Hard Drive Team 2019/20: Indiana Pacers

Squadra che sta crescendo costantemente da tre anni a questa parte, è attesa alla stagione della verità. Ci occupiamo oggi degli Indiana Pacers La scorsa stagione degli Indiana Pacers, può essere vista in due modi diversi. Per gli ottimisti, la conferma, se non addirittura un miglioramento rispetto alle stagioni precedenti. Per i pessimisti un’occasione mancata. Probabilmente alla fine la verità sta, come spesso avviene, nel mezzo. Victor Oladipo - Indiana PacersLa stagione 2018/19 dei Pacers ha significato la conferma di una progressiva crescita, ma anche una chance fallita di poter andare oltre al primo turno di playoffs. Il record, 48-34, è valso un quinto posto nella Eastern Conference che, a conti fatti, è parso anche stare stretto a Indiana, rispetto a quello che si era visto durante l’anno. Squadra equilibrata e ben allenata, i Pacers hanno messo in mostra un bel basket, basato sul collettivo, sul passarsi il pallone, e sull’avere tanti giocatori in grado di segnare punti e di diventare importanti durante le partite. E questa squadra ha dimostrato ulteriormente di essere tale soprattutto dopo l’infortunio del loro go to guy. La cosa avrebbe potuto ridurre le ambizioni della franchigia, invece, dopo un chiaro periodo di assestamento, c’è stata la reazione, per molti inattesa, che ha dimostrato che tipo di gruppo sia questo, e di come sia stato costruito bene. E durante l’estate il management Pacers guidato da Chade Buchanan e Kevin Pritchard, si è mosso per cercare di rimpiazzare le perdite, sostituendo chi se n’è andato con giocatori di ugual valore, o futuribili, nell’immediato, e che possano amalgamarsi con chi è rimasto. Certo che in questo presunto vuoto di potere venutosi a creare ad est, una squadra come questa può cercare di dire la sua per arrivare a giocare in tarda primavera quando conterà tanto farlo. COACH: Nate McMillan entra nella quarta stagione da head coach nella città di Indy 500, forte delle tre stagioniprecedenti sempre in crescendo e sempre con qualificazione ai playoffs, e della considerazione dei vertici della franchigia e del sostegno dei suoi giocatori. Coach che ha sempre saputo far giocare bene le sue squadre, dove tutti riescono a sentirsi importanti, ma che tende a non dimenticarsi che esistono gerarchie e leader offensivi che pretendono la palla in mano, specie quando conta. Dovrà soprattutto far inserire i nuovi, in modo che possano diventare utili in breve tempo. Anche lui sa di avere davanti una grossa opportunità e non tanto tempo per sfruttarla. CONFERMATI: Chiaramente iniziamo da Victor Oladipo. Giocatore che ha visto fermare la sua crescita dal brutto infortunio del Gennaio scorso. Deve riprendere da dove aveva lasciato, ne ha le capacità tecniche e morali. Pronto per diventare una delle superstar di questa lega. Myles Turner è cresciuto la scorsa stagione tantissimo nella fase difensiva. Deve ritrovare un po’ della sua cattiveria, specie vicino al canestro. E’ uomo da doppia doppia a sera facile. Domantas Sabonis ha rischiato di vincere il Most Improved Player per come ha giocato. Continuo, determinato sotto entrambi i tabelloni, si è ritagliato un ruolo importante in questi Pacers. Questa dovrebbe essere la stagione della consacrazione. Doug McDermott ha avuto meno spazio rispetto a quello che ci si poteva aspettare. Resta un buon giocatore in uscita dalla panchina, intenso, con punti nelle mani, che deve cercare maggiore continuità in un ruolo da specialista. Aaron Holiday ha giocato una stagione da rookie per come si credeva dovesse fare. La genetica, e non solo, ci dice che in questa lega, in un ruolo magari non esattamente da primo protagonista, può starci. Questa stagione diventa come sempre importante. TJ Leaf è un giocatore da rotazione nel settore lunghi. Da lui non ci si aspettano grandi cose, ma che sappia tenere bene il campo quando chiamato. Alize Johnson non ha esattamente impressionato nella prima stagione a Indiana, per guadagnarsi anche solo il posto nel roster deve fare qualcosa in più. NUOVI ARRIVI: T.J. Warren arriva in sostituzione di Bogdanovic. Attaccante con punti, e tanti, nelle mani, che sa giocare non da primo violino, cosa importante, oltre ad essere utile anche a rimbalzo. Qui adesso si gioca per vincere, o per provare a farlo, e la pressione sarà diversa. Dalla free agency è arrivato Jeremy Lamb. Finalmente la scorsa stagione è riuscito a far vedere in maniera continuativa le sue doti offensive, con conseguente miglioramento di tutte le statistiche. Che sia un attaccante/tiratore di ottimo livello non ci sono dubbi. Che sia in grado di reggere mentalmente una regular season ad alti livelli, qualcuno in più. Vedremo cosa ci dirà il campo. Justin Holiday non è più ufficialmente solo il fratello di Jrue. Dalla panchina potrebbe essere un’ottima addizione per questi Pacers, spesso alla ricerca di giocatori in grado di mantenere alto il livello di gioco, sui due lati del campo, in assenza dei titolari. Sarà curioso vederlo giocare con il fratello Aaron. Altro arrivo da segnalare è quello di T.J. McConnell. Giocatore che da sempre il 110% in campo, in questo contesto potrebbe davvero diventare importante proprio per questa sua caratteristica. Dal draft con la #18 è stato scelto il lungo georgiano Goga Bitadze. Giovane, decisamente futuribile, con un fisico già importante. Calcolando la penuria di giocatori simili nel roster, chissà che non trovi spazio prima del previsto. JaKarr Sampson ha giocato un finale di stagione in maglia Bulls notevole. Punti nelle mani ne ha, si è visto, riuscire a farsi trovare pronto per tutta una stagione è un’altra cosa, e lui deve dimostrare di riuscirci. DUE PAROLE SU: Le spendiamo su Malcolm Brogdon. Rookie of the Year 2017, a sorpresa, con i Bucks, tre stagioni in crescendo, l’idea che potesse essere il futuro di una franchigia giovane e vincente. Ed invece la trade verso Indianapolis. Qui avrà le chiavi della regia in mano, ed ha dimostrato di riuscire a farcela senza problemi. Con più minuti e più responsabilità. Sarà un notevole upgrade per questi Pacers. PCT. PLAYOFFS: 70%- Squadra ben allenata, ottimo roster, rotazioni allungate. In una stagione senza grossi inconvenienti possono lottare per posizioni alte nella loro Conference.

Arrivederci a domani con gli Oklahoma City Thunder


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