Il Monaco congeda Wembanyama: prossima fermata NBA

Il giovane fuoriclasse ha salutato i suoi tifosi dopo al sconfitta in finale contro i monegaschi: "Sono pronto per l'NBA"

Scritto da FMB  | 
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Il giovane fuoriclasse ha salutato i suoi tifosi dopo al sconfitta in finale contro i monegaschi: "Sono pronto per l'NBA"

Giovedì sera si è conclusa sul parco centrale del Roland Garros la finale più attesa tra quelle dei campionati nazionali europei di quest'anno. La sfida tra il Monaco e i Boulogne-Levallois Metropolitans92 della probabile prima scelta del prossimo NBA Draft Victor Wembanyama che in patria quest'anno è diventato un vero fenomeno mediatico in patria. 

Wembanyama: il fattore mediatico

La prima scelta al draft NBA è qualcosa attorno a cui si crea sempre un hype particolare. È ancora vivido nella mia mente il periodo in cui gli esperti di ESPN, i content creator su YouTube e le pagine specializzate facevano a gara su chi dava l'ultima novità su Zion Williamson durante la sua annata a Duke, come è altrettanto vivido il giornale radio RTL che mai prima di allora aveva parlato di NBA, ma che circa un anno fa diede la notizia che Paolo Banchero era stato scelto alla prima chiamata assoluta dai Magic nel Draft.
Ora immaginate che un francese alto 2 metri e 11 stoppi gli avversari come Rudy Gobert, ma abbia un rilascio di tiro che (per non scomodare già KD) è paragonabile al miglior Kristaps Prorzingis. Il concetto chiave della frase che avete appena letto è FRANCESE.

Parliamo sempre del Paese nel quale la passione per il basket è cresciuta esponenzialmente insieme alla parallelamente esponenziale crescita della carriera di Tony Parker e Boris Diaw. La Francia oggi è una nazione in cui, grazie anche ai successi della nazionale, la pallacanestro non è per niente uno sport marginale e avere un talento come Victor diventa una notizia di primissimo rilievo. Il fatto che giochi nel campionato nazionale è importante e la LNB ha creato un sito gratuito seguendo lo schema League Pass per promuovere ulteriormente lo sport-L'NBA ha visto anche lei la sua occasione per promuovere la sua futura stella integrando il suo prodotto e decide di includere nel League Pass le partite del Mets92 sfruttando il fatto che non sia l'NCAA e quindi ESPN o CBS ad avere i diritti televisivi del miglior prospetto al mondo.Il risultato di queste mosse di puro marketing? Si crea hype in America,si crea hype in Francia  e la risposta del pubblico è super positiva. Wemby diventa un fenomeno mediatico e si arriva a scomodare gli organizzatori del Roland Garros e il campo Philippe-Chatrier diventa lo scenario della gara 3 delle finali. 

Wembanyama: il giocatore

Ciò che mi ha sorpreso di più non sono le sue doti atletiche (4 stoppate in gara 3),non è la pulizia del suo jumper dalla lunga distanza nonostante i suoi 221 centimetri, ma e la sua visione di gioco. È la strada verso cui si sta muovendo il basket moderno con lunghi versatili e capaci di creare anche per i compagni. È impossibile avere le stesse doti di playmaking di Jokic sia chiaro, ma saper fare le letture giuste dal post per i lunghi di alto livello sarà sempre più un requisito necessario e Victor in questo è già ad un buon punto di partenza in quanto ha chiuso la stagione con 2,4 assist di media.

Certo non è la sua caratteristica principale, ma sia in gara 2 che in gara 3 ha saputo servire i compagni sui tagli con i tempi giusti dimostrando di avere altre armi oltre alla conclusione personale. Il suo tiro è particolarmente fluido per la sua altezza e il 28% dal perimetro è una buona base se si considera la sua altezza. Il meglio lo propone nel pitturato e dalla media dove i suoi numeri aumentano grazie al 56% da 2. Le 3 stoppate a serata (spesso anche a deviare conclusioni da 3) sono la specialità della casa, ma i 21,6 punti a partita segnati contro difese europee fanno capire perché per alcuni analisti questo sia il miglior prospetto dai tempi di LeBron.

Sinceramente prendo molto con le pinze questi proclami ma che ci sia la base di partenza per diventare forte ai piani alti è innegabile. Il suo fisico gracile e poco sviluppato per l'ambiente NBA soprattutto per la posizione di centro è il vero punto di domanda per questo giocatore che dovrà sviluppare la sua muscolatura in un modo che non vada a ledere la sua salute fisica e la sua velocità di esecuzione. Nella serie gioca una gara 1 sottotono ma reagisce in gara 2 e gara 3 dove fa il possibile per tenere i suoi in partita ma la Roca è veramente troppo forte.

