore) il successore di Ettore Messina ha parlato alla stampa dedicando, in apertura, un pensiero al suo predecessore: ”Non sono le condizioni sperate per diventare capo allenatore, per mille motivi. Perché non ho mai voluto spostarmi in corsa e, soprattutto, volevo aiutare Ettore al meglio che potevo quest'anno, ci tenevo fortemente che finisse nel suo ultimo anno nel migliore dei modi possibili - aggiunge - Abbiamo provato a convincerlo a non mollare, è una cosa personale, che va rispettata, ha fatto la storia di questo sport, va rispettato come uomo, come allenatore”.
Che Olimpia sarà?: “Non ritengo di avere un mio stile di gioco, ma assolutamente penso che sia molto importante che un allenatore debba cucire il vestito migliore sui giocatori, esaltarne i pregi, nascondere i difetti. Loro ti fanno vincere, bisogna soprattutto al giorno d'oggi supportarli, dare fiducia supportarli sicuramente con il X&O con conoscenza ma anche dargli fiducia e un pizzico di libertà che secondo me può aiutarli a prendere decisioni con più fiducia poi da quel punto di vista lì io credo che oggi, siccome oggi questa nuova generazione un buon allenatore deve togliere pressione anziché metterla - aggiunge - è una generazione che ne riceve tante dall'estero se ne mette da solo tanta giovani super responsabili con tal senso di responsabilità ma che ricevono tanta pressione dai social media se l'automettono questi puntini termini di paragone che hanno che vedono dappertutto tutte le volte secondo me oggi magari devono ritrovare un po' lo spirito ludico del gioco un po' di leggerezza secondo me gli può fare bene”.
Sulla sfida di gestire un roster lungo: “Nell'interno di una singola partita c'è una rotazione un pochino più forte, ma questo non significa che non venga coinvolto la partita della prossima. Penso che se un giocatore stia in campo per un tot di tempo, avendo la possibilità di sbagliare, di prendere il ritmo, può aiutarlo a prendere fiducia e a performare meglio. È un mio credo, lo porterò avanti sicuramente, non ho nessun dubbio in merito. Poi la gestione del roster lungo non l'ho mai fatta, proverò ad adattarmi durante, proverò a sfruttare al meglio le caratteristiche di ognuno di loro, provando a mettere le condizioni migliori per performare”.
Su Guduric: ”Non mi preoccupa. È il giocatore più allenabile del mondo, si è messo in disposizione dalla squadra, nonostante avesse condizioni fisiche non ottimali. Adesso l'abbiamo fermato una quindicina di giorni per permettergli di recuperare al meglio”.
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