La finale contro il Monaco: tra esperienza e giocatori chiave

Se pensavate che bastasse avere in rosa il miglior prospetto di questa Draft Class per vincere un campionato tra i migliori 5/6 in Europa vi sbagliavate di grosso. Il basket resta sempre uno sport di squadra e non c'è alcun dubbio che la squadra più forte sia stata quella di coach Obradovic e il 3-0 finale lo certifica. Sono bastati i primi momenti della sfida per segnare la strada del duello. Il 52-21 maturato nei primi 2 quarti ha dimostrato come alcuni fattori quali l'esperienza maturata negli anni, la maggior coesione difensiva e la maggior chimica di squadra costruita grazie all'impegno in Eurolega per i monegaschi siano comunque sempre fondamentali nelle serie playoff e lo scontro contro i Metropolitans non fa eccezione in tal senso.

Per quanto siano talentuosi i parigini non hanno giocatori con esperienza in partite di questo peso mentre la Roca solo qualche settimana fa si è giocata tra playoff e F4 il titolo in Eurolega. Se a questo aggiungiamo tutta la gavetta tra NBA ed Europa fatta dai giocatori di una rosa che ha un età media di 31 anni si può intuire come lo scontro potesse essere squilibrato. Tra la difesa asfissiante dell'ex Brindisi John Brown III su Wembanyama (solo 9 punti in gara 1 per il talento classe 2004), le percentuali da 3 di un Jordan Lloyd particolarmente ispirato (17 punti di media ed MVP) e i tiri nei momenti chiave di Elie Okobo si è basato il successo dei monegaschi che anche dopo momenti in cui il Mets pareva in controllo (primo quarto di G2 e primo tempo di G3) sono riusciti a non perdere la calma e rimontare il risultato in entrambe le occasioni. Difatti Il Monaco è nel picco del suo progetto pluriennale. La vittoria di questo 1° titolo francese si aggiunge al merito di essere diventata la prima squadra che milita nel campionato francese a raggiungere le Final 4 nella storia dell'Eurolega sono la prova dell'ottimo lavoro fatto da Sasa Obradovic e dalla dirigenza.

L'unico neo del successo del Roca Team è la serie sottotono del suo leader. Mike James esclusa la tripla del "ciaone" sulla sirena del primo tempo di G1 e il canestro decisivo di G2 non gioca la sua migliore pallacanestro. Per sua fortuna la squadra riesce a cavarsela senza che lui faccia straordinari, ma con la crescita in casa di un talento del calibro di Matthew Strazel, la dirigenza dovrà fare le proprie valutazioni sul futuro. Il #32 dei monegaschi è una classe 2002 ed è sicuramente uno dei giovani più interessanti attualmente nel basket europeo grazie ad ottime doti di regia e una velocità di esecuzione interessante

Wembanyama: "Sono pronto per l'NBA"

La prossima prima scelta assoluta al Draft ha rilasciato un'ultima intervista prima di partire per Brooklyn dove la notte del 22 giugno Adam Siver chiamerà il suo nome per i San Antonio Spurs: “Sento che sto chiudendo una parte della mia vita. È la fine di una fase e l'inizio di una nuova. Tutti si sono congratulati con me per quello che ho fatto quest'anno e mi hanno augurato buona fortuna per il futuro. Sono pronto per l'NBA, non ho preoccupazioni

Il centro ha poi concluso con un commento riguardante la sua ultima stagione in Europa con il Metropolitans
"Volevo vincere il campionato francese, ma ci sono stati ostacoli, è comunque un onore essersela giocata con l'AS Monaco in due delle tre partite. Il Roca Team è certamente arrivato terzo in EuroLeague, ma per me è una delle 30 migliori squadre al mondo (NBA compresa)".

Una delle critiche mosse a Wemby la scorsa estate fu la scelta di non giocare per un squadra di Eurolega (restare all'ASVEL o provare fuori) ma in una che neanche disputava nessuna coppa Europea ma era quello di cui lui aveva bisogno: i Mets92 sono stati un palco vuoto di un teatro dove lui ha potuto fare tutto per mettersi in mostra, alazare maggiormente l'hype e non avere pressioni/attacchi mediatici. Il tutto sotto la supervisione del CT della Nazionale Vincent Collet. Il suo lo ha fatto aiutando non poco un movimento in costante crescita


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